La mostra prende il via con Unmade Film, un progetto riguardante un film destinato a raccontare una storia rimossa, ma rimasto a sua volta irrealizzato: Uriel Orlow ne ha articolate le componenti essenziali, ma poi non le ha composte in un insieme organico. Le espone invece sotto forma di installazioni audio-visive, di opere su carta e di fotografie.
Unmade Film prende spunto dalla vicenda che accomuna un villaggio palestinese, Deir Yassin, vicino a Gerusalemme e l’ospedale psichiatrico di Kafr Sha’ul, dedicato in origine al trattamento dei traumi dei sopravvissuti alla Shoah, oggi specializzato nella Sindrome di Gerusalemme, psicosi che colpisce soprattutto turisti dell’area e che si manifesta sotto forma di ossessione a carattere religioso.
Recatosi fin dall’infanzia a visitare un parente ricoverato nell’ospedale, Orlow comprende trattarsi del medesimo luogo, e che molti degli edifici dell’ospedale, fondato nel 1950, sono ciò che resta delle case degli originari abitanti palestinesi del villaggio di Deir Yassin.
Emersa gradualmente, per frammenti, la storia di questo assurdo coacervo di dolore che lega popoli e generazioni deve essere raccontata; ma è troppo complessa per acquisire un andamento lineare e diretto, e non potrebbe prendere la forma di un film senza perdere la propria essenza. Essa si sviluppa quindi, nell’opera di Orlow, in un insieme comprendente gli elementi che normalmente fanno parte della lavorazione di un film; l’artista rinuncia però ad unirli in una sequenza unitaria; li presenta invece isolati, separati tra loro: c’è il titolo di apertura – un neon che enuncia: La storia è il futuro / il futuro è storia; ci sono il sopralluogo, il copione, la voce narrante, la messa in scena, la colonna sonora, i titoli di coda.
fino all’11 ottobre 2015
Uriel Orlow: Made / Unmade
A cura di Marcella Beccaria
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea