Al Palazzo dell’Arte, la collaborazione fra Triennale Milano e MAXXI si rafforza con la seconda edizione del Premio Italiano di Architettura, assieme al Premio TYoung – promosso dal Comitato Premio Claudio De Albertis – e il Premio alla Carriera.
Il premio al migliore edificio del Premio italiano di Architettura è stato assegnato a LCM 2018, la Casa-Asilo di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo a Mazzarrone (Catania). Un “edificio anonimo” reinterpretato attraverso una serie di interventi discreti che ragionano sull’adattamento di una struttura scolastica all’abitabilità residenziale.
La menzione d’onore è andata a Onsitestudio con il Mapei Football Center a Sassuolo (2019).
Annunciati i vincitori del Premio Italiano di Architettura e TYoung
I premi di Triennale Milano e MAXXI sono andati a Maria Giuseppina Grasso Cannizzo e BDR Bureau, le menzioni sono state assegnate a Onsitestudio e Orizzontale. A Paolo Portoghesi il premio alla carriera.
Foto Giulia Bruno
Foto Giulia Bruno
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Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Simone Bossi
Foto Filippo Romano, Stefano Graziani
Foto Filippo Romano, Stefano Graziani
Foto Filippo Romano, Stefano Graziani
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Foto Emanuele Piccardo
Foto Giulio Marzullo
Foto Giulio Marzullo
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti
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Foto Altkat Architectural Photography
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Foto Alessandra Chemollo, Kai-Uwe Schulte Bunert
Foto Alessandra Chemollo, Kai-Uwe Schulte Bunert
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Foto Mario Coppola
Foto Mario Coppola
Foto Mario Coppola
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Foto OKNO studio
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Foto Marco Cappelletti e Delfino Sisto Legnani
Foto Marco Cappelletti e Delfino Sisto Legnani
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Foto Mariano Dallago
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Courtesy Pirelli Learning Center
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- Giulia Ricci
- 24 giugno 2021
- Milano
La presidentessa del Comitato Premio Claudio De Albertis, Carla De Albertis, collegata in videoconferenza con il vincitore della scorsa edizione Simone Gobbo di Demogo, ha annunciato poi il vincitore. Fra 45 progetti il premio TYoung è stato assegnato a Simona Della Rocca (BDR Bureau) per la Scuola Enrico Fermi (2019) a Torino.
La menzione d'onore è andata invece al collettivo romano Orizzontale per Civico Civico (2020) a Riesi (Caltanissetta).
A Paolo Portoghesi è stato infine assegnato il premio alla carriera, che ha commentato di essere grato “alle due istituzioni, che fondando questo premio hanno legato a doppio filo Roma e Milano”.
I progetti finalisti dei premi sono in mostra alla Triennale di Milano fino al 22 agosto 2021.
I vincitori dei premi sono stati annunciati in conferenza stampa dal presidente di Triennale Stefano Boeri, la presidentessa di Fondazione MAXXI Giovanna Melandri, Lorenza Baroncelli (direttrice artistica Triennale Milano) e Carla De Albertis.
La giuria di questa edizione del Premio Italiano di Architettura è composta da Stefano Boeri, Lorenza Baroncelli, Pippo Ciorra, Onofrio Cutaia, Francis Kéré, Fulvio Irace, Giovanna Melandri, Anaa Ramos, Lucy Styles, Francesca Torzo, Cino Zucchi e, per il premio TYoung, Carla De Albertis, Simone Gobbo ed Elena Tettamanti.
La trasformazione di un asilo in una abitazione a Mazzarone. La giuria riconosce “un valore di esemplarità civica e professionale per la capacità di intuire le qualità di un edificio anonimo simile alle tante porzioni di edilizia diffusa nel territorio italiano, reinterpretandole in una sapiente orchestrazione di interventi, puntuali, discreti, non appariscenti. Un progetto che restituisce alla vita della comunità un senso del tempo e di pluralità. Un lavoro che invita a riflettere sulla responsabilità dell’atto del costruire nella realtà di ogni giorno”.
La trasformazione di un asilo in una abitazione a Mazzarone. La giuria riconosce “un valore di esemplarità civica e professionale per la capacità di intuire le qualità di un edificio anonimo simile alle tante porzioni di edilizia diffusa nel territorio italiano, reinterpretandole in una sapiente orchestrazione di interventi, puntuali, discreti, non appariscenti. Un progetto che restituisce alla vita della comunità un senso del tempo e di pluralità. Un lavoro che invita a riflettere sulla responsabilità dell’atto del costruire nella realtà di ogni giorno”.
La trasformazione di un asilo in una abitazione a Mazzarone. La giuria riconosce “un valore di esemplarità civica e professionale per la capacità di intuire le qualità di un edificio anonimo simile alle tante porzioni di edilizia diffusa nel territorio italiano, reinterpretandole in una sapiente orchestrazione di interventi, puntuali, discreti, non appariscenti. Un progetto che restituisce alla vita della comunità un senso del tempo e di pluralità. Un lavoro che invita a riflettere sulla responsabilità dell’atto del costruire nella realtà di ogni giorno”.
La trasformazione di un asilo in una abitazione a Mazzarone. La giuria riconosce “un valore di esemplarità civica e professionale per la capacità di intuire le qualità di un edificio anonimo simile alle tante porzioni di edilizia diffusa nel territorio italiano, reinterpretandole in una sapiente orchestrazione di interventi, puntuali, discreti, non appariscenti. Un progetto che restituisce alla vita della comunità un senso del tempo e di pluralità. Un lavoro che invita a riflettere sulla responsabilità dell’atto del costruire nella realtà di ogni giorno”.
