Domus 1092 è in edicola

Nel numero di Domus di luglio-agosto, Norman Foster guarda al futuro del volo e dello spazio: dalle innovazioni che permetteranno nuove esplorazioni all’influenza sul mondo del progetto.

Editoriale/ Esplorazione dello spazio e architettura

Testo Norman Foster

Saggi/ Le nuove sfide del volo Il futuro seducente che si prospettava il secolo scorso per l’aviazione è stato ridimensionato dalle preoccupazioni ambientali, che hanno spinto la ricerca verso nuovi velivoli a diverse scale e fonti energetiche alternative-

Testo Jonathan Glancey

Saggi/ Dalla Terra alla Luna Un excursus sulle tappe salienti del progetto aerospaziale mostra la relazione proficua tra arte, design e industria. Il percorso futuro gode del sostegno di vari settori.

Testo Anthony Sims

Saggi/ Verso la seconda era spaziale Un bilancio dello stato dell’arte del turismo spaziale a 20 anni dalla comparsa delle prime aziende private.

Testo Stephen Attenborough

Architettura/ Som, Kempegowda International Airport, Terminal 2 Bengaluru, Karnataka, India Il complesso aeroportuale recentemente inaugurato è un omaggio alla fama di “città giardino” di Bangalore, grazie a un progetto attento alla natura e alle strategie di sostenibilità.

Testo Shaikh Ayaz

Architettura/ Kohn Pedersen Fox, Zayed International Airport, Terminal A Abu Dhabi, EAU Modulato per rendere massimamente efficienti i flussi, il terminal viene definito nella forma dall’incontro con la luce del deserto.

Testo Alessandro Benetti

Design/ Ali di una nuova era Una nuova era dell’aviazione è pronta al decollo. Ciò che una volta sembrava reale e possibile solo nei film di fantascienza o nei cartoni animati sta prendendo corpo dietro le quinte: vecchie fusoliere riconvertite e con ali rivoluzionarie per ridurre le emissioni di gas nell’atmosfera, oltre ai consumi; la tecnologia di motori futuribili riscoperti nel passato; dirigibili hi-tech per le emergenze sanitarie e il trasporto delle merci; taxi volanti, autonomi e senza pilota, per una mobilità che vuole liberare le metropoli soffocate dal traffico; e il rilancio di una sfida pluridecennale per il ritorno del volo supersonico. Qualcuno di questi tentativi forse fallirà, altri invece ce la faranno, cambiando per sempre le regole del gioco. Ecco un’anteprima del futuro che ci attende.

Testo Maurizio Gunelli

Design/ Hot-Sat Thermography Nella storia si sono avvicendati paradigmi diversi per la pianificazione urbana. Con la crisi climatica in atto, la termografia sta diventando uno degli strumenti principe.

Testo Philippe Rahm

Design/ Aurelia Institute, Tesserae L’istituto fondato da Ariel Ekblaw ha sviluppato moduli autoassemblabili per realizzare habitat extraterrestri. Così, un domani forse non lontano, abiteremo lo spazio.

Testo Luca Garofalo

Arte/ Samuel Peralta, Lunar Codex Che senso ha portare una galleria d’arte sulla Luna, dove non abita nessuno? Forse il motivo è lo stesso che da 50 anni ci spinge ad avventurarci lassù, cercando un modo per viverci

Testo Bruce Sterling

Archivio/ Eagle, fumetti e architettura Fumetto di riferimento per ragazzi nella Gran Bretagna postbellica, Eagle ebbe un’influenza notevole anche sull’immaginario dell’architettura e delle macchine.

Testo Norman Foster

Foster sull'arte/ Costantin Brâncuși Uno degli oggetti più belli del mondo, L’Oiseau dans l’espace, e le successive sperimentazioni che ne sono derivate, sarebbero esistite senza l’incontro dell’artista con il mondo del volo? 

