I MacBook Air M1, Mac mini, MacBook Air, introdotti alla fine del 2020 da Apple per il debutto del suo processore desktop made in Cupertino, avevano l'obiettivo esplicito di apparire esattamente identici ai loro predecessori. Apple mirava a rassicurare i suoi utenti che la transizione dai chip Intel agli M1 basati su architettura ARM sarebbe stata una passeggiata di salute. Ora, a poco meno di cinque mesi dall’avvio della transizione, Apple ha già colto l'occasione per mostrare quanto un singolo componente possa dare ai suoi designer un livello di libertà progettuale mai visto prima nel settore dei computer desktop. Il risultato è il nuovo iMac 24" presentato all'evento speciale Spring Loaded. Il nuovo all-in-one è senza dubbio uno dei redesign più audaci nella storia degli all-in-one di Cupertino. I designer di Apple, liberi dalla necessità di tenere sotto controllo le temperature all'interno dello chassis grazie prestazioni termiche dell'M1, hanno snellito il dispositivo eliminando del tutto il retro curvo del modello precedente. Il nuovo iMac è ora fondamentalmente uno schermo montato su una parallelepipedo sottile di alluminio spesso solo 11mm. In perfetto stile iMac, il display da 24" è al centro della scena, e il fattore di forma complessivo rimane abbastanza vicino a quello del precedente iMac 21", grazie all'assenza di cornici intorno al display.
Il supporto sul retro è sottile e snello e fa sembrare l'iMac un iPad Pro di dimensioni maggiorate, installato su un piedistallo ad hoc. In una pura dimostrazione di spavalderia di branding, Apple ha anche rimosso il suo logo dalla parte anteriore. Non ce n’è bisogno, è questo il senso: con un design così unico e riconoscibile tutti sapranno subito riconoscere il tocco Apple. Apple ha voluto mettere il carico su una mano già abbastanza ricca offrendo sette diverse opzioni cromatiche che vanno dal giallo al viola, ognuna con la sua Magic Keyboard wireless abbinata al colore dello chassis. L'esplosione cromatica è un chiaro omaggio al primo iMac, il modello G3 progettato da Jony Ive e commercializzato nel 1998, quando le orribili “scatole beige” dominavano il mercato dei PC. Quello fu l’iMac che, grazie a un’azzeccatissima campagna pubblicitaria, permise a Steve Jobs di invertire la rotta fatale di una Apple sull’orlo del collasso. L'iMac 24" di oggi non sta combattendo nessuna particolare battaglia di design, né ha bisogno di aiutare un’azienda fra le più ricche al mondo a evitare il fallimento. Ciò nonostante può diventare senza dubbio un'icona del design, se non altro perché mostra quanto una singola scelta hardware (cioè l'introduzione del chipset M1) possa influenzare il lavoro dei designer eliminando vincoli e limitazioni che molti altri produttori devono ancora inevitabilmente rispettare.