Si è molto parlato di Match, la mostra al Museé du Luxembourg di Parigi dedicata al nesso tra design e sport, nonché dell’originale curatela di Konstantin Gricic, che ha scalzato le aspettative grazie alla sua capacità di raccontare l’innovazione sportiva tanto nei suoi riflessi sociali e performativi che attraverso le vertigini date dall’impatto dell’intelligenza artificiale. Eppure, lo spazio che l’offerta culturale della capitale francese dedica agli imminenti giochi olimpici è ben più ampio, e viene ad investire anche altre istituzioni museali generalmente legate agli ambiti dell’arte e dell’architettura.
Olimpiadi a Parigi, tutte le mostre in città dedicate ai Giochi
Mentre la città si prepara alle competizioni sportive, i giochi olimpici conquistano i musei. Un’opportunità per confrontarsi tanto con questioni geopolitiche che con temi legati all’architettura e al design.
© Jesse Owens™ owned and licensed by the Jesse Owens Trust, c/o Luminary Group
@Anne Volery
Agence Rol © Bibliothèque nationale de France
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Photo Sébastien Leban, © Presse Sports
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@Cyril Zannettacci
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© Véronique Paul, photographe / SCAU Architecture
© Parigi, Città dell'Architettura e del Patrimonio, Centro degli Archivi
di architettura contemporanea, SIAF, fondi Félix Dumail
Attribuito a Marcel de Renzis (1910-1998), fotografo
Stampa moderna, 2024
© Marseille, Archives municipales, 89Fi101
© Parigi, Città dell'Architettura e del Patrimonio, Centro degli Archivi dell'architettura contemporanea, SIAF, Fondo Mostra di Architettura SADG francese 1939
Paris, éditions Albert Morancé
© Paris, Cité de l’architecture et du patrimoine, musée des
Monuments français
© Bérangère Lomont / Paris, Cité de l’architecture et du
patrimoine, musée des Monuments français, dépôt de la Ville de
Paris / direction du Patrimoine et de l’Architecture
© Pascal Lemaître / Centre des monuments nationaux
© Paavo Nurmi Turku
© Studio Y. Langlois – Lalique Museum
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- Giulia Zappa
- 10 luglio 2024
Il Palais de la Porte Doré, vecchia istituzione nata per celebrare i fasti della potenza coloniale francese riconvertitasi in Museo dell’Immigrazione, presenta con Olympisme, une histoire de monde (Olimpismo, una storia del mondo, n.d.r.), una affascinante retrospettiva sulla storia dei giochi e le sue differenti edizioni. L’occasione di una visita si rivela preziosa per ricostruire tutti i nodi salienti del formato olimpico, che nel corso di poco più di un secolo cambia pelle trasformandosi da manifestazione elitista per maschi bianchi ad evento globalizzato aperto alle differenze. La mostra ci parla anche di snodi geopolitici e relative tensioni egemoniche, nonché di come queste si riflettano nella coreografia dei giochi di apertura, nelle divise e nella grafica. Passando da Berlino, Monaco, Mosca e Seul, la storia del Novecento si snoda progressivamente fino ai temi dei nostri giorni: gli altissimi costi, l’impatto ambientale, la partecipazione di massa del pubblico sono ancora d’attualità, o bisognerebbe rivedere il formato?
Alla Cité de l’Architecture, dall’altro capo della città, è invece l’architettura degli stadi ad essere messa sotto le lenti di ingrandimento. Il était une fois les stades racconta la trasformazione di questi edifici dal modello dello stadion greco, uno spazio vuoto dotato di tribuna, fino al complesso dispositivo contemporaneo capace di orchestrare competizione, divertimento di massa, dispositivi di sicurezza e necessità mediatiche. In Francia, l’allargamento della pratica sportiva iniziato negli anni ’20 favorisce la proliferazione di stadi in tutto il Paese. L’occasione è propizia per una grande effervescenza architettonica che sperimenterà soluzioni strutturali aerodinamiche, nuove coperture, insieme a nuove occasioni di comfort. Tornando agli imminenti giochi di Parigi 2024, l’altra mostra della Cité de l’Architecture, Quand la ville se prend aux jeux, presenta i risultati della nona edizione del concorso Mini Maousse dedicato alla progettazione di architetture effimere, tra convivialità ed esercizio fisico, destinate alla fruizione sportiva dei giochi olimpici. Pensati come un’opportunità inclusiva per avvicinare chi non assisterà alle gare né avrà accesso alle fan zones di Parigi, i quattro progetti selezionati saranno installati nei comuni più periferici dell’Île-de-France.
