Firenze, 31 maggio 1535, nasce Alessandro Allori.
Figura di spicco nel panorama artistico del tardo Manierismo fiorentino, la sua formazione avviene sotto la guida del Bronzino, maestro indiscusso del movimento, che lo introduce ai canoni estetici manieristi: figure slanciate, volti affilati, cromie delicate e atmosfere rarefatte.
Allori, tuttavia, non si limita a replicare lo stile del maestro. La sua personalità artistica emerge con forza, reinterpretando i dettami del Manierismo con una sensibilità nuova e originale. Le sue opere, spesso di soggetto religioso, mitologico, o la più classica ritrattistica, si caratterizzano per una raffinata eleganza formale, unita a una profonda introspezione psicologica dei personaggi.
Alessandro Allori, protagonista del Manierismo a Firenze
Nasceva oggi un artista che reinterpretò la “maniera” unendo eleganza formale, introspezione dei personaggi e grande personalità artistica.
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- Valentina Petrucci
- 31 maggio 2024
Un esempio emblematico è la Susanna con i Vecchioni, dove la castità della protagonista appare messa a dura prova dalla sensualità grottesca dei due vecchi. La tensione narrativa è palpabile, l’atmosfera carica di pathos. La luce, sapientemente utilizzata, crea effetti di morbidezza e profondità, esaltando la bellezza ideale della figura di Susanna, mentre i corpi deformi dei vecchi sono immersi in una penombra che accentua la loro repulsione morale. Emerge un'eleganza di ritmi e un vivido cromatismo di matrice bronziniana. Da qui si sviluppa la sua fantasiosa reinterpretazione della “maniera”, spogliata da ogni enfasi per un lirismo più sottile, quasi melodrammatico.
Allori eccelle nel ritratto, cogliendo con acume le sfumature psicologiche dei suoi modelli. Tra i ritratti più noti spicca quello di Bianca Cappello, amante e poi moglie del Granduca di Toscana Francesco I de’ Medici. I suoi occhi, carichi di malinconia, raccontano una storia di passione e di potere, di amore e di ambizione. La resa minuziosa dei dettagli, dagli abiti sontuosi ai gioielli preziosi, riflette l’alto status sociale della dama e riprende con estrema cura lo stile di Agnolo Bronzino. Fonde realismo e idealismo ad una profonda incisività espressiva.
Un sonetto di Benedetto Varchi, scrittore, umanista e storico del XVI secolo, riporta un elogio straordinario dedicato proprio all’Allori, consacrandolo ufficialmente come erede della bottega bronzinesca:
“D’ogni cosa rendiam grazie al Signore che le ci dà, che così vuole Dio,
caro e chiaro e cortese Bronzin mio,
cui hebbi ed haggio ed havrò sempre honore.
E se ’l vostro Alessandro al primo fiore la bell’opera ha fatto, ove ancor io
sempre vivrò fuor del comune oblio,
solo è stata di Dio grazia e favore.
Noi siam nulla, Bronzino, e voi, che sete sì grande Apelle e non minore Apollo,
nulla, che vostro sia, non nulla, havete,
e che voi, Bronzin mio, come devete, ogni ben vostro e suo da Dio tenete
il credo certo, anzi per certo sollo.”
Immagine di apertura: Alessandro Allori, Susanna e i vecchioni, 1560