Se si intendono i container esclusivamente come scatole per il trasporto e lo stoccaggio delle merci, nonché come unità di misura modulare (“unità di carico”) per progettare e dimensionare i magazzini per la logistica, l’idea che si possa abitare in un oggetto simile farebbe automaticamente gettare anatemi contro la presunta mercificazione dei valori abitativi e lo svilimento della dignità della persona. Se, invece, si pensa che l’impiego di container in edilizia già da tempo non solo ha consentito di arginare esigenze emergenziali di alloggi dovute a cataclismi o a imponenti flussi migratori ma ha anche dato luogo a interventi fortemente connotati da un punto di vista compositivo, offrendo spazi confortevoli e adeguati alle esigenze della vita quotidiana, allora ci si può anche ricredere dai consueti pregiudizi. Lo dimostrano alcuni progetti che hanno saputo trasformare il simbolo più prosaico del trasporto intermodale in un “focolare” domestico: un casa intima dove rifugiarsi al riparo dalle tensioni cittadine e abbandonarsi ad un rapporto pacificante con la Natura (2 + weekend house di Jure Kotnic, Containers of Hope di Studio Saxe, Container House di Måns Tham, Escape Den di River and Rain, Squirrel Park di AHMM, Starburst House di Whitaker Studio, Floating Cubes di Younghan Chung Architects, Ventanilla Modules di TRS Studio); o una soluzione abitativa accogliente per esigenze temporanee di studio e lavoro, all’insegna della funzionalità e del dinamismo relazionale (Keetwonen di Tempohousing, Sea Container Housing di Travis Price Architects, Frankie & Johnnie di Holzer Kobler Architekturen). Al di là di problematiche tecniche (soprattutto di coibentazione) che le ordinarie strutture metalliche in certi climi non risolvono, i vantaggi di un’abitazione in container sono diversi: dai costi ridotti rispetto alle abitazioni convenzionali, ai tempi rapidi di esecuzione, alla facilità di smontaggio e riallocazione, all’approccio sostenibile che prevede la riconversione di elementi non più utilizzati in logistica. Per questo, in un’epoca di impoverimento generalizzato e di nomadismo globale, forse vale la pena interrogarsi sul ruolo di un’architettura “fluida” ed essenziale che, con un po’ di ruvido romanticismo e in barba al codice della permanenza nel costruire, abbraccia il valore universale dell’abitare come “nido protettivo”, qualunque e ovunque esso sia.
12 straordinari progetti di case container
In questi esempi, il container da simbolo universale del trasporto e dello stoccaggio merci viene ripensato in chiave domestica, innescando una visione alternativa dell'abitare.
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- Chiara Testoni
- 26 ottobre 2022
Il primo e il più grande – al momento del montaggio – studentato realizzato in container rimovibili ha dato un’efficace risposta, anche in termini di contenimento di costi e tempi di realizzazione, al deficit di alloggi per studenti che opprimeva la in città. Con 1034 moduli di contenitori per trasporto merci allestiti come piccole abitazioni, il complesso - che doveva essere smantellato dopo pochi anni - con aree comuni, caffetterie, servizi, è rimasto un “microcosmo” perfettamente funzionale e decisamente longevo per questa tipologia.
Questa mini-unità a due livelli è composta da due containers disposti perpendicolarmente tra loro in modo che il volume superiore fornisce uno sporto di protezione alla zona d’accesso e quello inferiore ospita in copertura due piccole terrazze praticabili. Una soluzione abitativa funzionale e dal carattere allegro e giocoso, enfatizzato dai disegno a pois rosa delle facciate.
Questa casa realizzata con due container rappresenta il sogno di libertà e avventura dei committenti che volevano un luogo informale e a contatto con la natura, dove vivere fuori dalle costrizioni economiche e dalle tensioni cittadine. L’opera è caratterizzata da due moduli sfalsati interconnessi da una copertura inclinata realizzata con gli scarti del metallo impiegato per gli infissi; lo studio delle aperture favorisce una ventilazione incrociata efficiente, con evidente risparmio energetico soprattutto in una zona dal clima tropicale.
