Che cosa è l’arte contemporanea? La risposta non va solo al di là delle facoltà di chi scrive, ma apre una gamma d’interpretazioni che ogni volta garantisce di condurre in nessun luogo. Peggio, in quell’inflazione di bric-à-brac di cui sono specialiste figure con abiti eccentrici ed eloquio blasé, che da tempo animano la scena di vernices, terrazze e socialità varia. Decretando lo scambio, tutt’altro che simbolico, tra il valore delle opere e la giustificazione del prezzo. Appare così più interessante, e forse anche più serio, rifiutare la ricerca di un (impossibile) statuto ontologico provando a rintracciarlo nelle pratiche, o meglio nella capacità della cosiddetta arte contemporanea di fare cose lontanissime da quella precedente. Per esempio engagement, costruzione di comunità e return of investment sociale, che nella nostra epoca se accadono sono il vero thaumazein, la meraviglia che esce dal circuito di marketing e comunicazione per riprodurre il miracolo dell’arte, che resta al di là del tempo. In questa prospettiva colpisce il lavoro che, con perseveranza e understatment, da oltre venti anni porta avanti la Fondazione Ermanno Casoli, think thank culturale di Elica, l’azienda di design di Fabriano che prima ha rivoluzionato il concetto di cappa e poi quello di cucina, intesa ormai come soluzione tecnologica per l’aggregazione della vita familiare postmoderna. E per questo vendute in tutto il mondo e pluripremiate al Compasso d’Oro.
Un’opera site-specific fatta di piante reali e dipinte
Nella sede di Airforce del gruppo Elica, è stato assegnato ad Agostino Iacurci il premio Ermanno Casoli, con un’installazione che ha preso vita negli spazi dell’azienda.
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- Walter Mariotti
- 17 giugno 2024
Affidato alla curatela di Marcello Smarrelli, esperto di arte pubblica e partecipata come strumento metodologico di formazione, quest’anno il Premio è andato a Agostino Iacurci per Fiori diversi al naturale. Un’opera site-specific realizzata attraverso azioni collaborative che hanno coinvolto tutti i dipendenti di Airforce, azienda del gruppo Elica con sede a Cerreto d’Esi, poco distante da Fabriano. Si tratta di un’installazione composta da una serie di dipinti su carta, interventi pittorici su scala ambientale, elementi scultorei e piante vive. Ispiratosi fin dal titolo ala lezione di Francesco Mingucci (1570-1642), pittore e cartografo pesarese considerato un precursore dello studio della natura e del suo rapporto con la cultura, Iacurci se ne distacca in vario modo. Se infatti Mingucci rappresentava il paesaggio locale in microscene, evidenziando il dialogo e la continuità tra elementi urbani e naturali, tra architettura e formazioni rocciose, Iacurci resta fedele alla grande scala che combina in modo eterogeneo i vari media per creare installazioni immersive in dialogo con i luoghi. Nella sede di Airforce il risultato è la metamorfosi da un’area muta di passaggio della fabbrica ad un giardino interno e forse interiore, un “luogo decorato” da storie, ricordi personali, riferimenti letterari che si associano liberamente come in una seduta psicoanalitica. Trasformando uno spazio di attraversamento grigio privo di funzione in una agorà identitaria, un giardino stilizzato che resta il primo luogo della stanzialità e dunque, direbbe Gilles Clement, generatore d’identità condivisa. Per Iacurci lavorare con le persone di Airforce è stato memorabile. “Ho avuto la possibilità di conoscere e interagire con una comunità appassionata e dedicata, e grazie all'impegno di ciascuno siamo riusciti a trasformare radicalmente l'aspetto del loro luogo di lavoro”. Un’esperienza straordinaria anche per il Presidente di Elica, Francesco Casoli, motore immobile della Fondazione.
“Siamo entusiasti della nuova opera di Agostino Iacurci, che con la sua visione arricchisce la collezione diffusa della Fondazione rappresentando un valore aggiunto per il nuovo stabilimento Airforce. Questo progetto è una straordinaria occasione per valorizzare il nostro impegno ventennale nel promuovere ambienti di lavoro che favoriscono la creatività e il senso di appartenenza, riflettendo i valori fondamentali di Elica quali innovazione e collaborazione. Crediamo fermamente che l'arte abbia il potere di ispirare e unire le persone, e siamo orgogliosi di supportare iniziative che integrano l'arte nel contesto aziendale”. Dopo l’inaugurazione con le autorità, Smarrelli conclude il percorso entrando in profondità. “Il progetto che Iacurci ha concepito per le persone di Airforce nasce da una serie di riflessioni che indagano la storia del giardino e il suo significato simbolico nel corso dei secoli, attraverso le diverse credenze, culture e religioni. Ne emerge da un lato un'idea di giardino ideale e sognato, l'Eden; dall'altro, il giardino reale, luogo di lavoro paziente e costante, spazio di mediazione e scambio tra esseri umani e ambiente. Il risultato è un’opera sorprendente, complessa e articolata, un giardino vivente composto da piante reali e dipinte, destinato a crescere e a svilupparsi nel tempo grazie alle cure e all'impegno attivo di tutti i membri della comunità aziendale. Un modo creativo per migliorare lo spazio di lavoro e rafforzare il senso di appartenenza all’azienda, creando un ambiente ancor più coeso e solidale.”