Firmata dallo studio Schmidt Hammer Lassen Architects (SHL), la Shanghai Library East è stata da poco inaugurata nella metropoli cinese, che la considera come un dono ai suoi abitanti, un luogo in cui poter ritrovare se stessi, tanto da essere definita da Chris Hardie, design director di SHL, come un “terzo spazio molto personale”.
La grande Shanghai Library East – con spazi flessibili, modulabili e aperti, che comprendono anche un teatro e uno spazio espositivo – ambisce a farsi punto di incontro tra arte, letteratura e tecnologica. Appare quindi come una biblioteca contemporanea, “intelligente” e ibrida, in cui avvicinarsi a eventi di varia natura con la stessa attenzione e curiosità con cui ci si appresta alla lettura di un libro.
L’atrio è caratterizzato dai colori caldi di materiali naturali come il bambù e il rovere. A questo spazio, che fa da grande piazza centrale, si sovrappongono gli altri piani dell’edificio, incastrati l’uno sull’altro in maniera asimmetrica, ispirandosi alle pietre taihu, particolari calcari porosi formatisi intorno al grande lago Dongting, vicino a Suzhou, e disseminati nei giardini cinesi secondo i principi del taoismo.
Molto spesso oggetto di disegni, dipinti e xilografie, queste rocce ricoprono un ruolo importante nella cultura tradizionale cinese. Sono infatti fonte di contemplazione e di meditazione, ma anche elementi da collezione e simboli di un certo status sociale. Vengono anche considerate come fonte d’ispirazione per l’intelligenza creativa, intorno alle quali ritrovarsi e confrontarsi. La loro forma, infatti, stimola l’immaginazione e la fantasia, essendo imprevedibile e curiosa, caratterizzata da fori creati dall’erosione da parte dell’acqua e degli agenti atmosferici.
La mutevolezza e l’imprevedibilità degli interni della biblioteca sono riproposte anche all’esterno, attraverso vetrate orizzontali con varie gradazioni di trasparenza. Questi pannelli, incisi con quindici diversi motivi ispirati alle venature del marmo, permettono alla luce naturale di entrare all’interno dell’edificio, illuminando lo spazio e simbolicamente la mente. Mentre allo stesso tempo, da dentro, lo sguardo può perdersi nel più grande spazio verde della città: il Century Park.
La Shanghai Library East può inoltre essere vista come uno spazio realizzato dagli artisti per gli artisti: sono stati infatti coinvolti nel percorso di progettazione Xu Bing, Gu Wenda, Shen Fan, Zheng Chongbin, Emily Floyd, Ni Youyu, Mia Liu, Plummer & Smith, Simon Ma e Yang Zhenzhong, che hanno ideato alcune installazioni site specific.
“Il nostro approccio creativo alla progettazione delle biblioteche si basa sull’idea che queste siano istituzioni culturali inclusive e profondamente inserite nel loro contesto”, ha concluso Elif Tinaztepe, partner di SHL e responsabile della progettazione.