Testo Norman Foster

Book Reviews/ Oltre il pianeta Terra: storia, etica e politica

Testo Luca Garofalo

Postscript/ L'architettura del cielo

Testo Norman Foster

Intervista/ Dava Newman, Lo spazio offre panorami rivoluzionari

Testo Norman Foster

Cover story/ Il futuro del volo e dello spazio

Testo Edward Burtynsky

Diario. Common places/ Sequoia

Testo Paul Smith

Diario. Grafica/ L’identità del Toledo Museum of Art riparte dalla T

Testo Francesco Franchi

Diario. Human design/ Bosco Colto, di risorse dimenticate e vocazioni rimosse

Testo Paola Carimati

Diario. Talenti/ Kuo Duo: un nuovo lessico materico che unisce tradizione e tecnologia

Testo Silvana Annichiarico

Diario. Emerging territories/ Wasatch Front: utopia spirituale, collasso ambientale

Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Mnemosine/ La poltrona di Breuer ispirata al manubrio della sua bicicletta

Testo Cristina Moro

Diario. Design Cities/ We Design Beirut, progetti e storie di (stra)ordinaria resilienza

Testo Elena Sommariva

Diario. Home office: Alessandro Stabile: una madia che va oltre gli schemi

Testo Loredana Mascheroni

Diario. Minimalismi/ La sfida abitativa di Atomaa: una microcasa in 21 m²

Testo Giulia Ricci

“I primi passi al di fuori del nostro pianeta, iniziati negli anni Cinquanta del Novecento, sono il simbolo della possibilità di costruire un mondo nuovo e migliore sulle ceneri di quello devastato dalle applicazioni militari della tecnologia nel decennio precedente, e costituiscono un tempestivo monito ad ascoltare le lezioni della storia”, scrive Norman Foster nell’editoriale del numero di luglio-agosto. È profondo il debito che l’architetto inglese ha nei confronti dei temi di questo numero di Domus: dall’immaginario che si ritrova nei suoi edifici, come la Hbsc di Hong Kong (1986), agli aspetti più materiali, come nei progetti per la comunità di Masdar ad Abu Dhabi (2014), in cui è stato adoperato un materiale usato nelle tute spaziali per contrastare le temperature estreme dello spazio.

I tre saggi del critico di architettura, autore e giornalista Jonathan Glancey, del senior manager del design industriale presso Space Exploration Technologies Anthony Sims e del membro del Consiglio di amministrazione di Virgin Unite Us Stephen Attenborough espandono alcuni temi specifici. Glancey si concentra sul futuro dell’aviazione, ridimensionato dalle preoccupazioni ambientali e ridiretto verso la ricerca di soluzioni più sostenibili. Sims fa un excursus sulle tappe salienti del progetto aerospaziale, dal proiettile di Dalla Terra alla Luna di Jules Verne (1865) al lancio del programma Apollo un secolo dopo, toccando l’influenza sul mondo del progetto, dal logo della Nasa fino a Stanley Kubrick. Attenborough ragiona invece sul presente e sulla seconda era spaziale, iniziata con la comparsa delle prime aziende private, come Virgin Galactic, Blue Origin e SpaceX.

Domus 1092, luglio/agosto 2024

La sezione Architettura raccoglie due progetti di terminal di recente completamento. Il primo è quello di Skidmore, Owings & Merrill (Som) in India, a Bangalore. Il Terminal 2 del Kempegowda International Airport è concepito con una particolare attenzione verso l’intreccio fra il costruito, la natura e le strategie di sostenibilità, scrive Shaikh Ayaz. Molto diverso per contesto è il Terminal A dello Zayed International Airport negli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi, di cui scrive Alessandro Benetti. Modulato per rendere efficienti i flussi interni, l’edificio è definito formalmente dall’incontro con la luce del deserto, che produce il drappeggio della copertura sulla facciata.

Per la sezione Design, Maurizio Gunelli tratteggia una panoramica delle innovazioni che riguardano l’aviazione. Oggi si lavora su vecchie fusoliere riconvertite con ali rivoluzionarie per ridurre le emissioni di gas nell’atmosfera con X-66, di Nasa e Boeing; su dirigibili hi-tech per le emergenze umanitarie come Pathfinder di Lta Research; sugli eVtol (velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale) per liberare le metropoli soffocate dal traffico; e sul rilancio della sfida pluridecennale per il ritorno del volo supersonico con X59 di Nasa e Lockheed Martin. Philippe Rahm racconta invece dei paradigmi che si sono succeduti nella storia e che hanno definito il modo in cui abbiamo costruito finora: oggi la termografia è uno dei cardini principali. In questo ambito, HotSat di SatVu è un nuovo strumento che permetterà di produrre immagini a infrarossi mai così definite guidando la pianificazione urbana e la progettazione architettonica. Luca Galofaro racconta del progetto spaziale concepito da Ariel Ekblaw e dal suo Aurelia Institute, i moduli autoassemblabili Tesserae.

