Il progetto del collettivo berlinese Supertype Group sembra uno di quei concept che ai tempi di Aldo Van Eyck si immaginavano per poter abitare il “realm of the in-between”. Solo che questa volta la “terra di mezzo” è molto più solida rispetto a quegli spazi fatti di relazioni sociali nate sulle soglie delle case, cui poi si doveva dare materialità: nel caso della Winter Garden House, lo spazio dell’in-between di cui si parla è una caratteristica tipica del tessuto abitativo di Pankow, nord di Berlino; è il vasto spazio che separa i vari edifici tardo-ottocenteschi in stile Guglielmino, lo spazio dove prima sorgevano piccole attività, e adesso si aprono macchie di verde ad uso delle residenze.
In una casa-serra a Berlino si crea un habitat multispecie
Supertype group ha ampliato un edificio storico con una struttura aperta e ibrida, dove spazi abitativi e giardino si possono inserire e combinare come moduli plug-in.
Foto Tobias Schrammek
Foto Tobias Schrammek
Foto Tobias Schrammek
foto Marina Hoppmann
foto Marina Hoppmann
foto Marina Hoppmann
Foto Tobias Schrammek
foto Marina Hoppmann
Foto Ruben Beilby
foto Marina Hoppmann
Foto Tobias Schrammek
Foto Ruben Beilby
foto Marina Hoppmann
foto Marina Hoppmann
foto Marina Hoppmann
foto Marina Hoppmann
Scenari di utilizzo. Courtesy supertype group
Elaborato di progetto. Courtesy supertype group
Elaborato di progetto. Courtesy supertype group
Elaborato di progetto. Courtesy supertype group
Inquadramento urbano. Courtesy supertype group
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- Giovanni Comoglio
- 28 gennaio 2025
- Berlino
- supertype group
- residenza
- 2024
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In uno di questi spazi è nato l’ampliamento di un edificio storico che, nel pensiero dei progettisti, è un prototipo insediativo: un parassita-serra, una struttura spaziale in legno rivestita in policarbonato traslucido, con una matrice aperta e regolare, nei cui moduli si possono installare a piacimento delle unità chiuse e termicamente isolate, a fare da stanze per la casa, oppure si possono lasciare unità di vuoto, combinandole fino a creare una zona di buffer termico – un giardino d’inverno, appunto – dove animali, vegetali e altri regni compagni possono convivere in una condizione di comfort lungo tutte le stagioni. Il linguaggio dell’architettura, poi è quell’ estetica della tecnica che arriva dal legno chiaro della struttura, dal metallo e dai policarbonati del rivestimento, tutto poi messo a sistema dal verde pervasivo delle piante e dal giallo limone della scala che percorre tutti i vuoti.
Il fattore tempo, a tutte le sue possibil scale, è cruciale per questo progetto, e per il suo ruolo nell’ambiente: lungo l’anno, il giardino abitabile mitiga i freddi invernali come i caldi estivi; sul lungo periodo, esigenze abitative diverse possono far scegliere di chiudere o aprire diversi moduli nella struttura. Questa, oltretutto, è realizzata solo con elementi avvitati che non richiedono sigillature o uso di colla, un dettaglio che influisce molto sul ciclo di vita complessivo del manufatto, inclusivo di eventuali smantellamenti e smaltimenti. Tutte soluzioni che come immediato e prolungato effetto hanno la riduzione del bilancio CO2 legato all’edificio.
- supertype group (Max Becker, Pia Brückner, Tobias Schrammek)
- bls engineer (Wataru Furuya)