Ha qualcosa di futuristico – in linea con il lessico a cui lo studio ci ha abituato nel corso degli anni – ma allo stesso tempo ancestrale Alisher Navoi International Scientific Research Centre, il nuovo polo culturale ed educativo progettato da Zaha Hadid Architects a New Tashkent, in Uzbekistan. Dedicato a Alisher Navoi (poeta, linguista e statista del XV secolo le cui opere hanno avuto un'influenza profonda sul paese), il complesso si propone di accendere i riflettori internazionali sul ricco patrimonio culturale locale valorizzandone la tradizione letteraria e musicale che, come spesso capita anche in altri contesti geografici, sfugge alla vista sfocata o disinteressata dell’intellighenzia globale. L’intervento rientra nell’ambito di un masterplan di 25.000 ettari progettato da Cross Works per regolamentare il rapido sviluppo urbanistico del territorio. I volumi rivestiti in laterizio prodotto localmente, con forme sinuose e aerodinamiche che si aprono in generose arcate come le onde di un magma cristallizzato o la corolla di un fiore, ricalcano le complesse geometrie dell’architettura vernacolare uzbeka e ospitano, in una superficie di circa superficie di 23.000 metri quadrati, il museo nazionale di letteratura con 3.500 volumi e 13 sale espositive permanenti, un auditorium da 400 posti, un centro di ricerca internazionale e una scuola per 200 studenti specializzata in lingua, letteratura e musica uzbeka.
Il nuovo centro culturale progettato da Zaha Hadid Architects in Uzbekistan
Ha qualcosa di futuristico e al tempo stesso ancestrale il progetto del centro Alisher Navoi a New Tashkent, progettato da Zha.
Courtesy Buro Happold
Courtesy Buro Happold
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- Chiara Testoni
- 23 ottobre 2024
- New Tashkent, Uzbekistan
- Zaha Hadid Architects
- 23,000 sqm
- cultural
- ongoing
L’opera reinterpreta in chiave contemporanea le tipologie e le tecniche costruttive vernacolari, leggibili nell’impostazione plani-volumetrica e nelle soluzioni di progettazione passiva che consentono, come da secoli avviene nell’architettura tradizionale di una regione dal clima torrido, il migliore comfort microclimatico con il minimo dispendio energetico. La costruzione, distribuita attorno ad una trama di patii e cortili interni, tipici della zona, da cui filtrano luce e ventilazione naturali, ripropone il funzionamento delle storiche “torri del vento” dell'Asia Centrale e del Medio Oriente (basdgir), caratterizzate da strutture ad arco cavo il cui sistema di aperture e intercapedini canalizza i flussi d’aria consentendo di mantenere fresche le temperature interne anche nelle stagioni più calde e in assenza di vento, grazie all’effetto camino che aspira l'aria verso l'alto e la espelle dalle aperture poste in cima a ciascun arco. Nei mesi più caldi, questo sistema sarà supportato da ventilatori e nebulizzatori per raffreddare l'aria in ingresso nella struttura. Generosi sporti di copertura a protezione dall’irraggiamento solare e l’elevata inerzia termica delle corpose murature consentiranno ulteriormente il controllo delle temperature interne senza il contributo di sofisticati e costosi impianti tecnologici. Ampie aree esterne con terrazze panoramiche, giardini con padiglioni ombreggiati e anfiteatri per esibizioni estemporanee della musica Shashmaqom (una fusione di musica vocale e strumentale con idiomi melodici e ritmici che è parte integrante della cultura del paese e di cui Tashkent è centro di eccellenza) espandono a scala urbana il ruolo del centro come un vivace polo per promuovere il dialogo tra educazione letteraria, ricerca e arti performative, a servizio di tutta la comunità.
Render Norviska
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schema tecnologico
sezione
schema di captazione del vento