




La questione fondamentale dell’abitabilità di zone difficili mette in parallelo la pratica della globalizzazione e delle resistenze identitarie all’interno di un percorso storico di urbanistica che accoglie ragionamenti contemporanei per lo sviluppo nuovo, nel senso di inedito. “È una questione di massima attenzione: gli architetti proiettano le loro personali idee sugli altri, sul prossimo”, aggiunge il curatore. “Vogliamo dimostrare che grazie alla gente che la abita, l’architettura è da considerare come un materiale vivo”.
Situato tra l’Africa e l’Europa e affacciato sull’Atlantico e sul Mediterraneo, il Marocco è un Paese dal tessuto urbano eterogeneo e millenario; il suo padiglione si presenta come l’istantanea contemporanea di un Paese che guarda alla sabbia del Sahara – reintegrato nel territorio nazionale a partire dal 1975 – non più come a un limite per la vivibilità o un margine invalicabile, ma come a una risorsa. Il deserto è un territorio in grado di offrire alla scena attuale l’occasione di riappropriarsi della radicalità, coniugando l’universale con l’autentico.
Marocco
Fundamental(ism)s
Commissario: Hassan Abouyoub (Ambasciatore del Marocco,Roma)
Curatore: Tarik Oualalou
Sede: Padiglione all’Arsenale

Fino al 23 novembre 2014
14. Biennale di Architettura
Fundamentals
Arsenale, Venezia

Il design del benessere secondo Caimi
Due nuovi prodotti garantiscono il massimo del benessere ambientale attraverso l'isolamento acustico.