Quando Madrid perse la competizione per le Olimpiadi del 2012 'contro' Londra, si preparò subito a rientrare in lizza per i Giochi del 2016, in gara con Chicago, Rio de Janeiro e Tokyo. Proporre di fare della città un villaggio olimpico è suo diritto: Alberto Ruiz Gallardón, sindaco dal 2003, offre uno dei più compatti progetti olimpici mai presentati, con il 96% degli eventi nel raggio di 10 chilometri dal centro cittadino. Nonostante la critica contingenza economica che altrove colpisce l'edilizia cittadina, qui grandiosi piani di rinnovamento urbano procedono speditamente. Mentre la costruzione del Campus della Giustizia a nord (15 tribunali progettati, tra gli altri, da Foster, Rogers, Hadid) subisce qualche rallentamento, il recente programma da 8 miliardi di euro di sovvenzioni alle opere realizzate dalle amministrazioni comunali, annunciato dal presidente Zapatero, dà solido potere alla capitale, nonostante le voci di forte indebitamento delle casse municipali.
La "scatola magica" progettata da Dominique Perrault e definita "il miglior impianto sportivo dell'emisfero settentrionale" è stata inaugurata in maggio, in una spianata periferica di 17 ettari, già area di edilizia degradata, collegata al Parque del Manzanares (opera di Ricardo Bofill, 2003) nella zona meridionale della città. Tre stadi, da 12.500, 3.500 e 2.500 posti, e vaste aree di svago, racchiusi da pannelli di rete metallica, rivelano un carattere di austera e ariosa vastità, molto adatto anche agli spettacoli musicali. Ogni stadio è dotato di una copertura piana retraibile, i cui martinetti idraulici permettono il passaggio dell'aria e della luce e la prosecuzione degli incontri di tennis anche a dispetto della pioggia. Perrault crea, attraverso il sito, una nuova strada che collega il parco a un lago artificiale. A chi si ritrova per giocare nei quattro campi all'aperto e nei nove da addestramento deve sembrare di avere un pezzo di città tutto per sé. Gli impianti olimpici sono previsti per la maggior parte nella zona centrale – detta "il cuore" – che si trova nella parte orientale della città. Cruz y Ortiz stanno ristrutturando il loro stadio della Peineta, del 1994, triplicando i posti a sedere. Lì vicino, nel Parco olimpico, ci sono un Centro degli sport acquatici con quattro piscine, progettato da Juan José Medina, e la Telefónica Arena Madrid. All'estremità superiore dell'asse del Paseo de la Castellana, Mansilla & Tuñón stanno costruendo un nuovo centro congressi internazionale con tre sale da 8.000 posti, per dare slancio al turismo d'affari. Gli piacerebbe vedere la loro icona della Madrid del futuro – simile a un rosone tra le torri campanarie di una cattedrale – fare da sede alla cerimonia di apertura dei Giochi. Situato in un nuovo quartiere finanziario settentrionale, sorgerà di fronte alla nuova Cuatro Torres Business Area (CTBA), un suggestivo gruppo di grattacieli (di cui il più alto sarà quello della Caja Madrid, con i suoi 250 metri) che trasforma il profilo della città ed è stato completato l'anno scorso da Foster, Pelli, Rubio & Alvarez-Sala insieme con I.M. Pei, Cobb, Freed & Partners.
Come a Londra, l'offerta olimpica di Madrid comporta una prospettiva di lungo periodo. La prima parte della zona fluviale – "i polmoni" –, destinata a trasformare il fiume Manzanarre a sudest del centro cittadino in un viale ecologico, verrà completata entro l'anno. Madrid Calle 30, concorso vinto da West 8 e Garrido, trasforma la M30, la prima circonvallazione, in un tunnel, lasciando libere le rive del fiume con non meno di 820 ettari di nuovi spazi pubblici, tra cui una 'spiaggia' e nove nuovi percorsi per collegare alcune delle periferie più povere.
Promette di essere un'impresa non da poco, ma mentre Madrid ha anche dato grande importanza al suo esemplare progetto di edilizia residenziale pubblica gestito dalla EMVS (la società municipale per l'edilizia pubblica), di recente a Carabanchel, in collaborazione con architetti locali e internazionali, la rapida crescita dei quartieri periferici mostra un preoccupante carattere di tetra omogeneità. L'Eco Boulevard di Ecosistema Urbano Arquitectos a Vallecas, nella zona sudovest, ha introdotto la tecnologia amica dell'ambiente e i servizi alla comunità come necessario correttivo allo sviluppo monoculturale. Oggi, quando vivere nel centro di Madrid è diventato così costoso, le costruzioni estranee al compatto modello urbano in gara per lo scintillante trofeo delle Olimpiadi 2016 fanno ancora parte del corpo della città e richiedono anch'esse attenzione. Lucy Bullivant