Situato nel cuore della metropoli turca, sulla sponda europea del Bosforo, il nuovo Istanbul Modern si inserisce in una posizione di grande rilevanza. Verso il mare il museo offre ampie vedute sulla penisola storica e sul lato asiatico della città, e sarà visibile dai traghetti e le barche che solcano lo stretto. Sul versante interno, la struttura si apre su una piccola area verde attraverso una nuova piazza, creata con la rimozione delle strutture portuali preesistenti attorno alla torre dell’orologio di Tophane. In quest’ampio spazio pubblico l’edificio si relaziona con numerosi edifici monumentali di epoca ottomana, come la moschea cinquecentesca Kılıç Ali Paşa di Sinan, la moschea barocca Nusretiye, il palazzo estivo Tophane Kasrı e la fonderia di cannoni Tophane-i Amire.
La struttura del museo si sviluppa su cinque piani, di cui tre fuori terra, per un totale di 15.000mq, organizzati su una pianta rettangolare parallela alla costa. L’atrio centrale vetrato, che taglia trasversalmente l’edificio, è pensato come luogo d’incontro che unisce verticalmente i vari livelli e stabilisce una connessione tra il parco e la piazza da un lato, e il lungomare dall’altro. Al momento il cantiere è ancora recintato, ma il piano terra rialzato sarà interamente vetrato e collegato agli spazi pubblici circostanti tramite un sistema di rampe e scalini.
Alle due estremità dell’edificio i piani inferiori recedono, generando due spazi coperti a doppia altezza che accoglieranno i visitatori. Il più ampio, a ovest, si apre verso il profilo della città storica e le strade di Karaköy, mentre quello a est, più ristretto, si collega al nuovo distretto commerciale di Galataport.
La massa del museo sarà ben percepibile anche dall’alto della collina di Pera e dal parco a Cihangir che sovrastano l’area. Uno specchio d’acqua si estenderà sull’intera copertura dell’edificio, fatta eccezione per una piattaforma d’osservazione, creando da questa prospettiva una continuità visiva con il Bosforo.
In netto contrasto con le preesistenze ottomane, il museo si distingue per un’estetica minimalista di stampo industriale in linea con altri progetti recenti di Piano, dal Whitney di New York al Centro Botín di Santander. L’involucro esterno è costituito da vetro e pannelli metallici che presentano una particolare curvatura: accostati, creano una serie di distorsioni regolari, concave e convesse, che scandiscono il ritmo dei prospetti. Un sistema esterno di ballatoi in metallo, scale anticendio e pannelli scorrevoli aggiunge complessità alle facciate, accentuandone il carattere industriale che rimanda al passato portuale dell’area.
Per fare spazio al nuovo museo è stato demolito il vecchio magazzino che ospitava l’Istanbul Modern, aperto nel 2004 come primo museo di arte contemporanea in Turchia su iniziativa dalla fondazione privata IKSV. Il magazzino era parte del complesso portuale di Salıpazarı, progettato dal maestro del modernismo turco Sedad Eldem nel dopoguerra come porto merci di Istanbul, e dismesso solo pochi anni dopo.
Il nuovo Istanbul Modern è il tassello centrale del distretto Galataport, megaprogetto di rigenerazione urbana fortemente sostenuto dal governo che si estende per 1,5km lungo il Bosforo e mira a creare una nuova centralità urbana imperniata sul terminal crociere. È stato contestato per lo stravolgimento e la distruzione di edifici storici e per la privatizzazione di gran parte della vasta area, oltre che per la scarsa trasparenza con cui è stato condotto.
In effetti, in futuro l’affaccio a mare dell’Istanbul Modern potrebbe essere per gran parte del tempo occupato dalle colossali navi che già adesso – in bassa stagione e in periodo di pandemia – attraccano davanti al museo, ostruendo le vedute panoramiche.
Immagine in apertura: Istanbul Modern, Renzo Piano, render. Courtesy Renzo Piano Building Workshop