Roma. Un appartamento per un collezionista d’arte a Palazzo Doria Pamphilj

Il foyer dai soffitti retroilluminati è il fulcro del progetto di Supervoid, che cerca una mediazione tra privato e pubblico, domestico e monumentale.

Il progetto di Supervoid per un appartamento all’interno di Palazzo Doria Pamphilj si relaziona con due scale differenti. Da un lato, la superficie relativamente ridotta (190 metri quadri) della casa del collezionista, dove si articolano gli spazi di rappresentanza (un foyer che funge anche da galleria, un’area living con cucina a vista) e quelli più strettamente privati (due camere da letto e tre bagni). All’estremo opposto, il complesso immenso e labirintico del Palazzo, architettura ipertrofica cresciuta nei secoli fino a farsi isolato urbano. L’appartamento non ne è che un’ulteriore ‘stanza’, frammento di una concatenazione di spazi che ha la sua origine e il suo fulcro nel cortile d’ispirazione bramantesca su via del Corso.

Fig.1 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.2 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.3 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.4 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.5 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.6 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.7 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.8 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.9 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.10 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.11 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.12 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.13 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.14 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.15 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.16 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.17 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.18 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.19 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.20 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
Fig.21 Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017

Così, il progetto s’incarica di mettere in relazione la parte con il tutto, l’interno privato con l’edificio-città, la casa con il monumento. L’ingresso-galleria e, in misura minore, la zona giorno sono lo snodo spaziale e concettuale tra i due poli. Le curve dei loro soffitti retroilluminati, coup de théâtre dell’intero progetto, alludono alle volte degli ambienti storici del Palazzo. Queste, però, sono filtrate attraverso le suggestioni formali di due celebri maisons tardo-moderniste – le Maisons Jaoul di Le Corbusier e la Maison Carré di Alvar Aalto – e reinterpretate come i soffitti di un piccolo museo privato contemporaneo. Spogliate di qualsiasi ambizione decorativa o monumentale, sovrapposte alle superfici monocromatiche dei muri perimetrali in una composizione quasi astratta e illusoriamente moltiplicate dagli specchi a parete, sono lo sfondo silenzioso e diafano delle opere esposte, quasi smaterializzato dalla luce diffusa che esso stesso emana.

Supervoid, ristrutturazione di un appartamento a Palazzo Doria Pamphilj, Roma, 2017
  • Palazzo Doria Pamphilj, Roma
  • ristrutturazione di un appartamento
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A Cascina nascosta verrà invece presentato il lavoro TOKITALY “Shibuya: incrocio tra design e artigianato”di Alessandro Iovine e la mostra FORO, di Foro studio. Art Gallery ospiterà invece la creatività di Anna Maria Tulli e il suo racconto realizzato attraverso macrofotografie di muri che danno vita a quadri e complementi d’arredo . “Ritratti” di animali possenti e carichi di energia vestono le pareti dell’insolito spazio espositivo ricavato in una cascina nel cuore della città.