Disegnare il paesaggio producendo energia

Tre nuovi progetti di Italo Rota per il Sud Italia. A Benevento, Lucera e Saline Joniche Rota lavora su progetti legati alle rinnovabili e al paesaggio.

Italo Rota introduce il suo lavoro spiegando la differenza tra un approccio "sistemico" e un'architettura contemporanea che definisce "retinica". Un'architettura cioè che mira a sedurre soprattutto la retina con immagini digitali cui la realtà, quella pesante fatta di travi, di solette, capitolati d'appalto, difficilmente riesce ad adeguarsi ma sembra piuttosto diventarne il ricordo sbiadito.
Architettura sistemica è invece la parola con cui egli descrive i suoi nuovi progetti, dove il disegno torna ad essere uno straordinario strumento di analisi, controllo, gestione, previsione del territorio e non il luogo dove gli architetti sfogano le proprie nevrosi. Architettura sistemica è dunque la complessa regia di una trama altrettanto articolata che proviamo a seguire: protagonista è Repower, il committente, cioè una società svizzera la cui strategia prevede il potenziamento della propria produzione di energia con un portafoglio diversificato basato principalmente su idroelettrico, termoelettrico ed eolico.
Con sede nel cantone dei Grigioni, Repower è l'unica realtà produttiva della regione il cui giro d'affari (nel 2010 i ricavi del gruppo sono saliti del 16% a 1,7 miliardi di Euro) non sia alimentato dal turismo, pur avendo contribuito al suo sviluppo attraverso la costruzione della tratta ferroviaria dell'Albula e del Bernina. Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO come esempio tecnicamente avanzato di gestione del paesaggio di alta montagna, la ferrovia retica venne realizzata a cavallo del Novecento per agevolare la costruzione dei bacini delle centrali idroelettriche intorno a Poschiavo.
Sopra: Saline Joniche: un parco aperto.
La macchina energetica è protetta grazie a un bordo/confine, che delimita la centrale, una barriera osmotica, che permette una permeabilità visiva,   grazie alla definizione di un terrapieno che trasforma il muro di cinta in un elemento a basso impatto, senza pregiudicarne la funzione di sicurezza.
Qui: Campolattaro, il nuovo invaso mostra chiaramente il suo uso, una grande scultura, che mostra, a seconda delle angolazioni, il volto/ricordo delle antiche popolazioni della zona, funge da misuratore del livello dell'acqua.
Sopra: Saline Joniche: un parco aperto. La macchina energetica è protetta grazie a un bordo/confine, che delimita la centrale, una barriera osmotica, che permette una permeabilità visiva, grazie alla definizione di un terrapieno che trasforma il muro di cinta in un elemento a basso impatto, senza pregiudicarne la funzione di sicurezza. Qui: Campolattaro, il nuovo invaso mostra chiaramente il suo uso, una grande scultura, che mostra, a seconda delle angolazioni, il volto/ricordo delle antiche popolazioni della zona, funge da misuratore del livello dell'acqua.
L'idea della possibilità di produrre energia, producendo con essa paesaggio, è quindi parte del DNA del gruppo svizzero che prevede investimenti importanti per la costruzione di centrali idroelettriche ad accumulazione con sistema di pompaggio sia in Svizzera che in Italia.
Tra gli investimenti futuri, tra gli altri, 340 milioni di euro per la realizzazione di una centrale a ciclo combinato gas-vapore in Germania, 100 milioni per un impianto analogo in Toscana, a Pistoia e oltre 1 miliardo di euro per un impianto a carbone in Calabria, a Saline Joniche. Repower ha infine potenziato la produzione eolica, in particolare in Germania e Italia, dove a Lucera sono appena partiti i lavori per la costruzione di un nuovo parco.
Tra i progetti in corso, la centrale di Saline Ioniche, che insiste su un'area industriale dismessa al fine di minimizzare il consumo del suolo, produrrà energia attraverso la combustione ecologica del carbone. Lo sviluppo dei progetti italiani viene affidato ad Italo Rota che realizza una sorta di regia del territorio, trasformando il progetto di un insediamento industriale in un paesaggio aperto, attraversabile, funzionalmente duttile. Obiettivo di Rota non è un tradizionale intervento di landscape, non si limita a creare un ambiente sofisticato e contemporaneo come farebbero ad esempio Gustafson e Porter.
Campolattaro: il percorso dell’acqua, con la sua forza fluida, trova un esempio di spazialità nelle opere architettoniche che accompagnano i percorsi naturali e culturali del Parco delle Acque.
Campolattaro: il percorso dell’acqua, con la sua forza fluida, trova un esempio di spazialità nelle opere architettoniche che accompagnano i percorsi naturali e culturali del Parco delle Acque.
Recuperando la centralità del ruolo e della professione dell'architetto, mira a una maggiore distribuzione della ricchezza prodotta da investimenti importantissimi come quelli sopra descritti. Per Rota un miliardo di euro non deve generare solo 120 posti di lavoro, ovvero il numero di addetti strettamente necessario alla gestione e controllo degli impianti atti alla produzione di energia, ma deve diventare il motore di avviamento dello sviluppo economico di un'intera regione, coinvolgendola.
A questo scopo, coerentemente con il profilo genetico dell'investitore e con le indicazioni del diritto comunitario, aggiunge alla centrale di Saline Ioniche una serie di funzioni e attività produttive attinenti all'agricoltura, alla produzione di energia e dei servizi alla popolazione.
