Nel 2028, Domus taglierà il traguardo dei 100 anni dall’uscita del primo numero di Gio Ponti. Per celebrare il centenario, il progetto editoriale 10x10x10 vede 10 architetti di fama internazionale avvicendarsi alla guida del magazine, per 10 numeri a testa. Dall’Italia di Michele De Lucchi (2018) al Giappone di Tadao Ando (2021), passando per l’Olanda di Winy Maas (2019) e il Regno Unito di David Chipperfield (2020), il ruolo di guest editor di Domus torna in Europa e approda in terra francese dove Jean Nouvel è nato e tuttora vive. Come il suo predecessore Ando, da cui idealmente riceve il testimone alla guida di Domus, anche Nouvel, classe 1945, è un premio Pritzker. L’onorificienza più importante del mondo dell’architettura gli è stata conferita nel 2008.
Jean Nouvel sarà il nuovo Guest Editor di Domus
L’architetto francese subentra a Tadao Ando: è il quinto della serie di dieci nomi eccellenti dell’architettura che stanno guidando Domus verso il centenario.
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- La redazione di Domus
- 01 dicembre 2021
Il nuovo Guest Editor ha annunciato di volere fare della sua Domus del 2022 un inno all’architettura di carattere. “Che cosa sarebbe una conoscenza del mondo che ignorasse il sensibile? Che cosa sarebbe la ragione senza la sua contestazione poetica? Che cosa sarebbe la verità scoperta da una sola angolazione? Una conoscenza ignorante. Una ragione irragionevole. Una verità amputata. E in ognuno di questi casi l'oblio dell’immaginazione”, recita l’attacco del suo manifesto d’intenti, allegato al nuovo Domus di dicembre. “L’invenzione inizia dal carattere, dall’importanza di dire NO”, scrive sempre Jean Nouvel nel manifesto.
Insieme a Domus dicembre, disponibile all’inizio del prossimo mese in edicola e in versione digitale, ci sarà anche la monografia dedicata al nuovo Guest Editor, che si confida con il direttore editoriale Walter Mariotti in una lunga intervista.
“A Domus mi concentrerò sul carattere degli edifici e sulla loro relazione con l’arte. Soprattutto parlerò delle immagini, perché sono convinto che oggi l’architettura trovi in esse un’ispirazione profonda e positiva”, annuncia Nouvel al direttore editoriale scagliandosi contro le “riviste compilative, che allineano un edificio dopo l’altro con fotografie sempre più piccole”. Tutto questo, spiega il nuovo Guest Editor, “non riesce né a trasmettere il significato dell’edificio né il senso dell’architettura oggi”. Inoltre, sottolinea la responsabilità del progetto architettonico sotto un profilo umano, spiegando che architettura è “la risposta a domande concrete, sociali e individuali”, distinguendo la diversa natura tra edilizia e architettura, e rilanciando le domande fondamentali che ogni epoca pone all’architettura, le variazioni culturali, economiche e sociali che accompagnano l’uomo. “Perché l’architettura è, prima di tutto, un atto umano”, conclude.
“Sono sicura che Jean Nouvel saprà stupirci, come ha sempre fatto in una carriera che non ha uguali” dichiara il Presidente di Editoriale Domus Giovanna Mazzocchi: “Teorico e strenuo difensore del potere politico dell’architettura, Nouvel ha sempre dichiarato la libertà di esprimersi anche attraverso il design e l’arte, ma soprattutto di operare in molteplici contesti e in tutte le regioni dove la sua visione è stata richiesta o accolta. Una posizione laica, contemporanea e futuristica che conferma una visione dell’architettura come pensiero forte e dell’architetto co-creatore del futuro, sociale e individuale. Per tutti questi motivi e per tutti quelli che in questo anno di Domus ci mostrerà, sono felice di accoglierlo nella nostra comunità e di augurargli il massimo del successo.”
“Con l’opera di Nouvel si entra nel sancta sanctorum dell’architettura contemporanea”, sottolinea il direttore editoriale Walter Mariotti, alla guida della redazione dal 2017, nonché responsabile della continuità del progetto 10x10x10. “Accediamo così” continua Mariotti “all’opportunità di vedere come le emozioni originarie dell’individuo, le sue intuizioni profonde, la sua aspirazione alla giustizia e all’unicità restano l’unica resistenza contro la massificazione delle esistenze e dei gusti, delineando una visione che attraverso l’architettura delinea una società che senza rinunciare al capitalismo lo mette in discussione per migliorarlo, per renderlo più giusto, per tenere al centro il sentimento e l’umanità.”
Il primo numero di Domus 2022 firmato Jean Nouvel uscirà a inizio gennaio. La monografia a lui dedicata, insieme al suo manifesto d’intenti esce allegata a Domus di dicembre (in edicola da martedì 7) che, come ogni anno, rende omaggio all’italianità.
Immagine di apertura: Jean Nouvel. Foto Giovanni dal Brenna