Purple Hibiscus è l’opera site-specific che Ibrahim Mahama ha progettato per il Barbican Centre di Londra, visibile dal 10 aprile al 18 agosto 2024.
L’artista ghanese è noto per il suo lavoro sulla trasformazione dei materiali e il loro impiego a contatto con gli edifici, un incontro fra arte e architettura che lo ha visto recentemente coinvolto nella Biennale di Venezia e in quella di Sharjah, oltre ad essere ricordato per aver “impacchettato” i Bastioni di Porta Venezia nel 2019.
Per la realizzazione di quest’opera, Mahama è andato alla ricerca di 100 batakaris, abiti tipici della tradizione ghanese, ottenuti attraverso una serie di baratti nel Ghana settentrionale. Una volta raccolti i vestiti, segnati dall’usura e dal tempo, sono stati coinvolti centinaia di artigiani provenienti da Tamale, sua città d’origine, dove un enorme telo è stato cucito a mano utilizzando lo spazio dello stadio sportivo Alui Mahama.
“È come fare un intervento di chirurgia plastica, ma questa volta si richiede un’anima che dimori all’interno del corpo, che sia immateriale per costruire sul materiale fisico” spiega l’artista parlando del processo creativo dell’opera, che sarà realizzata nell’ambito della mostra Unravel: The Power & Politics of Textiles in Art, visitabile già a partire dal 13 febbraio.
Dopo l’allestimento di Ranjani Shettar all’interno del Conservatory, in mostra fino a marzo, Purple Hibiscus rappresenta una nuova occasione per valorizzare gli spazi del celebre complesso brutalista anni ’80 di Londra, con una nuova serie di collaborazioni che “invita gli artisti contemporanei a creare opere in risposta ai suoi spazi pubblici unici.”