Un nuovo spazio comunitario in Cina, creato da rovine in terra cruda

Nel villaggio rurale di Wanghu, il Design Institute UAD ha reinterpretato strutture dove tradizionalmente si coltivavano funghi come “prototipi naturali”, con cui creare spazi di incontro per i residenti.

Villagers' Home è il progetto per un centro polifunzionale con spazi per residenti nel villaggio di Wanghu, nella provincia del Zhejiang. È stato realizzato dall’Architectural Design & Research Institute of Zhejiang University, un'azienda parastatale con più di 1.700 dipendenti che opera all’intersezione tra stato, società civile, e istituzioni accademiche, con un ruolo rilevante all’interno di un regime di mercato controllato. In un lotto dove rimanevano solo resti murari di costruzioni crollate oggi sorgono aree espositive, di aggregazione, dibattito e ludiche, amalgamate in un insieme architettonico che si nutre di un fecondo contrasto tra passato e contemporaneo.

La scelta di mantenere le tracce del passato non risponde solo a un atteggiamento romantico ma diventa l’innesco per attivare nuove relazioni tra edificio e insediamento, forma e funzione, interno ed esterno. Il lavoro dell’Architectural Design & Research Institute of Zhejiang University (UAD) si imposta sulla volontà di salvare alcuni elementi del passato che esprimono forme e oggetti che si sono originati ed evoluti in modo spontaneo nella storia del luogo, chiamati “prototipi naturali”, per reinserirli in una nuova configurazione spaziale che assume un significato attualizzato.
I muri in terra cruda, che mostrano ancora antiche aperture segnate da vecchi architravi in legno e spalle in pietra, a suggerire frammenti di storie passate, vengono accostati alle nuove superfici in cemento gettate in opera.

Architectural Design & Research Institute of Zhejiang University, Villagers' Home, Wanghu Village, Cina, 2023. Foto Zhao Qing

I nuovi volumi reinterpretano le forme di quelli del contesto, ad esempio nelle inclinazioni delle falde degli edifici storici. Mentre se ne distaccano nel sistema di aperture che caratterizzano le nuove facciate, che presentano situazioni molto eterogenee in ragione delle funzioni che racchiudono. Ad esempio, la finestra a nastro e il prospetto vetrato enfatizzano l’idea di un’estrusione del corpo di fabbrica; le aperture sfalsate e quelle in angolo ne accentuano la massa. Il risultato è un’architettura al passo con i tempi in cerca di un dialogo critico con l’eredità del passato.

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