Yayoi Kusama è una delle artiste contemporanee più note nel mondo dell’arte contemporanea. Le sue opere magnetiche e piene di colore hanno catturato la curiosità di un pubblico che nel corso dei decenni è diventato sempre più ampio, grazie a commissioni importanti e anche a collaborazioni di successo.
Tutte le mostre dedicate a Yayoi Kusama che puoi vedere quest’anno
Mentre la grande artista giapponese vive segregata da quasi cinquant’anni, i musei di tutto il mondo la celebrano con esposizioni da tutto esaurito, sulla scia del successo della sua recente collaborazione con Louis Vuitton.
Narcissus Garden, from São Paulo, Brasil. Foto di mishmoshimoshi da wikimedia commons
Visitor experiencing Yayoi Kusama’s Infinity Mirrored Room—My Heart Is Dancing into the Universe (2018), part of the 2022 exhibition One with Eternity: Yayoi Kusama in the Hirshhorn Collection at the Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. Photo by Matailong Du. Wood and glass mirrored room with paper lanterns, 119 5/8 x 245 1/8 x 245 1/8 in. (304 x 622.4 x 622.4 cm). Courtesy Ota Fine Arts and Victoria Miro, London/Venice. © YAYOI KUSAMA. Purchased jointly by the Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Smithsonian Institution, Washington, D.C. (Joseph H. Hirshhorn Purchase Fund, 2020), and the Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, with funds from the George B. and Jenny R. Mathews Fund, by exchange.
Death of Nerves, foto di Choo Yut Shing su Flickr
Yayoi Kusama © YAYOI KUSAMA. Courtesy the artist, David Zwirner, Ota Fine Arts, and Victoria Miro
Yayoi Kusama and Dots Obsession, 1996-2011 Installation view: The Watari Museum of Contemporary Art, Tokyo. © YAYOI KUSAMA. Courtesy of Ota Fine Arts, Victoria Miro and David Zwirner.
Yayoi Kusama
Infinity Mirrored Room - Filled with the Brilliance of Life 2011/2017
Tate
Presented by the artist, Ota Fine Arts and Victoria Miro 2015, accessioned 2019
© YAYOI KUSAMA
Yayoi Kusama
Installation view of Infinity Mirror Room—Phalli’s Field, 1965, in Floor Show, Castellane Gallery, New York, 1965
Stuffed cotton, board, and mirrors
Courtesy of Ota Fine Arts; Victoria Miro; David Zwirner © YAYOI KUSAMA
© Yayoi Kusama, Fireflies on the Water, 2002. Mirrors, plexiglass, lights, and water, 111 × 144 1/2 × 144 1/2 in. (281.9 × 367 × 367 cm). Whitney Museum of American Art, New York; purchase with funds from the Postwar Committee and the Contemporary Painting and Sculpture Committee and partial gift of Betsy Wittenborn Miller 2003.322. © Yayoi Kusama. Photograph by Jason Schmidt.
Yayoi Kusama. LOVE IS CALLING, 2013. Wood, metal, glass mirrors, tile, acrylic panel, rubber, blowers, lighting element, speakers, and sound. 174 1/2 × 340 5/8 × 239 3/8 inches. Institute of Contemporary Art/Boston. Acquired through the generosity of Barbara Lee/The Barbara Lee Collection of Art by Women, Fotene Demoulas and Tom Coté, Hilary and Geoffrey Grove, Vivien and Alan Hassenfeld, Jodi and Hal Hess, Barbara H. Lloyd, and an anonymous donor. Photo by Ernie Galan. © YAYOI KUSAMA. Courtesy David Zwirner and Ota Fine Arts
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- Carla Tozzi
- 05 aprile 2023
Un esempio è il progetto realizzato con Louis Vuitton che, all’inizio del 2023 per la seconda volta dopo il primo incontro del 2012, ha riportato l’artista al centro dell’attenzione con una collezione dedicata ai suoi famosi polka dots. I lavori della grande Sacerdotessa dei pois, com’è stata denominata, nascondono una storia complicata, quella di una vita tormentata, fatta di abusi e rigide imposizioni. Nata in Giappone, a Matsumoto nella prefettura di Nagano nel 1929, Yayoi Kusama ha avuto un’infanzia traumatica a causa dell’ambiente familiare tipico di una famiglia conservatrice, di una madre dura e poco comprensiva e di un padre infedele.
All’età di dieci anni inizia a essere disturbata da problemi di natura psicologica che comprendono allucinazioni e visioni, a cui dà sfogo tramite i disegni e la creatività. Alla fine degli anni Cinquanta si trasferisce finalmente a New York, dove comincia la sua carriera artistica, ottenendo grande successo. Nel 1975 Kusama torna in Giappone con l’obiettivo di diffondere la sua arte anche nel paese d’origine, ma il riscontro non è subito quello aspettato e, a causa di una grave depressione, sceglie di farsi ricoverare in una clinica, dove vive ancora oggi. Dimenticata dall’Occidente per quasi un decennio, tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta si riaccende l’interesse per le sue opere, tanto da rappresentare il Giappone alla Biennale di Venezia nel 1993. Oggi musei di tutto il mondo accolgono i suoi lavori, e quest’anno una serie di mostre (di cui una in Italia) vogliono celebrare la profondità e la sensibilità di questa grande artista, che nella sua arte ha saputo trasformare eventi traumatici in energia vitale.
