Casa sulle montagne

Situata tra le montagne del Cederberg, in Sud Africa, la casa ideata da Wolff Architects è impostata per ridurre al minimo l’impatto sulla flora, con il programma funzionale suddiviso in tre blocchi separati.

House in the Mountains
La casa sorge in una fattoria tra le montagne della riserva naturale del Cederberg, in Sud Africa, in un paesaggio che gode della biodiversità della regione floristica del Capo.
L’impostazione della casa è stata determinata da tre fattori: in primo luogo è stato selezionato un punto vuoto nella vegetazione (in consultazione con i botanici) per ridurre al minimo l’impatto della casa sulla flora.
In secondo luogo, dal momento che gli abitanti preferiscono vivere all’aperto, sono state ricreate delle “stanze” nel paesaggio naturale che potessero ospitare spazi per cucinare, mangiare, vivere e dormire. La parte costruita della casa facilita la vita nella parte “non costruita”.
Wolff Architects, House in the Mountains, Cederberg, South Africa
Wolff Architects, House in the Mountains, Cederberg, Sud Africa. In apertura e sopra: Photo © Heinrich Wolff

In terzo luogo, l’impostazione è stata determinata dalla capacità di comporre una vista da quella posizione specifica; gli architetti ritengono che una vista sul paesaggio lontano non sia abbastanza ricca, e vada integrata con altri elementi visibili in primo e in secondo piano.

Per esempio, il sito selezionato è fronteggiato delle creste rocciose verso nord, che creano una cornice definita alla visuale.

La casa deve essere a prova di fuoco e di babbuini, in quanto la zona è soggetta a periodici incendi boschivi e alle incursioni di gruppi di babbuini in cerca di cibo.

Tuttavia, la più grande sfida del progetto è quella di visualizzare il sito dallo studio dei progettisti, a 250 km di distanza. In assenza di segni di vita umana in loco, (recinzioni, pali dell'elettricità, edifici, ecc.) è stato molto difficile valutare la scala degli elementi caratteristici del paesaggio. A peggiorare le cose, l’agrimensura convenzionale produce piante che descrivono solamente la topografia, senza capacità di descrivere la pletora di rocce e vegetazione. Per progettare l’edificio è stato necessario sviluppare un modo per visualizzare la vegetazione, le rocce e la topografia contemporaneamente.

Wolff Architects, House in the Mountains, Cederberg, South Africa. Top and above: Photo © Heinrich Wolff
Wolff Architects, House in the Mountains, Cederberg, Sud Africa. Photo © James Puttick

La soluzione è stata quella di sottoporre il paesaggio a una scansione 3D, producendo una nuvola di punti. Invece di seguire il percorso tradizionale di utilizzo di queste scansioni per la produzione di superfici solide, la nuvola di punti è stata lasciata allo stato grezzo per avere un riferimento della scala e del carattere del contesto durante la progettazione.

In un panorama in cui non ci sono segni di intervento umano, è difficile valutare la portata di qualsiasi cosa.

La mancanza di scala è stata quindi utilizzata come caratteristica primaria dell’architettura: tutti i tradizionali elementi edilizi esterni (tetti, pluviali, finestre, ecc.) sono stati celati per privare l’osservatore della possibilità di avere un’idea della scala. Questo è stato ottenuto costruendo una doppia parete su ciascuno dei lati corti dei blocchi che ha permesso di tagliare le aperture nella massiccia muratura di mattoni più interna.

Tutte le aperture dell’involucro esterno sono invece di dimensioni esagerate per diminuire l’apparente scala dell’edificio a distanza.


House in the Mountains, Cederberg, Sud Africa
Tipologia: casa unifamiliare
Architetti: Wolff Architects
Completamento: 2014

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