Non proprio una “casa – container” ma un prototipo di abitazione modulare trasportabile: così è stata concepita questa casa prefabbricata di 80 mq, interamente costruita in città in 45 giorni, spostata in quattro ore e installata in 6. I quattro moduli identici aggregati, che ricordano l’assemblaggio di contenitori per il trasporto merci, ospitano tre camere da letto, due bagni, una dispensa con lavatrice e uno spazio centrale per la vita comunitaria.
La casa per una famiglia di cinque persone è realizzata con 8 container su un terreno scosceso vicino a un lago alle porte di Stoccolma. L’opera è stata auto-costruita dai committenti che hanno personalizzato gli interni con componenti edilizi di recupero riadattati, in coerenza con lo stile frugale ma accattivante dell’abitazione.
L’ edificio è realizzato con container navali di riciclo e comprende 24 unità abitative per ospitare i neolaureati della Catholic University of America (CUA). L'edificio è composto da quattro livelli: ad ogni piano si colloca un appartamento con sei camere da letto, sei bagni e uno spazio comune condiviso che comprende cucina, sala da pranzo, soggiorno e lavanderia.
Il complesso è composto da tre corpi di fabbrica realizzati con più di 420 container navali in acciaio cor-tén. La modularità degli elementi e le diverse possibilità di assemblaggio hanno consentito ampie variazioni sia nella tipologia degli alloggi (singoli, doppi e tripli), sia nella configurazione delle facciate. Aree comuni per lo sport, la vita di relazione e il relax contribuiscono ad animare di vivacità e dinamismo il villaggio studentesco.
Un “inno alla solitudine”, secondo i progettisti: così è stata concepita questa abitazione composta da 4 container navali, in un paesaggio agreste alle porte di Dacca e lontano dal fragore metropolitano, che incarna l’ideale di una vita sobria e autentica. La costruzione su due piani è caratterizzata da una scarna struttura metallica e da volumi aggettanti che si aprono in balconi e terrazze, sfumando il confine tra esterno ed interno.
In risposta alla necessità di aumentare la densità nei quartieri residenziali esistenti, lo studio AHMM ha impiegato container navali per realizzare 4 case unifamiliari ciascuna di circa 130 mq. Il complesso, immerso in un rigoglioso parco punteggiato da alberature esistenti e nuove piantumazioni, comprende ampi spazi per la vita comunitaria e coperture a verde che favoriscono efficienza energetica e biodiversità.
Un fiore che sboccia nel deserto. Così appare questa scultorea struttura, composta da 14 container disposti con angolazioni differenti che ospitano ciascuno una funzione diversa: in circa 200 mq si distribuiscono cucina, soggiorno, studio, tre camere da letto, tre bagni e una spaziosa terrazza. I volumi puri dal bianco abbacinante si aprono in testata con ampie vetrate che offrono viste spettacolari sul paesaggio. L’edificio è progettato all’insegna dell’eco - sostenibilità: i pannelli solari in copertura consentono di soddisfare autonomamente il fabbisogno energetico di tutto l’edificio.
Situata sulle rive di un lago artificiale, in un contesto naturale brutalizzato dall’intervento antropico, questa abitazione non rinuncia a un rapporto con il paesaggio e soprattutto con l’acqua che è un elemento essenziale della progettazione: la casa, composta da 7 container di 3x3 m sopraelevati e collegati da un sistema di pedane e passerelle, si affaccia su 3 specchi d’acqua di diverse profondità (uno stagno zen, una piscina per adulti e una vasca per i bambini) che partecipano in modo attivo, sia visivamente sia funzionalmente, alla vita domestica quotidiana.
In un piccolo insediamento di pescatori a nord di Lima, questa casa composta da un container navale di recupero di 8x15 m su cui poggia un volume leggero in policarbonato offre una soluzione economica, sostenibile e confortevole ad una famiglia di 4 persone. Il primo livello ospita gli spazi comuni (soggiorno e cucina), il secondo i servizi e le camere da letto. Il progetto, inteso anche per soddisfare esigenze emergenziali in caso di calamità, ha coinvolto nella realizzazione la comunità locale, in un processo di costruzione di competenze e senso di comunità.