Il progetto di Saline Ioniche si trasforma così nel disegno di spazi destinati alle funzioni legate al tempo libero, allo sport e al relax ma anche in una serie di zone destinate a orti e giardini didattici, ai vivai per i prodotti agricoli, con aree destinate alla coltivazione e alla vendita di piante da giardino e appartamento, e luoghi in cui produrre e vendere vasi e contenitori per la vegetazione.
“Landscape plant 2 Digestive park, when attitude becomes form”. Italo Rota, modello per la mostra “Stazione Futuro. Qui si rifà l’Italia”, Officine Grandi Riparazioni, Torino 2011; nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. 
Realizzazione modello: Laboratorio Modelli del Politecnico di Milano.
Video e grafica: Bonsaininja Studio,  Milano
“Landscape plant 2 Digestive park, when attitude becomes form”. Italo Rota, modello per la mostra “Stazione Futuro. Qui si rifà l’Italia”, Officine Grandi Riparazioni, Torino 2011; nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Realizzazione modello: Laboratorio Modelli del Politecnico di Milano. Video e grafica: Bonsaininja Studio, Milano
4H2O o Parco delle Acque è, invece, la proposta per la realizzazione dell'impianto idroelettrico di regolazione legato all'invaso di Campolattaro (Benevento). Il progetto prevede una centrale di accumulazione con sistema di pompaggio simile a quello che Repower sta costruendo nei Grigioni. Una nuova tecnologia permette oggi di produrre energia idroelettrica con un bassissimo consumo di acqua. Nelle ore diurne, quando la domanda e quindi il costo sono elevati essa viene immessa nelle turbine dall'invaso in quota. Nei momenti in cui al contrario la domanda di energia diminuisce, ad esempio durante la notte, l'acqua a valle potrà essere pompata di nuovo a monte per essere riutilizzata quando la richiesta tornerà ad essere maggiore.
Anche in questo caso investimenti elevati (600 milioni di euro) e la collocazione delle turbine a 600 metri sotto il suolo lascerebbero pressoché inalterato il paesaggio creando un numero limitato di posti di lavoro, se Italo Rota non avesse colto l'occasione della centrale per coinvolgere insieme a Benevento e Campolattaro altri 12 comuni in un progetto di reinvenzione dei territori coinvolti volto a migliorare l'ambiente e l'economia di aree scarsamente popolate e senza ragionevoli prospettive di sviluppo.
Il progetto di un impianto industriale si trasforma ancora una volta nel disegno di un parco su cui sorgeranno un'azienda agricola, un complesso termale, un albergo a impatto zero e un acquario che ospiterà i diversi biotipi umidi presenti nel paesaggio, contribuendo sia ad un ripopolamento delle specie, sia allo sviluppo di un turismo contemporaneo e potenzialmente sostenibile.
Lucera: possiede non solo la ricchezza della natura, ma anche una storia importante che ha lasciato tracce, monumenti, arte. Lucera può essere definita il centro del comprensorio delle pale eoliche: dal Castello Svevo si ha questa nuova visione, potente e positiva.
Lucera: possiede non solo la ricchezza della natura, ma anche una storia importante che ha lasciato tracce, monumenti, arte. Lucera può essere definita il centro del comprensorio delle pale eoliche: dal Castello Svevo si ha questa nuova visione, potente e positiva.
Il progetto del parco eolico di Lucera, per il quale saranno investiti 48 milioni di euro, diventa spunto interessante per riflettere su come, soprattutto in Italia, l'assenza di disposizioni volte alla tutela del territorio e forti incentivi statali hanno contribuito al degrado di ecosistemi agricoli millenari dove le tradizionali colture sono state abbandonate per lasciare posto alle pale eoliche. L'integrazione del parco eolico di Repower in un paesaggio, già densamente popolato di pale nei comuni limitrofi che circondano la città federiciana diventa per Rota pretesto e ragione del suo risveglio attraverso la reinterpretazione del proprio patrimonio storico. Lucera risorgerà come una nuova città giardino la cui identità non è imposta con interventi architettonici monumentali ma "con un progetto che è possibile realizzare anche attraverso piccoli e mirati interventi, coinvolgendo associazioni e singoli cittadini. Una forma di trasformazione di un quartiere che si può ottenere ad esempio fornendo vasi e piante ai cittadini, o permettendo trasformazioni, anche importanti, da realizzarsi esclusivamente con materiale verde. Questo in una logica che non appartiene al mondo dell'urbanistica tradizionale, ma una nuova forma che prevede la natura, che parte da una riflessione sul suo ruolo nella città, che fa sì che essa diventi soggetto che la accolga, la assista, la osservi."

Un capolavoro brutalista racconta la novità firmata 24Bottles

I Collegi di Giancarlo De Carlo a Urbino ospitano la campagna di un prodotto firmato 24Bottles: la prima bottiglia in titanio del brand, progettata all’insegna dell’essenzialità.

  • Informazione pubblicitaria

Ultimi articoli di Architettura

Altri articoli di Domus

Leggi tutto
China Germany India Mexico, Central America and Caribbean Sri Lanka Korea icon-camera close icon-comments icon-down-sm icon-download icon-facebook icon-heart icon-heart icon-next-sm icon-next icon-pinterest icon-play icon-plus icon-prev-sm icon-prev Search icon-twitter icon-views icon-instagram