Per la sezione Arte, lo scrittore americano di fantascienza Bruce Sterling scrive della prima galleria d’arte sulla Luna, Lunar Codex di Samuel Peralta, cercando di afferrare il motivo per cui l’umanità da 50 anni si ostina a volersi avventurare “lassù”, cercando un modo per viverci.

Domus 1092, luglio/agosto 2024

In Archivio, Norman Foster osserva l’influenza di Eagle e di Dan Dare sull’immaginario del progetto nella Gran Bretagna degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento. E come coinvolse uno dei disegnatori del fumetto, John Batchelor, a collaborare con il suo studio sul Renault Centre (1982) di Swindon.

Per Foster sull’arte, l’architetto britannico sceglie di parlare della scultura L’Oiseau dans l’espace di Constantin Brâncuși, su cui l’artista condusse sperimentazioni dal 1923 al 1941. In Book reviews, Luca Galofaro recensisce tre libri – di Fred Scharmen, Erika Nesvold, Tim Peake – che trattano di storia, etica e politica oltre il pianeta Terra. In Postscript, intitolato L’architettura del cielo, Foster racconta come si è avvicinato all’esperienza del volo, di come è diventato pilota e di come ciò intercetti alcuni cardini del suo lavoro.

 Dava Newman, la direttrice del Mit Media Lab intervistata da Foster, sottolinea come l’esplorazione spaziale non sia solo imprescindibile per l’innovazione tecnologia e la scoperta, ma soprattutto in quanto spinge l’umano a espandere i propri confini e a condividere il sapere.

I primi passi al di fuori del nostro pianeta, iniziati negli anni Cinquanta del Novecento, sono il simbolo della possibilità di costruire un mondo nuovo e migliore sulle ceneri di quello devastato dalle applicazioni militari della tecnologia nel decennio precedente.

Norman Foster

In Cover story, il fotografo canadese Edward Burtynsky ci porta all’interno degli stabilimenti di Spirit AeroSystems nel Kansas, a Wichita, dove vengono prodotte le fusoliere del Boeing 737, che vengono invece assemblate nello stabilimento Boeing di Renton, nei pressi di Washington.

Nella sezione Diario, Paul Smith racconta dei cicli produttivi che riguardano le sequoie, mentre Francesco Franchi tratta dell’immagine coordinata del Toledo Museum of Art, in Ohio. Bosco Colto, un progetto di recupero e rigenerazione del territorio di Borgo Santo Pietro (Catania) è oggetto della rubrica Human Design di Paola Carimati, mentre In Talenti, Silvana Annicchiarico racconta del lavoro di Hwachan Lee e Yoomin Maeng, Kuo Duo, designer coreani che uniscono tradizione e tecnologia. In Emerging territories, Javier Arpa Fernández analizza le dinamiche territoriali di Wasatch Front, un’area urbana in rapida crescita nello Utah, vicino a Salt Lake City. Cristina Moro, in Mnemosine, tratteggia la storia della sedia Wassily di Marcel Breuer, oggi rieditata da Knoll. Elena Sommariva scrive di We Design Beirut, manifestazione che si è tenuta dal 23 al 26 maggio nonostante il clima geopolitico turbolento in Libano. Loredana Mascheroni indaga i tratti innovativi della madia Tacito di Alessandro Stabile per Magis. Giulia Ricci, infine, racconta della ricerca sull’abitare minimo di Atomaa, culminata con una microcasa a Milano di 21 m2.

Editoriale/ Esplorazione dello spazio e architettura Testo Norman Foster

Saggi/ Le nuove sfide del volo Testo Jonathan Glancey

Il futuro seducente che si prospettava il secolo scorso per l’aviazione è stato ridimensionato dalle preoccupazioni ambientali, che hanno spinto la ricerca verso nuovi velivoli a diverse scale e fonti energetiche alternative-

Saggi/ Dalla Terra alla Luna Testo Anthony Sims

Un excursus sulle tappe salienti del progetto aerospaziale mostra la relazione proficua tra arte, design e industria. Il percorso futuro gode del sostegno di vari settori.

