Fondata negli Stati Uniti nel 1946 da James Bullough Lansing, il pioniere dell'audio che fondò anche Altec Lansing, JBL è uno dei marchi più riconoscibili nella storia del mercato audio. Oggi, come membro della famiglia Harman Audio, il marchio ha una definizione chiara di brand destinato ai millennials e agli appassionati di audio più giovani. All'interno di un recente processo di riscoperta della propria identità di brand, JBL sta ora riproponendo una serie di prodotti di successo del suo passato, come gli altoparlanti di fascia alta L100, aggiornandoli con caratteristiche tecniche più recenti e avanzate. Insieme a questi progetti, l'azienda incarna ancora uno spirito di sperimentazione con prodotti audio innovativi in vari segmenti specifici del mercato dell’audio consumer. Abbiamo scelto sette dei più riconoscibili, e abbiamo chiesto a Damian Mackiewicz, vicepresidente del design e direttore del design di Harman Audio, e Rafal Czaniecki, direttore di JBL Lifestyle, di raccontarci qualcosa di più sulla genesi di ciascuno di essi.
I sette prodotti JBL più iconici di tutti i tempi, raccontati da chi disegna JBL oggi
Negli ultimi 75 anni, l'azienda americana ha prodotto alcuni dei sistemi di altoparlanti (e non solo) più riconoscibili nella storia delle apparecchiature audio. Ne abbiamo scelti sette e ci siamo fatti raccontare la loro storia.
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- Andrea Nepori
- 13 aprile 2021
«Quando abbiamo deciso di rilanciare gli L100, l'idea era di esaminare la tecnologia e capire cosa potevamo migliorare. Parlavamo con gli ingegneri, chiedendo: "Cos'altro ci possiamo mettere? Qual è la migliore tecnologia che possiamo aggiungere? Come possiamo fare in modo che siano compatibili con tutte le periferiche con cui verranno usati” dice Mackiewicz. "Sul design non abbiamo dovuto fare molto, invece! Hanno già un aspetto così contemporaneo, non c'era bisogno di riprogettarli. Volevamo mantenere il design iconico degli anni '70 e abbiamo migliorato leggermente solo il materiale di copertura arancione, per renderlo più trasparente al suono, per guadagnare in nitidezza. Ma sì, a parte questo non c'è stato un grande cambiamento da parte nostra, perché erano già stati progettati per essere senza tempo allora, e oggi si adattano perfettamente a interni che riscoprono il colore e le forme mid-century».
«Questi sono i diffusori più high-end che JBL abbia mai prodotto, ed è ancora vero con questa riprogettazione», dice Mackiewicz. «Qui siamo nel campo della pura fisica. Il design di questi diffusori è guidato dall'ingegneria, sono una celebrazione dell'ingegneria audio. Non ci sono molti speaker con un woofer frontale, per esempio, o che mostrano tutti i componenti in questo modo, con quell'enorme tweeter in alto, ad esempio. Per noi progettisti, l'obiettivo qui era di mettere insieme ciò che la fisica del suono richiedeva. Abbiamo semplicemente deciso di rivelare la fisica sottostante dell'oggetto invece di nasconderla».
«L’altoparlante Voyager è stato pioniere dell'idea che la musica potesse seguirti ovunque», spiega Rafal Czaniecki. «L’idea principale era quella di creare un altoparlante in due parti con un elemento più piccolo che puoi staccare e portare con te in giro per la casa o in giardino. Quando c’era bisogno di più potenza, o bisognava ricaricare l'altoparlante più piccolo, bastava agganciarlo alla base più grande, quella a forma di cono». «In quel momento stavano esplorando un concetto diverso di portabilità degli altoparlanti», aggiunge Mackiewicz. «Ad essere onesti, Voyager non è stato il più grande successo commerciale di JBL, ma ci ha sicuramente insegnato molto. Abbiamo anche imparato che, nonostante l'entusiasmo generale, un prodotto ibrido con una natura duplice non era la strada da percorrere».
«Il Pulse, al contrario, è stato un enorme successo. È stato il primo prodotto portatile con cui davamo la possibilità alle persone di visualizzare la musica che stavano ascoltando», dice Czaniecki. «Ci siamo chiesti: come possiamo migliorare l'esperienza dell'ascolto della musica rendendolo più emozionante, ma non pacchiano, con un effetto che sembri fluido e naturale?». «È stato un prodotto abbastanza difficile da realizzare, e abbiamo imparato molto da esso», aggiunge Mackiewicz. «Abbiamo dovuto affrontare non poche questioni ingegneristiche per far funzionare l'interfaccia LED come volevamo. Oltre a questo, è stato anche difficile convincere l'azienda che avevamo bisogno di un tale prodotto all'epoca. Sono contento che abbiamo insistito!».
«La cosa interessante dell'altoparlante PartyBox è che la soundboard sulla parte superiore lo trasforma in una sorta di strumento per mixare in maniera molto semplice», spiega Czaniecki. «Abbiamo dovuto imparare la programmazione delle interfacce, al fine di rendere questa opzione un elemento migliorativo dell'esperienza del prodotto. Siamo arrivati abbastanza tardi nel segmento, abbiamo iniziato a vendere questo prodotto nel 2018. Eppure ora siamo al top: PartyBox 1000 è il dispositivo partybox più venduto al mondo, il tutto in soli tre anni».
«Gli altoparlanti Creature per PC erano sicuramente un prodotto del loro tempo, ma erano anche un dispositivo che sapeva decisamente distinguersi», dice Mackiewicz. «Era un prodotto di livello più basso rispetto al più tradizionale dispositivo Harman Kardon che avevamo nello stesso mercato. Questo era un periodo in cui dovevi davvero differenziarti attraverso il design in tutti i livelli come azienda audio. Abbiamo esplorato diversi materiali, e abbiamo iniziato a capire cosa potevamo fare con forme diverse dalla solita “scatola”. Abbiamo anche fatto qualcosa che facciamo ancora oggi: guardare con attenzione a dove il prodotto è destinato a vivere, per integrarlo meglio nel suo ambiente».
«Con il Soundgear volevamo creare un prodotto che potesse esplorare una categoria completamente nuova del mercato audio», dice Mackiewicz. «Onestamente? È venuto fuori dalla pura necessità di creare qualcosa di completamente nuovo, come quando qualcuno ha messo insieme due altoparlanti collegati da un archetto per creare il concetto di “cuffie”. Più tardi ci siamo resi conto che questo dispositivo potrebbe avere un'applicazione molto interessante per la Realtà Virtuale, per essere accoppiato con i visori. È ancora un dispositivo audio personale, ma uno che non ti isola così profondamente come le cuffie dal mondo esterno, il che in molte situazioni può essere un vantaggio importante».