Il numero di luglio-agosto di Domus 1070 si concentra sulla possibilità dell’architettura contemporanea di poter modificare il passato, o meno. Il Guest Editor 2022 Jean Nouvel nel suo Editoriale racconta di una nuova tendenza per l’architettura: prolungare la vita degli edifici intrecciando l’esistente con le nuove invenzioni, come Viollet-le-Duc. “L’architettura coglierà queste occasioni di osmosi per provare di essere ancora capace di sorprendere, inventare e accogliere testimonianze d’epoca?”
Segue nei Saggi Jorge Otero-Pailos, docente e direttore del corso di Historic Preservation presso il GSAPP della Columbia University, il quale scrive della necessità di pensare il progetto architettonico anche attraverso il ciclo di vita dei suoi componenti: un modo di creare significato ricollocando i materiali attraverso lo spazio e il tempo. A seguire, l’architetta Laura Fregolent riflette sulla pressione esercitata dal turismo su Venezia, ma anche sui principali centri storici italiani ed europei, ha risvolti pesanti sul tessuto fisico e sociale delle città.
La prima parte della sezione Architettura è dedicata all’opera di Neri&Hu. Lo studio di Shanghai rivela una grande maestria nel lavorare con proporzioni, superfici, texture e dettagli, rifuggendo la retorica della forma. Tra i loro progetti vediamo in rassegna The Waterhouse at South Bund, a Shanghai, riuso di un ex edificio militare usato dall’esercito giapponese negli anni Trenta. Segue Fuzhou Teahouse, una casa del tè immaginata come un edificio che poggia su una roccia. The Chuan Malt Whisky Distillery 30, a Shenzhen, invece, è il progetto per una distilleria per il primo whisky prodotto in Cina da Pernod Ricard. Chiude la sequenza Nantou City Guesthouse 28, una pensione con 11 camere nella città di Nantou.
Continua la sezione il progetto Rotterdam Rooftop Walk firmato MVRDV a Rotterdam. Realizzato per il Rotterdam Architecture Month, il percorso sospeso richiama l’attenzione sui tetti urbani e sul loro potenziale come spazio pubblico. Il Shiroiya Hotel di Sou Fujimoto Architects è invece parte del recupero del centro cittadino, l’intervento ha l’obiettivo di ristrutturare e ampliare l’albergo esistente. SO–IL e Freaks Architecture presentano una grande superficie ondulata di cemento colato in situ accorpa tre edifici di un’antica vetreria dismessa. Infine Serge Schoemaker ci parla dell’intervento di recupero del forte militare nei pressi della cittadina olandese di Hoofddorp.
Le pagine dedicate al Design sono incentrate sull’opera del designer italiano Gaetano Pesce. La storica e critica del design Anty Pansera, scrive come, da vero pioniere, Pesce si è indirizzato verso il design come forma d’arte sempre attenta alle problematiche sociali. A raccontare il suo approccio è un’importante personale dedicata al suo lavoro, itinerante nei principali musei cinesi.
Chiude il numero una riflessione finale del giornalista, ex redattore d’arte e critico teatrale di Le Monde, Olivier Schmitt. Nello scritto analizza la catena di comando che governa ovunque l’edilizia, affermando poi che “gli edifici di domani devono anche appartenere a tutti noi: a chi è sensibile al bello, al giusto, all’utile, al durevole”.
Il Diario di questo mese, pagine dedicate all’attualità, è aperto dalla sezione Punti di vista, dove la curatrice Jane Withers e la ingegnera Lydia Kallipoliti discutono delle visioni alternative che la progettazione sta generando per far fronte ai cambiamenti climatici. Segue il nuovo Novartis Pavilion di Michele De Lucchi: un guscio metallico rivestito di 10.000 celle fotovoltaiche organiche. Lo studio Piovenefabi disegna il nuovo showroom Camper a Roma ricca di riferimenti, ci sono infatti un po’ di Sottsass, Archizoom e David Hockney e, poi, c’è l’architettura barocca della vicina piazza di Spagna. Andrea Bajani ci parla dell’appartamento dove ha scritto il suo romanzo Ogni promessa, scritto in una casa in prestito a picco sul mare diventa il “faro per una scrittura in burrasca”. Infine il direttore editoriale Walter Mariotti dialoga con Mike Meiré, co-fondatore della società di produzione culturale Neo Noto per promuovere la collaborazione tra artisti e aziende.
In allegato a questo doppio numero, il quinto numero di DomusAir, uno speciale dedicato interamente a trasporti e le connessioni dell’era post-covid. Il focus del numero è “Connessioni digitali. Andare oltre l'infrastruttura fisica” e si suddivide in 5 sezioni: Hot Tips, temi, idee e persone in prima linea sul campo dei trasporti e dell’aviazione; Projects, i progetti in corso di stazioni, aeroporti e ponti nel mondo; Technology, ovvero l’innovazione digitale come motore del cambiamento, tra droni e treni alimentati ad idrogeno; Sustainability, sull’impatto globale delle interconnessioni; e infine Take Off, un saggio di Giulio De Carli sulla realizzazione delle infrastrutture del futuro.