Saggi/ Verso la seconda era spaziale Testo Stephen Attenborough

Un bilancio dello stato dell’arte del turismo spaziale a 20 anni dalla comparsa delle prime aziende private.

Architettura/ Som, Kempegowda International Airport, Terminal 2 Bengaluru, Karnataka, India Testo Shaikh Ayaz

Il complesso aeroportuale recentemente inaugurato è un omaggio alla fama di “città giardino” di Bangalore, grazie a un progetto attento alla natura e alle strategie di sostenibilità.

Architettura/ Kohn Pedersen Fox, Zayed International Airport, Terminal A Abu Dhabi, EAU Testo Alessandro Benetti

Modulato per rendere massimamente efficienti i flussi, il terminal viene definito nella forma dall’incontro con la luce del deserto.

Design/ Ali di una nuova era Testo Maurizio Gunelli

Una nuova era dell’aviazione è pronta al decollo. Ciò che una volta sembrava reale e possibile solo nei film di fantascienza o nei cartoni animati sta prendendo corpo dietro le quinte: vecchie fusoliere riconvertite e con ali rivoluzionarie per ridurre le emissioni di gas nell’atmosfera, oltre ai consumi; la tecnologia di motori futuribili riscoperti nel passato; dirigibili hi-tech per le emergenze sanitarie e il trasporto delle merci; taxi volanti, autonomi e senza pilota, per una mobilità che vuole liberare le metropoli soffocate dal traffico; e il rilancio di una sfida pluridecennale per il ritorno del volo supersonico. Qualcuno di questi tentativi forse fallirà, altri invece ce la faranno, cambiando per sempre le regole del gioco. Ecco un’anteprima del futuro che ci attende.

Design/ Hot-Sat Thermography Testo Philippe Rahm

Nella storia si sono avvicendati paradigmi diversi per la pianificazione urbana. Con la crisi climatica in atto, la termografia sta diventando uno degli strumenti principe.

Design/ Aurelia Institute, Tesserae Testo Luca Garofalo

L’istituto fondato da Ariel Ekblaw ha sviluppato moduli autoassemblabili per realizzare habitat extraterrestri. Così, un domani forse non lontano, abiteremo lo spazio.

Arte/ Samuel Peralta, Lunar Codex Testo Bruce Sterling

Che senso ha portare una galleria d’arte sulla Luna, dove non abita nessuno? Forse il motivo è lo stesso che da 50 anni ci spinge ad avventurarci lassù, cercando un modo per viverci

Archivio/ Eagle, fumetti e architettura Testo Norman Foster

Fumetto di riferimento per ragazzi nella Gran Bretagna postbellica, Eagle ebbe un’influenza notevole anche sull’immaginario dell’architettura e delle macchine.

Foster sull'arte/ Costantin Brâncuși Testo Norman Foster

Uno degli oggetti più belli del mondo, L’Oiseau dans l’espace, e le successive sperimentazioni che ne sono derivate, sarebbero esistite senza l’incontro dell’artista con il mondo del volo? 

Book Reviews/ Oltre il pianeta Terra: storia, etica e politica Testo Luca Garofalo

Postscript/ L'architettura del cielo Testo Norman Foster

Intervista/ Dava Newman, Lo spazio offre panorami rivoluzionari Testo Norman Foster

Cover story/ Il futuro del volo e dello spazio Testo Edward Burtynsky

Diario. Common places/ Sequoia Testo Paul Smith

Diario. Grafica/ L’identità del Toledo Museum of Art riparte dalla T Testo Francesco Franchi

Diario. Human design/ Bosco Colto, di risorse dimenticate e vocazioni rimosse Testo Paola Carimati

Diario. Talenti/ Kuo Duo: un nuovo lessico materico che unisce tradizione e tecnologia Testo Silvana Annichiarico

Diario. Emerging territories/ Wasatch Front: utopia spirituale, collasso ambientale Testo Javier Arpa Fernández

Diario. Mnemosine/ La poltrona di Breuer ispirata al manubrio della sua bicicletta Testo Cristina Moro

Diario. Design Cities/ We Design Beirut, progetti e storie di (stra)ordinaria resilienza Testo Elena Sommariva

Diario. Home office: Alessandro Stabile: una madia che va oltre gli schemi Testo Loredana Mascheroni

Diario. Minimalismi/ La sfida abitativa di Atomaa: una microcasa in 21 m² Testo Giulia Ricci