Dalla piana di Giza allo Yucatàn, dalla Cina al Sudan, la piramide attraversa la storia dell’umanità con molteplici declinazioni a seconda delle culture ma seguendo un fil rouge: che sia monumento funerario (come nelle culture egizie, cinesi e nubiane), tempio sacrificale (come nelle culture mesoamericane) o emblema di percorsi iniziatici (come nel caso dei riti massonici), il solido con la sua pianta quadrata ancorata alla terra e le quattro facce triangolari convergenti nel vertice in alto è, da sempre e comunque, un “axis mundi”, archetipo immutabile di un tramite tra terra e cielo, di una connessione con il Trascendente. Al di là dei significati simbolico-esoterici, in architettura la costruzione piramidale presenta diversi vantaggi. Per la scienza delle costruzioni, la piramide è un “exemplum mirabile” di firmitas vitruviana essendo isostatica per sua stessa forma; in contesti urbani densamente edificati, poi, il volume che sfuma verso l’alto consente di attutire l’impatto volumetrico sugli edifici limitrofi.
Dove sono le piramidi contemporanee?
Tra Giappone e Brasile, brutalismo in Costa d’Avorio e acciaio nella Parigi storica, Niemeyer e Mvrdv: un viaggio alla scoperta di come l’architettura contemporanea declina un archetipo antico.
Photographer unspecified in publication PAPADAKI S., 1956. Oscar Niemeyer: Works in Progress. Reinhold Publishing (da Wikipedia)
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- Chiara Testoni
- 16 settembre 2024
Nel corso della storia, il tradizionale sistema plastico-murario portante, con masse poderose e ridotte aperture è stato gradualmente sostituito da soluzioni a telaio (in cemento armato o in acciaio) che hanno consentito di alleggerire il peso e i costi di realizzazione e di liberare i fronti da vincoli strutturali, aprendo la strada a studi di facciata prima impossibili. Proponiamo una selezione di opere contemporanee che subiscono e interpretano diversamente, a seconda dei contesti e dei linguaggi espressivi, il fascino antico della piramide: dai “monoliti” che, a partire dal Brutalismo, esaltano il carattere massivo e sincero delle geometrie pure ed essenziali in cemento armato a vista (Philipp Quinquet, Arrigo Arrighetti, Rinaldo Olivieri, Rino Levi, Baikdoosan Architects & Engineers, Mvrdv), talvolta sfidando le leggi della statica e capovolgendosi “a testa in giù” (Oscar Niemeyer, Takamasa Yoshizaka, Stefan Svetko et al.); alle opere che smaterializzano le superfici e dialogano con le trasparenze (Hemingway, Pei), i riflessi di luce (Foster + Partners), le deformazioni geometriche (Big), portando l’archetipo staticamente “immobile” a confrontarsi con l’espressività di materiali leggeri e cangianti.
Il museo a forma di piramide rovesciata, completamente priva di aperture e illuminata solo zenitalmente, doveva ergersi su un promontorio come una monolitica scultura antigravitazionale, incombendo arditamente sul quartiere di Colinas de Bello Monte. Il progetto è rimasto un sogno visionario.
Il complesso universitario progettato da Takamasa Yoshizaka, protégé di Le Corbusier, comprende diversi edifici che ospitano aule, alloggi, servizi e spazi ricreativi. L'edificio principale a quattro piani, di cui uno seminterrato, con la sua insolita forma a piramide rovesciata in cemento armato dal sapore brutalista, simboleggia il cuneo della conoscenza conficcato nella terra.
La costruzione che troneggia sul lago artificiale lungo il valico tra Francia e Italia sembra una tenda in cemento armato. L'edificio ospita una cappella e un museo dedicato alla memoria del Moncenisio, uno dei musei più alti d'Europa (situato a 2.100 m di altitudine).
La chiesa si inserisce nel contesto distaccandosi apertamente dall’edilizia residenziale circostante, grazie al suo marcato andamento ascensionale. Il fronte, raddoppiato nell’immagine riflessa dalla vasca antistante, è formato da un unico triangolo allungato in cemento a vista traforato da finestre colorate, e ricorda da un lato le guglie gotiche, suggerendo dall’altro l’idea di una tenda piantata nel quartiere. La struttura è composta da muri in cemento armato con travi in acciaio che sorreggono la copertura, oggi in lamiera di alluminio porcellanato. A fianco della chiesa si situano gli edifici parrocchiali e le residenze del clero, distribuiti a semicerchio attorno a un giardino.
