Pubblicato in origine su Domus 1028, ottobre 2018

L’edificio è concepito come un open space, dove attività tipiche della cultura paisa, come la cura del giardino, la semina, suonare la chitarra, bere caffè o riposare su un’amaca si svolgono intorno ad aule costantemente esposte al clima e all’ambiente naturale della città. Il parco didattico mira a diventare un punto d’incontro incentrato sull’apprendimento, definito come attività basata sullo sviluppo della conoscenza attraverso il dialogo tra le persone, l’ambiente costruito e quello naturale.

Più che un edificio, Marinilla è un vero e proprio spazio pubblico. Grazie alla sua capacità di funzionare come sistema ramificato, il progetto consente la costruzione di forme geometriche aperte che possono essere facilmente collegate a nuove diramazioni. Inoltre, l’edificio stesso è immaginato come un contenitore permeabile, aperto a modifiche da parte degli utenti. La struttura in acciaio è coperta da una rete metallica, che crea la sensazione di trovarsi dentro a una voliera.

Questa soluzione produce un ambiente chiuso, ma trasparente, che consente al paesaggio circostante di crescere all’interno della costruzione. Grazie alla posizione del complesso sulla collina, l’impiego della rete metallica offre l’opportunità di creare viste aperte e dirette sulla città e i suoi dintorni. Infine, nella realizzazione del paesaggio abbiamo piantumato diversi tipi di rampicanti che in futuro cresceranno all’interno dell’edificio, arricchendolo di colore e vivacità. Questa strategia mira anche a rafforzare la relazione tra la costruzione e i suoi utenti, invitandoli a prendersi cura dei fiori al suo interno e all’esterno. (dalla relazione di progetto)