Al MAXXI dal 15 dicembre 2010 al 6 marzo 2011 un racconto non convenzionale per immagini (a cura di Francesca Fabiani): dalle fotografie che nel 2004 documentano l'iniziale scavo delle fondazioni alle suggestive vedute aeree realizzate nel 2009 a museo completato.

La mostra è un percorso tra visioni, che comprende una selezione di circa 100 fotografie tra cui, la sequenza di Olivo Barbieri in cui si rivela la vastità dell'edificio e le immagini limpide di Gabriele Basilico capace con il suo obiettivo di "ordinare" la materia caotica del cantiere. Sono presenti gli scatti di maestri del paesaggio come Giovanni Chiaramonte o Guido Guidi. Gli sguardi visionari di Antonio Biasiucci che parlano di un luogo già pieno di memoria passata, mentre la ricerca di Ramak Fazel è concentrata sul ritratto e il racconto dell'identità dei protagonisti del cantiere. Le fotografie di Raffaella Mariniello portano il paesaggio nella dimensione onirica, mentre quelle di Patrizia Bonanzinga danno del cantiere una lettura astratta. Lo spirito più autentico della fotografia di reportage è rappresentato dal lavoro di Gianni Berengo Gardin. Concludono in senso temporale la mostra, le straordinarie immagini di Iwan Baan che ci restituisce l'immagine del MAXXI ripreso dall'alto, ormai pronto.