Il progetto è stato selezionato dalla giuria “per la capacità di integrare positivamente le nuove istanze didattiche all’interno della ricerca architettonica. Il progetto si confronta in modo incisivo con la struttura esistente, declinando elegantemente una gamma tonale materica mutevole. L’architettura, attraverso il suo esito compositivo, suggerisce l’importanza dello spazio scolastico nelle dinamiche attuali, offre un’interpretazione utile a costruire nuovi riferimenti sullo spazio di formazione”.
Il progetto è stato selezionato dalla giuria “per la capacità di integrare positivamente le nuove istanze didattiche all’interno della ricerca architettonica. Il progetto si confronta in modo incisivo con la struttura esistente, declinando elegantemente una gamma tonale materica mutevole. L’architettura, attraverso il suo esito compositivo, suggerisce l’importanza dello spazio scolastico nelle dinamiche attuali, offre un’interpretazione utile a costruire nuovi riferimenti sullo spazio di formazione”.
Il progetto è stato selezionato dalla giuria “per la capacità di integrare positivamente le nuove istanze didattiche all’interno della ricerca architettonica. Il progetto si confronta in modo incisivo con la struttura esistente, declinando elegantemente una gamma tonale materica mutevole. L’architettura, attraverso il suo esito compositivo, suggerisce l’importanza dello spazio scolastico nelle dinamiche attuali, offre un’interpretazione utile a costruire nuovi riferimenti sullo spazio di formazione”.
Il progetto è stato selezionato dalla giuria “per la capacità di integrare positivamente le nuove istanze didattiche all’interno della ricerca architettonica. Il progetto si confronta in modo incisivo con la struttura esistente, declinando elegantemente una gamma tonale materica mutevole. L’architettura, attraverso il suo esito compositivo, suggerisce l’importanza dello spazio scolastico nelle dinamiche attuali, offre un’interpretazione utile a costruire nuovi riferimenti sullo spazio di formazione”.
Il progetto si basa sul rapporto con il paesaggio agricolo aperto e orizzontale di Sassuolo (Modena). Committente U.S. Sassuolo Calcio. Il complesso sportivo è costituito da un edificio principale in mattoni, una tribuna con gradonate e tetto in calcestruzzo e un volume in blocchetti di cis contenente un generatore elettrico e servizi MEP.
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L'immobile situato a Riesi (Caltanissetta), confiscato alla criminalità organizzata e affidato in concessione al Servizio Cristiano / Istituto Valdese per l'utilizzo a fini sociali. Attraverso piccole azionin trasformative, il progetto intende cambiare l'uso e la percezione del luogo: da spazio privato e introverso a luogo pubblico permeabile.
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L'immobile situato a Riesi (Caltanissetta), confiscato alla criminalità organizzata e affidato in concessione al Servizio Cristiano / Istituto Valdese per l'utilizzo a fini sociali. Attraverso piccole azionin trasformative, il progetto intende cambiare l'uso e la percezione del luogo: da spazio privato e introverso a luogo pubblico permeabile.
Il progetto riguarda il restauro conservativo e la trasformazione del piano rialzato e del piano seminterrato di Casa Corbellini-Wassermann nella nuova sede della Galleria Massimo De Carlo. Il celebre edificio fu progettato da Piero Portaluppi su incarico di Guido Corbellini e di Paola Wassermann e costruito tra il 1934 e il 1936 in viale Lombardia a Milano.
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Appoggiato sul ciglio di una scogliera sulle coste del Mar Egeo, Modular Unit (MU50) è un piccolo edificio progettato per essere adattato e riciclato.
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L'intervento riguarda il recupero dei Chiostri di San Pietro, il più straordinario complesso monumentale della città di Reggio Emilia, con l'obiettivo di crearvi un polo culturale di rilievo internazionale, rafforzando la naturale vocazione dell'antico monastero benedettino.
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Il progetto, situato a Londra, consiste nella produzione e installazione di un sistema modulare di compensato di betulla fabbricato su misura con frese a controllo numerico per riconvertire gli spazi inutilizzati a 510 Ridgway Road
Il progetto, situato a Londra, consiste nella produzione e installazione di un sistema modulare di compensato di betulla fabbricato su misura con frese a controllo numerico per riconvertire gli spazi inutilizzati a 510 Ridgway Road
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Casa Noce è l'ultimo stadio di avanamento di una ricerca lunga dieci anni sulle trasformazioni dei linguaggi architettonici nell'era della transizione ecologica. Il progetto è un appartamento con soppalco sospeso progettato con materiali ecologici e tecnologie miste a basso costo (artigianato locale, stampa 3D e taglio CNC).
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Il progetto di allestimento al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci a Prato ha un carattere monumentale che induce il pubblico a sostare nello spazio mostra e abitare i suoi monumenti effimeri.
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La ristrutturazione di una villa del 1910 situata ai margini di Galliate (Novara) e rivolta verso il paesaggio agricolo prevede il completo riordinamento del pianterreno, compreso delle sue zone esterne e l'aggiunta di una veranda attraverso una struttura in cemento armato a vista.
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Il progetto si colloca in un piccolo villaggio delle Alpi Trentine e si articola attorno a muri che definiscono tre piazze. L'occasione nasce dalla necessità di demolire un edificio fatisccente rigenerando così il tessuto insediativo per dotare la comunità di nuovi spazi d'incontro.
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Il progetto del nuovo Pirelli Learning Center si colloca all'interno dello storico quartiere industriale di Bicocca, a nord di Milano, oggetto di una profonda trasformazione urbana sulla base del masterplan di Vittorio Gregotti.
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