“Il fatto di non vedere il foglio mentre disegno – ha scritto Morris – mina tutte le idee di intenzionalità e rimette in questione lo statuto di errore come criterio limite. Per chi lavora ad occhi bendati la nozione di talento perde completamente di senso”. La mostra – la più ampia mai organizzata in Italia – è anche un omaggio all’artista che, proprio in Toscana, ha creato opere importanti come il “Labirinto” della Fattoria di Celle e l’altare, l’ambone bronzeo a forma di manto e il candeliere nel Duomo di Prato.
Il curatore Jean Pierre Criqui, uno dei maggiori conoscitori della sua arte, ha scelto però di esporre al Museo Pecci anche alcuni capolavori dell’artista di Kansas City, come “Card File” (1962), “Box with the Sound of its Own Making” (1961), “Self-Portrait (Eeg)” (1963) e l’installazione di grandi dimensioni “Threadwaste with Mirrors” (1968-98). E.S.
27.2.2005 – 29.5.2005
Robert Morris
Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci
viale della Repubblica 277, Prato
T +39-0574-5317
http://www.centropecci.it