L’edificio a forma di piramide a testa in giù, un landmark nel paesaggio urbano, comprende gli uffici della radio e una sala concerti per oltre 500 posti. Fu uno dei primi edifici a discostarsi dal Realismo Sociale dominante nella regione in quegli anni, che prescriveva l’uso di elementi prefabbricati in c.a., utilizzando al loro posto una struttura in acciaio.
Le quattro piramidi in vetro, distribuite rigorosamente attorno ad una corte comune, che compongo il Giardino Botanico di Edmonton sono una presenza iconica nel contesto. Il complesso ospita numerose specie vegetali distribuite in tre delle quattro piramidi, progettate in funzione delle diverse condizioni bioclimatiche (clima temperato, tropicale e arido); la quarta comprende spazi espositivi.
L’edificio è stato concepito come manifesto di un entusiasmo post-indipendentista che vedeva la capitale trasformarsi in una città moderna e cosmopolita. Incastonato nel Plateau, la zona di Abidjan che voleva diventare una Manhattan ivoriana, era concepito come un edificio polifunzionale su modello occidentale, con un centro commerciale, uffici, ristorante panoramico, un nightclub e un supermercato. Il riferimento alla tradizione costruttiva locale rivive nella sagoma complessiva a spiovente, in risposta delle forti piogge, e nei frangisole che proteggono dal clima equatoriale. Oggi l’edificio versa in avanzato stato di degrado.
L’iconico edificio su Avenida Paulista è composto da un monolitico volume tronco-piramidale adagiato su una massiva struttura in cemento armato. L’opera è stata ristrutturata nel 2016 da Paulo Mendes da Rocha che ha riorganizzato programmi e flussi per conciliare le attività dell'edificio con la nuova vita urbana sul viale.
L’iconica piramide al centro del cortile di Napoleone funge da atrio di luce per l’intero complesso museale. La sua geometria e la scelta dei materiali (struttura in acciaio, telai in alluminio e lastre di vetro super-trasparente), inusuali per il luogo, contestualizzano l’opera come appartenente ad un naturale processo di stratificazione storica che si confronta con il passato mantenendo una sua chiara identità contemporanea.
La costruzione dell'imponente edificio piramidale in cemento ad uso misto, che con i suoi 330 m si staglia sullo skyline di Pyongyang come la struttura più alta della Corea del Nord, è iniziata nel 1987 ed è stata sospesa nel 1992 per tensioni geopolitiche. L’edificio è rimasto inutilizzato fino al 2008, quando un contributo finanziario da parte di investitori stranieri ha il consentito il completamento dell'esterno dell'edificio. Nel 2012 è stata annunciata l’apertura di un hotel ma il programma è attualmente sospeso.
La Piramide, appositamente costruita per ospitare il congresso dei 200 delegati delle principali religioni del mondo che ogni tre anni si riuniscono qui, ospita oltre a sezioni specifiche dedicate alle diverse confessioni anche un teatro dell’opera da 1.300 posti, un museo di storia nazionale, una biblioteca di letteratura religiosa, un centro di ricerca e sale per conferenze ed esposizioni. L’edificio, rivestito in pietra con inserti smaltati, è stato realizzato con la tecnologia della prefabbricazione in cemento armato per rendere più rapido il processo esecutivo, ed è stato concepito per resistere alle dure variazioni termiche della zona.
"The Courtscraper", l’edificio residenziale e commerciale in vetro e acciaio affacciato sulle rive del fiume Hudson a Manhattan, con la sua forma di piramide deformata, è una fusione di due tipologie edilizie: una torre ad alta densità e un edificio a corte. L’estrusione irregolare della geometria fa sì che tutti gli appartamenti possano godere della vista sul fiume, e non solo quelli dei piani più alti.
Il monumento auto-celebrativo di un dittatore è stato convertito in un luogo pubblico di cultura e socialità con un approccio giocoso e irriverente. Il progetto di riutilizzo ha conservato il volume piramidale e la struttura in cemento armato, su cui si distribuiscono blocchi dai colori accesi che ospitano caffetterie, start-up, incubatori, studi, laboratori e aule di formazione. Le scalinate ricavate sui fronti inclinati dell’edificio consentano ai cittadini di camminare letteralmente sull’originario manifesto politico.