Curata da Pablo José Ramirez, dell’Hammer Museum di Los Angeles, Smoke è stata una delle novità di Frieze London: una sezione dedicata a valorizzare le voci più singolari che, dal sud del mondo, utilizzano la ceramica come mezzo di ricerca artistica, per esplorare in un’ottica contemporanea forme e immaginari precoloniali. Un progetto che va ad arricchire un discorso cruciale, indipendente dalla durata limitata della fiera.
La ceramica è importante per capire quante storie contiene il design
Frieze ha inaugurato una nuova sezione, Smoke, dedicata alla ceramica come espressione di culture non occidentali. Ecco cosa abbiamo visto.
Roksana Pirouzmand, The Past Seeps Through the Present, 2022
Immagine Evan Jenkins. Courtesy l'artista e Patron Gallery
Credits: Rafael Estefania, Lucia Berrón Almeida. Courtesy l'artista, Galeria Athena e HATCH Gallery
Courtesy l'artista e Cecilia Brunson Projects
Image courtesy of the artist
Immagine Evan Jenkins, courtesy l'artista e Patron Gallery
Courtesy l'artista e Pedro Cera
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- Giulia Zappa
- 22 ottobre 2024
La volontà di garantire una maggiore inclusività nel mondo dell’arte è ormai un approccio acquisito. Eppure, nel caso di Smoke l’operazione risuona come una doppia valorizzazione. Da una parte, c’è la volontà di mettere in risalto l’opera di artisti provenienti dall’America Latina e dalla diaspora, espressione di culture non occidentali. Dall’altra, c’è quella di rendere giustizia ad un medium prolifico e sensibile – quello legato alla manipolazione dell’argilla, come ripetono a Smoke – spesso ingiustamente relegato al ruolo di arte minore.
Gli undici artisti selezionati, tra cui Manuel Chavajay, Honduran Adán Vallecillo e Christine Howard Sandoval, hanno presentato lavori essenzialmente scultorei, che riprendono gli stilemi di molta arte precoloniale, spesso superandola con un segno astratto, brut e concettuale capace di rievocare una presenza animistica ed olistica. Raccolta rispetto al resto della fiera, sia per numero di espositori che di opere in mostra, Smoke ha comunque restituito la fotografia vivida di una ricerca che sa andare oltre ai canoni più prevedibili e decorativi. E che forse proprio per questo si rivela capace di rievocare suggestioni inaspettate, un sorta di inedito altrove, almeno per il grande pubblico.
Noé Martínez, Racimo 3, 2022
Ayla Tavares, Una forma siempre Húmeda, 2022
Ceramica, argilla e spugna, 61 x 38 x 37 cm
Lucía Pizzani, Flora Totem Pino, 2023
Gres nero inglese e barbottina bianca
Adán Vallecillo, Bonanza IV, Bonanza V, 2015 - 2017
Collage, acrilico su pezzi di tela, 122 cm x 183 cm ea.
Yuri Yuan, Michael Wants His Privacy, 2024
olio su tela, 40x30 pollici
Linda Vallejo, El Pacal, 1990
frammenti d'albero, piombo, carta fatta a mano, tinture Procyon, mixed media, 36 x 10 x 10 pollici
Noé Martínez, Racimo 3, Detail, 2022
Manuel Chavajay, 7 Days, 2024
ceramica, acrilico, spray, dimensioni variabili