Un linguaggio sintetico e semplice è quello che annuncia l’appartamento Paissandu fin dall'entrata . In questo suo recente lavoro a Rio de Janeiro, Estudio Nama, ha ricercato infatti negli elementi grezzi della struttura portante, e nella dialettica tra ruvido e liscio, il tema principale dello spazio.
Superata la soglia d’ingresso, il cemento di un imponente tavolo si ancora a quello dei pilastri: il piano è liscio, lucente, e pare fluttuare tra gli elementi portanti dell’abitazione. Travi e pilastri sono lasciati spogli di qualsivoglia rivestimento, caratterizzando lo spazio in maniera quasi brutale.
Questa forte ruvidezza del materiale viene però bilanciata: non solo il piano del tavolo, ma l’intero pavimento corre liscio nello spazio, utilizzando il tecnocemento per dare uniformità agli interni. Il colore tenue, poi, alleggerisce i volumi della casa, oltre a far risaltare le strutture a vista, e a permettere agli elementi di arredo di specchiarsi nella superficie continua.
Le pareti seguono i colori tenui del pavimento e concedono una sensazione morbida al tatto, riprendendo invece il linguaggio delle strutture portanti in alcuni tratti.
A questo uso semplice ma incisivo dei materiali si unisce una distribuzione interna che utilizza pannelli scorrevoli in vetro satinato che, aperti, aumentano la sensazione di essere immersi in uno spazio continuo, quasi astratto. L’architettura è così trasformata in una tela bianca, come racontano i progettisti, che lascia gli spazi aperti a usi diversi, a future invenzioni e trasformazioni.