Immagine di apertura: Visitor experiencing Yayoi Kusama’s Infinity Mirrored Room—My Heart Is Dancing into the Universe (2018), part of the 2022 exhibition One with Eternity: Yayoi Kusama in the Hirshhorn Collection at the Hirshhorn Museum and Sculpture Garden. Photo by Matailong Du. Wood and glass mirrored room with paper lanterns, 119 5/8 x 245 1/8 x 245 1/8 in. (304 x 622.4 x 622.4 cm). Courtesy Ota Fine Arts and Victoria Miro, London/Venice. © YAYOI KUSAMA. Purchased jointly by the Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Smithsonian Institution, Washington, D.C. (Joseph H. Hirshhorn Purchase Fund, 2020), and the Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, with funds from the George B. and Jenny R. Mathews Fund, by exchange.
Alla Biennale d’Arte del 1966, Yayoi Kusama partecipa non ufficialmente presentando la sua opera Narcissus Garden: 1500 sfere specchiate che i visitatori potevano acquistare per due dollari l’una. Vicino all’installazione il cartello “Your Narcisism for Sale”, richiamando la sensazione data dallo specchio di un mondo in espansione, dove lo spettatore può perdersi riconoscendo il narcisismo del desiderio di vedersi riflesso all’interno dell’opera. Fino al 14 maggio 2023, Narcissus Garden riempirà lo spazio dell’Aronson Art Center al Laumaier Sculpture Park di St. Louis, Missouri.
L’Hirshhorn Museum di Washington colleziona opere di Yayoi Kusama dal 1996. Fino al 16 luglio 2023 nella mostra One with Eternity: Yayoi Kusama in the Hirshhorn Collection saranno esposti i lavori dell’artista giapponese che fanno parte della collezione permanente del museo. Tra questi, i suoi Infinity Mirror Rooms, come il primo del 1965 Phalli's Field (Floor Show), la prima delle installazioni immersive dell’artista a trasformare in un’esperienza partecipativa la ripetizione di elementi visivi ricorrenti nel suo lavoro.
Il museo M+ di Hong Kong fino al 13 maggio ospita la mostra Yayoi Kusama: 1945 to Now, la più grande retrospettiva su Yayoi Kusama in Asia al di fuori del Giappone, che racconta la storia dell’artista mettendo in primo piano la ricerca e i profondi interrogativi che l’hanno guidata nella sua attività creativa. Più di 200 opere tra disegni, quadri, sculture e installazioni per attraversare la sua carriera, affiancati da tre nuove opere Death of Nerves (2022), Dots Obsession—Aspiring to Heaven’s Love (2022) e Pumpkin (2022).
Una delle mostre più attese questa primavera nelle gallerie di New York City tra le vie di Chelsea, I Spend Each Day Embracing Flowers alla David Zwirner Gallery presenterà nuovi dipinti e sculture sui leitmotiv delle zucche e dei fiori e una nuova Infinity Mirror Room. Sul sito della galleria un grande countdown traccia i giorni che mancano all’opening della mostra, che, vista l’accoglienza entusiasta della precedente esposizione del 2019 Every day I pray for love, riconfermerà senza dubbio il successo di Yayoi Kusama.
A Manchester l’estate 2023 sarà all’insegna dell’opera di Yayoi Kusama: il Factory International celebra trent’anni di opere d’arte gonfiabili dell’artista giapponese, per la prima volta riunite in un’unica esposizione. La mostra Yayoi Kusama: You, Me and The Baloons si propone come un vero e proprio viaggio nelle creazioni psichedeliche di Kusama, in cui il gioco con le dimensioni e i materiali è al centro del progetto immersivo proposto ai visitatori.
La Tate Modern di Londra nel 2021 ha presentato negli spazi della George Economou Gallery la mostra Yayoi Kusama: Infinity Mirror Rooms, in cui è aperta al pubblico una delle più grandi installazioni dell’artista giapponese, Filled with the Brilliance of Life (2011-2017), realizzata per la retrospettiva del 2012. Insieme a questa opera, è presente anche Chandelier of Grief (2016-2018), una stanza che crea l’illusione di un universo senza confini fatto di lampadari in cristallo rotanti. La mostra resterà aperta fino ad aprile 2024.
Il Yayoi Kusama Museum di Tokyo presenta una mostra che si concentra sugli aspetti psichedelici del lavoro dell’artista giapponese, presentando variazioni delle sue creazioni provenienti da diversi periodi. Sarà presente la prima delle stanze esagonali con specchi presentata a New York alla metà degli anni Sessanta. In esposizione anche molti disegni dei primi anni di Kusama, rappresentazioni libere di immagini e allucinazioni. Una mostra che vuole raccontare e far provare al pubblico l’esperienza di “self-obliteration”, un tema centrale della produzione di Kusama.
Per la prima volta in Italia, a Bergamo arriverà una celebre Infinity Mirror Room di Yayoi Kusama, Fireflies on the Water (2002), in prestito dal Whitney Museum di New York. Questa mostra-evento intitolata Infinito Presente e curata da Stefano Raimondi, sarà ospitata dalla sala del Palazzo della Ragione in occasione della celebrazione di Bergamo Brescia come Capitale Italiana della Cultura per l’anno 2023. Un’occasione da non perdere per vedere uno dei lavori più suggestivi di Kusama, dal 19 novembre 2023 al 24 gennaio 2024.
Love is Calling è tra le più grandi e caleidoscopiche Infinity Mirror Room di Yayoi Kusama. In esposizione al PAMM Perez Art Museum di Miami fino a febbraio 2024, questa opera si situa al culmine del suo percorso artistico e rappresenta perfettamente l’ampiezza del suo vocabolario visuale e creativo, dai pois, ai colori brillanti, alla presenza di specchi che creano illusione spaziale. Entrando nello spazio i visitatori potranno ascoltare la voce di Kusama, nella lettura di una poesia d’amore in giapponese scritta dall’artista e tradotta in inglese con il titolo di Residing in a Castle of Shed Tears.