Il progresso di architettura e design verso un minore impatto ambientale è fatto di un lavoro visibile ma soprattutto invisibile. Assistiamo negli ultimi anni a una trasformazione delle aziende a 360°: il percorso è complesso e non prevede un’unica via, ma un orizzonte di possibilità e una necessaria stratificazione di azioni diverse e complementari. Esemplare in questo senso è l’approccio di Röfix, azienda specializzata in intonaci e malte pronti all’uso nonché di sistemi di isolamento termico. Röfix è una impresa innovativa, sempre alla ricerca di nuove soluzioni e di utilizzatori dei propri prodotti e servizi. Raccontiamo gli sforzi del marchio attraverso il racconto di Benjamin Stecher, Direttore Marketing Italia di Röfix. Stecher ci parla del grande lavoro che stanno facendo in ottica sostenibile, a partire dalla visione aziendale, fino ad arrivare agli ultimi prodotti proposti. “Da un paio di anni abbiamo avviato un nuovo piano di sostenibilità, più ambizioso di quanto imposto da normative o direttive europee. Lavorare per ridurre l’impatto ambientale e per il rispetto massimo per la natura è un’attitudine che fa parte del nostro DNA, così come quello del gruppo Fixit, di cui la nostra azienda fa parte. Nostro obiettivo è essere sempre un passo avanti, per poter affrontare il futuro già oggi.” Röfix ha sviluppato un piano molto preciso e approfondito, con diverse misure da applicare tutti gli ambiti. Questo non riguarda solo sostenibilità economica o ecologica, ma anche sociale.
Dalla visione al prodotto: la sostenibilità secondo Röfix
Benjamin Stecher, Direttore Marketing Italia di Röfix ci racconta del lavoro a tutto campo che l’azienda sta facendo per ridurre il suo impatto ambientale.
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- Salvatore Peluso
- 30 maggio 2024
“Abbiamo degli obiettivi concreti e misurabili. Ad esempio, per il 2023 vogliamo ridurre del 50% il nostro carbon footprint (a livello europeo la soglia a cui aspirare è il 30%). Per far questo dobbiamo adottare diverse misure: produzione di energia verde per ogni stabilimento (attualmente 5 su 6 hanno un impianto fotovoltaico), riduzione dei prodotti di scarto, utilizzo di una percentuale sempre maggiore di materiali riciclati,” racconta il Direttore Marketing Italia di Röfix. “Poi cerchiamo di ottenere le materie prime da fornitori vicini per ridurre le distanze nei trasporti, usiamo materiali riciclati anche per gli imballaggi, incentiviamo l’uso di auto elettriche per i nostri agenti, (creando anche nuove infrastrutture dedicate), e abbiamo migliorato l’efficienza energetica di uffici e stabilimenti.”
Oltre a tutta questa serie di piccole e grandi azioni, più o meno visibili, Röfix ha iniziato lavora sulla comunicazione e sul coinvolgimento dell’intero contesto in cui opera. “Cerchiamo di creare un dialogo costruttivo con tutte le persone coinvolte, dai fornitori agli utenti finali dei nostri prodotti. Oltre alla ricerca tecnica teniamo in considerazione quella emotiva ed emozionale. È per questo che abbiamo proposto la campagna di comunicazione ‘We are’, che abbiamo presentato in occasione di Klimahouse, manifestazione internazionale di spicco dedicata all’efficientamento energetico e all’edilizia responsabile.” Inoltre, a gennaio, Röfix ha organizzato la sua prima convention, riunendo la forza vendita per discutere dei valori fondamentali, della visione e della missione che guidano l'azienda verso il futuro. Il tema centrale dell'evento è stato l'unità, l’orgoglio di appartenere a Röfix e le potenzialità delle persone che partecipano a questo percorso. Ma alla base dell’impegno dell’azienda ci sono proprio i suoi prodotti, che hanno un alto valore sociale nel campo della sostenibilità. La chiave per ridurre le emissioni di gas serra degli edifici è infatti l’isolamento. “In qualità di leader italiano nello sviluppo e nella produzione di materiali da costruzione, stiamo già contribuendo efficacemente al risparmio di CO2 con i nostri sistemi di isolamento per facciate. Anche in futuro continueremo ad espandere questo potenziale e a creare soluzioni individuali per le esigenze che cambiano.” Un lavoro rilevante riguarda inoltre la trasparenza rispetto ai suoi prodotti. Fixit Gruppe e quindi anche Röfix riportano l’impronta carbonica dei suoi prodotti e processi interni.
“Abbiamo a disposizione i dati sul Lifecycle Analysis di tutti i quasi 2000 prodotti attualmente attivi, sappiamo esattamente il loro impatto ambientale. Quindi lavoriamo tanto sui dati anche grazie al grande supporto di Fixit Gruppe. Il team – preparatissimo – del dipartimento ricerca e sviluppo lavora continuamente sull’innovazione dei prodotti e sull’introduzione di nuovi brevetti: sistemi che possiamo offrire solo noi.” Un esempio di innovazione proposta da Röfix è CalceClima Thermo, un intonaco a base di calce idraulica naturale e senza inerti leggeri organici (granulati di EPS). CalceClima Thermo si utilizza per interni e per esterni, in particolare per la realizzazione di isolamenti termici minerali, monolitici, permeabili al vapore, nell'ambito dell’edilizia ecologica, nel risanamento di antichi edifici o nel restauro storico. Tra le principali specifiche richieste troviamo la permeabilità al vapore, l'assenza di componenti problematiche nonché di emissioni critiche, e l'assorbimento ottimale dell'umidità. Con CalceClima Thermo e con tutti i prodotti della Linea CalceClima, la linea specifica per la creazione di un'atmosfera abitativa sana e sostenibile, RÖFIX conferma il suo impegno nel mantenere un rapporto armonioso con i materiali che provengono dalla natura.
“È un prodotto molto innovativo, tecnico, pensato per edifici storici tutelati come chiese, palazzi, monumenti… dove non è possibile applicare dei pannelli di isolamento. Con uno spessore minimo si riescono ad avere dei valori di isolamento anche migliori di quelle dei pannelli. Nel caso in cui la facciata sia preservata o non si possa toccare, è possibile applicare il prodotto anche all’interno. Copre una ‘nicchia di mercato’, ma è un campo in cui non esistono tante soluzioni. E abbiamo bisogno di prodotti di questo tipo anche per affermare l’importanza di strutture e monumenti storici,” conclude Benjamin Stecher.