Al tempo del trionfo dell’”urban age” quando l’analisi delle città e delle loro problematiche endemiche, significativamente amplificate negli ultimi decenni – dall’ingiustizia sociale, alle infrastrutture, all’erosione di suolo,...– vede una corrispondenza sempre più stretta tra forma urbana (con i suoi difficili equilibri) e prospettive di sviluppo e (sopravvivenza) future, Berlino non può che essere una protagonista indiscussa della scena: metropoli multiculturale che trae linfa vitale dalla sua storia complessa e dalla sua capacità di rinnovarsi tra contraddizioni e ottimismo, e terreno fertile di sperimentazione e innovazione.
Ed è appunto a Berlino, nel fitto tessuto costruito del centro dove è pressante la richiesta di alloggi economicamente accessibili, che Max Hacke e Leonhard Clemens hanno realizzato un prototipo insediativo che indaga il tema dello spazio minimo e residuale come risorsa, anziché come limite, per uno sviluppo urbano sostenibile e di qualità.
Nel quartiere di Prenzlauer Berg in un isolato compatto a corte risalente al periodo dell’industrializzazione ottocentesca, lo studio ha progettato su un’area interstiziale di soli 54 mq (6x9 m) tra i fabbricati esistenti il condominio per alloggi in affitto “più piccolo” di Berlino: una torre residenziale di sette piani alta 22 metri, che sfida il rigido quadro normativo vigente e fa dell’efficienza spaziale il suo mantra.
Una scultorea scala rotonda, rivestita in lamiera ondulata scanalata in filigrana e inserita come “giunto” tra l’edificio esistente e quello nuovo, distribuisce i sette appartamenti nella torre e agli ulteriori quattro ricavati dal sopralzo dell’edificio adiacente: sulla copertura di quest’ultimo, una terrazza praticabile, accessibile a tutti i residenti, offre non solo la seconda via di fuga attraverso il tetto che la normativa antincendio della città impone, ma soprattutto nuovi spazi collettivi all'aperto.
Gli appartamenti, ciascuno di 38 mq, sono meticolosamente studiati per garantire funzionalità e confort. La pianta aperta, libera e flessibile comprende una cucina-soggiorno, un bagno, una camera da letto e un ampio balcone esposto a sud da cui filtra diffusa luce naturale. Ambienti sobri ed essenziali, dal sapore industriale, non rinunciano ad una caratterizzazione nei dettagli di finitura, come la robusta unità-cucina in acciaio inossidabile progettata per accogliere moduli standard, che sostituisce le soluzioni spesso sommarie tipiche della maggior parte degli appartamenti in affitto.
- Project team:
- Max Hacke & Leonhard Clemens
- Direzione lavori:
- Rautenbach Architekten