Tra le numerose accelerazioni che la pandemia ha imposto nel campo del digitale c’è anche quella che riguarda le fiere. Sospese nella maggior parte dei casi o mantenute in una fortuita coincidenza tra date e numeri dei contagi, in molte si interrogano su come replicare la propria presenza in modalità virtuale, domandandosi a giusto titolo se l’efficacia di un’interfaccia potrà mai supplire alla bontà delle interazioni (e alle relative dinamiche economiche) che abitano lo spazio fisico che le accoglie.
Maker Faire Rome, l'edizione di quest'anno è interamente digitale
La fiera europea dedicata ai makers migra tutte le sue proposte su una piattaforma online sviluppata da Dotdotdot, rendendo universalmente accessibili le novità presentate dai suoi espositori.
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- Giulia Zappa
- 11 dicembre 2020
A fare questa scommessa c’è la Maker Faire Rome – The European Edition, che ha scelto la strada di una piena riconversione digitale dotandosi di una piattaforma, accessibile urbi et orbi previa registrazione, attraverso la quale esplorare tutti i contenuti della fiera tra cui i profili di ogni espositore, i relativi progetti così come le conferenze che animano il palinsesto dell’evento. Sviluppata da Dotdotdot in collaborazione con il fab lab milanese OpenDot, l’interfaccia si vuole ispirata al mondo del gaming e mira nelle intenzioni degli sviluppatori a ricostruire una possibilità fluida ed efficace di interazione, indirizzando i visitatori verso contenuti di interesse e abilitandoli alla relazione diretta con i makers.
Un format, questo, che è solo un assaggio di quello che potrebbe aspettarci nei prossimi mesi, quando il nuovo dualismo tra reale e virtuale inizierà a sciogliersi con le proposte dei grandi eventi del 2021, e dove un vero e proprio mondo virtuale tridimensionale, fatto di avatar e etiquette dedicate, potrebbe affermarsi come una nuova, possibile norma di interazione e vendita.