Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1064, gennaio 2022.
La proposta di A.A.A., Aisaka Architects’ Atelier, per la ricostruzione di una scuola materna nel quartiere di Katsushika a Tokyo è partita da alcuni fondamentali.
Primo, in ordine d’importanza, che l’edificio potesse affrontare le inondazioni dei vicini fiumi Naka e Arakawa, eventi non inverosimili considerato che l’intero quartiere si trova in una piana alluvionale al di sotto del livello del mare. A seguire, che fosse un luogo di gioco divertente e aperto alla comunità – grazie anche al parco vicino – e rispettoso del paesaggio urbano circostante.
Kensuke Aisaka, fondatore dello studio nel 2003, ha ammesso di avere approcciato l’incarico come si affronterebbe “un’equazione con enormi variabili e incognite multiple”. Come creare, per esempio, un ambiente flessibilità al punto da rispondere ai disastri e ai cambiamenti sociali a lungo termine?
La soluzione è articolata programmaticamente in quattro punti: una ‘casa’ e un ambiente sicuro dove i bambini possono giocare liberamente; un ‘parco’ e ampi spazi all’aperto per fare attività fisica; una ‘scuola’ dove imparare ad apprezzare il valore della vita e del cibo; e una ‘fortezza’ per proteggere la comunità durante le inondazioni e da eventuali altre calamità.
L’edificio, alto 10 m e sviluppato su tre livelli, concentra la maggior parte delle aule al secondo piano (a 3,7 m dal livello del suolo). La struttura di cemento armato è costituita da lastre piane in calcestruzzo e pilastri radiali a parete in grado di resistere alla pressione dell’acqua. Per garantire la privacy e attutire il rumore, proveniente dal quartiere densamente popolato, tre lati dell’edificio sono chiusi verso l’esterno e affacciati invece su un cortile interno, mentre solo il quarto lato si apre sul parco. Sul lato nord, il primo piano è arretrato rispetto alla strada per facilitare l’accesso e la circolazione.
All’interno, infine, i tracciati diversificati sono studiati sia per creare percorsi di gioco divertenti e vari, sia per poter essere facilmente usati in caso di emergenza, come la rampa antincendio che arriva fino al tetto e l’ampia scalinata a gradoni dove studenti e personale (200-300 persone) della scuola possono sostare in attesa dei soccorsi.