D’or, d’argent, de bronze (d’oro, d’argento e di bronzo, n.d.r.) è invece la mostra che la Monnaie de Paris dedica al progetto delle medaglie. Un’occasione per scoprire che l’utilizzo delle tre medaglie per il primo, secondo e terzo posto sia stato codificato solo nel 1904, e che i motivi simbolici ed allegorici utilizzati nei motivi decorativi siano di gran lunga i più utilizzati per riflettere un concetto riconosciuto su scala globale quale quello di ricompensa assegnato ad una prestazione sportiva eccellente. La Monnaie è anche incaricata di realizzare le medaglie di questa edizione. Progettate dalla maison di gioielleria Chaumet, si distinguono per una particolarità: quasi a voler sottolineare il legame indissolubile con il paese ospitante, inglobano un pezzo di metallo rimosso dalla Tour Eiffel, qui trasformato in una forma esagonale marchiata con il logo dell’evento.
Spyridon Louis,l primo campione olimpico maratona durante i Giochi Olimpici da Atene nel 1896, in costume tradizionale
Jesse Owens durante la prova del salto in alto ai Giochi Olimpici di Berlino nel 1936.
Olympisme. Une histoire du monde
Olimpiadi femminili di Montecarlo, 1920
1924 – Giochi Silenziosi di Parigi. Paul Reinmund vince i 200 metri di atletica leggera ai giochi Internazionali degli atleti silenziosi dal 10 al 17 agosto 1924
Giochi olimpici in Messico, 1968. Tommie Smith (medaglia d'oro) e John Carlos (medaglia di bronzo) alzano il pugno in riferimento al Black Panther Party. L'australiano Peter Norman, medaglia d'argento, indossa per solidarietà un distintivo del Olympic Project for Human Rights.
Giochi Olimpici di Montreal (1976) - La ginnasta rumena Nadia Comăneci ottiene un punteggio di 10/10, il primo nella storia dei Giochi Olimpici
Olimpiadi gay del 1982. Manifesto dei primi Gay Games, in primo piano Tom Waddell, iniziatore del movimento
I siti dei Giochi Olimpici del 2004 sono ormai abbandonati e interdetti. Gli agenti di sicurezza controllano il loro accesso notturno e quotidiano / Le stade de Volleyball. Reportage di Omnisports Magazine nel 2021.
Il fotografo Sébastien Leban
Olympisme. Une histoire du monde
Olympisme. Une histoire du monde
Olympisme. Une histoire du monde
Olympisme. Une histoire du monde
Il était une fois les stades, Cité de l'Architecture et du Patrimoine, Paris
Il était une fois les stades, Cité de l'Architecture et du Patrimoine, Paris
Stade Orange Vélodrome, Marseille (Bouches-du-Rhône), 2010-2014. SCAU Architecture, mandataire ; Didier Rogeon, architetto associato
Concorso di idee per lo stadio dell'VIII Olimpiade, cancello
Molitor, Parigi (16° arrondissement), 1922
Félix Dumail, architetto
Prospettiva aerea dello stadio di atletica, n.d.
Parco sportivo, stadio-velodromo di Marsiglia (Bouches-du-Rodano), 1935-1937
Henri Ploquin, architetto
Veduta dell'ingresso principale, giugno 1937
Parco Lescure, stadio municipale (oggi stadio Chaban-Delmas), Bordeaux (Gironda), 1933-1938
Raoul Jourde, architetto; Jacques Boistel d'Welles, architetto comunale; Egidio Dabbeni, ingegnere
Veduta dell'ingresso dello stadio, n.d.
Stade de Gerland, Lyon (Rhône), 1913-1926
Tony Garnier (1869-1948), architetto
Tavola tratta da L’Architecture vivant, primavera-estate 1932,
Stade Charléty, Paris, 1989-1994, Henri et Bruno Gaudin, architetti
Maquette della tribuna d'onore
International Model, maquettiste
Ristrutturazione dello stadio Gerland, Lyon (Rhône), 1996-1998, Albert Constantin, architetto ; René Provost, architetto consulente. Vista di una tribuna coperta
Quand la ville se prend aux jeux:: « Box-Out » di Defne Elver, Charlotte Mallet et Andréa Vinzant, lauréats 2024
Quand la ville se prend aux jeux:: « Marché du sport », Marieus Entemeyer, Fiona Larrive et Antonin Palabaud, lauréats 2024
Quand la ville se prend aux jeux: « La Navette », de Martin Lichtig, 1er prix, lauréat 2024
« D’or, d’argent, de bronze. Une histoire de la médaille olympique », Monnaie de Paris: Medaglia d'oro dei Giochi della VIII Olimpiade,
Parigi (1924) vinta da Paavo Nurmi (Finlandia) Argento dorato - André Rivaud Collezione privata (Finlandia)
« D’or, d’argent, de bronze. Une histoire de la médaille olympique », Monnaie de Paris:Medaglie delle Olimpiadi invernali di Albertville - 1992, Collezione Lalique SA