Fondato nel 1977, lo studio Steven Holl Architects è composto da uno staff di 29 persone. Chris McVoy, Noah Yaffe e Roberto Bannura collaborano con Steven Holl (Bremerton, Washington D.C. 1947) nella gestione delle due sedi di New York e Pechino. L'attività dello studio spazia dai progetti urbani agli edifici residenziali e direzionali, fino alle case unifamiliari; la progettazione di strutture collettive legate al mondo dell'arte è uno dei campi in cui Steven Holl Architects può vantare una grande esperienza. L'attenzione verso gli elementi fisici e sensoriali dell'architettura - luce, colore, materia - e la capacità distintiva di padroneggiare soluzioni formali e spaziali sono le caratteristiche principali dell'architettura dello studio. Che queste caratteristiche derivino o meno dalla formazione di Holl all'AA (Architectural Association School of Architecture), sono comunque presenti nelle motivazioni di natura filosofica a cui l'architetto si riferisce spesso nei suoi scritti, come la fenomenologia di Maurice Merleau-Ponty o l'uso di categorie che richiamano l'esperienza della percezione. Ma edifici come, ad esempio, il Museo di Arte Contemporanea Kiasma (Helsinki, 1998), i dormitori universitari della Simmons Hall al MIT (Cambridge, Massachusetts, 2002), l'ampliamento del Museo Nelson-Atkins (Kansas City, Missouri, 2007) o l'Institute of Contemporary Art della Virginia Commonwealth University (Richmond, Virginia, 2018) dimostrano come i progetti architettonici dello studio non si possano interpretare alla stessa maniera: ogni edificio è nettamente interdipendente dai diversi contesti a cui si riferisce. Spetta quindi agli acquerelli concettuali di Holl, dipinti prima della realizzazione degli edifici, evidenziare le idee fondamentali di ogni progetto; ad esempio, l'idea del chiasma per i musei di Helsinki e Kansas City, la metafora diagrammatica della spugna per l'edificio del Massachusetts Institute of Technology, le varie concezioni del "tempo" per il museo Richmond. Nel caso dei progetti urbani, complessi come Linked Hybrid (Beijing, 2009) o Sliced Porosity Block (Chengdou, China 2012), indicano la disposizione dello studio verso la realizzazione di edifici ibridi la cui complessità funzionale è sottolineata dalla presenza di passaggi o passerelle sopraelevate che violano le regole geometriche di costruzione, diventando così alternative agli edifici isolati e monofunzionali tipici delle megalopoli del XXI secolo.