Come siamo messi con la AI nella progettazione architettonica?

La rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale ha messo alla prova il modo in cui architetti e designer si rapportano ai processi di progettazione: uno studio cerca di capire a che punto siamo.

Il report “The State of AI in Architecture” commissionato da Chaos, società produttrice di tecnologie di visualizzazione 3D, ha recentemente analizzato le possibili implicazioni dell'intelligenza artificiale sulla pratica architettonica, coinvolgendo 1.227 progettisti da tutto il mondo. 

Agli intervistati è stato chiesto se e come utilizzassero l’intelligenza artificiale per la progettazione, quali sfide stessero affrontando con gli attuali strumenti a loro disposizione, quale tipo di regolamentazione ritenessero necessaria e come l’AI influenzerà la loro professione. I dati hanno rivelato che l’intelligenza artificiale viene utilizzata prevalentemente nelle prime fasi della progettazione concettuale (74%), migliorando l’efficienza operativa (60%), la creatività (57%) e sbloccando flussi di lavoro creativi, anche se il 62% desidererebbe una maggiore precisione e affidabilità degli strumenti. 

Liberland Metaverse, Zaha Hadid Architects Il mondo digitale, disegnato da Patrik Schumacher e team, è un metaverso “high-fidelity e fotorealistico” destinato a “ospitare spazialmente i cittadini e i collaboratori di Liberland, in previsione della sua realizzazione fisica”. ZHA ha progettato “il gruppo iniziale di edifici che comprende una sala congressi, una piazza dedicata all’arte digitale (NFT plaza), una serie di gallerie, spazi per uffici finanziari decentrati (DeFi plaza), e un incubatore di start-up”. 

Courtesy Zaha Hadid Architects

Liberland Metaverse, Zaha Hadid Architects

Courtesy Zaha Hadid Architects

Architecting the metaverse, Zaha Hadid Architects e Refik Anadol Studio Quest’anno, mentre le immagini generate con software TTI invadevano i nostri feed sui social, tra critiche sul copyright e dibattiti su bias e censura, con il progetto “Architecting the metaverse”, ZHA in collaborazione con Refik Anadol Studio stava utilizzando il suo accesso pre-pubblico a Dall-E 2 per sperimentare il prompt engineering e automatizzare parzialmente il processo di interpretazione delle immagini 2D generate in scene spaziali 3D.

Courtesy Zaha Hadid Architects

Architecting the metaverse, Zaha Hadid Architects e Refik Anadol Studio

Courtesy Zaha Hadid Architects

The Row, Every Realm The Row è un progetto di Every realm, un ambiente in cui artisti come Daniel Arsham, Alexis Christodoulou, Misha Kahn, Andrés Reisinger, Six N. Five, Hard, sono stati invitati a immaginare strutture architettoniche e artistiche in un mondo senza limitazioni fisiche: “niente gravità, niente clima, nessun materiale da costruzione”. La sola legge di The Row pare essere quella della vendita.

Courtesy Every Realm

The Row, Every Realm

Courtesy Every Realm 

The Shipping, Andrés Reisinger Il designer argentino Andrés Reisinger aveva già sperimentato qualcosa di simile quando nel 2021 aveva venduto dieci mobili virtuali dal design surreale e impossibile in un’asta online di NFT intitolata “The Shipping”. I mobili, erano venduti sottoforma di .obj e erano dunque collocabili in un qualsiasi spazio virtuale 3D condiviso o metaverso.

Courtesy Andrés Reisinger

Viceverse BIG, Bjarke Ingels Group BIG, Bjarke Ingels Group, ha disegnato per il Vice Media Group una nuova sede virtuale su Decentraland, che prende il nome di “viceverse”. L’iniziativa è uno dei tanti progetti sperimentali di Virtue Futures, il reparto innovazione all'interno di Virtue l’agenzia creativa di Vice. L’edificio bianco e sinuoso è stato progettato per fungere da laboratorio virtuale di innovazione e sperimentazione delle tematiche NFT, DAO e web 3.0 per i team dell’agenzia che ad oggi sono distribuiti in 25 paesi diversi.

Courtesy Bjarke Ingels Group

Viceverse BIG, Bjarke Ingels Group

Courtesy Bjarke Ingels Group

Wired Next Fest, Monogrid L’esplosione nella richiesta di ambienti digitali ha dato la possibilità anche a realtà “profane” di esplorare il mondo della progettazione architettonica. Così è successo allo studio di interaction design italiano Monogrid, durante la realizzazione del Virtual Showroom per DMAT e della venue digitale che ha ospitato il WIRED NEXT FEST 2022. Durante il lavoro lo studio ha colto “l’opportunità di esprimere una visione degli spazi virtuali slegata dai limiti e dalle restrizioni che la fisica impone alle architetture offline”.

Courtesy Monogrid

Dmat, virtual showroom, Monogrid

Courtesy Monogrid

Il report ha inoltre evidenziato come l’autoapprendimento sia ampiamente diffuso nel settore, riflettendo una mancanza di linee guida specifiche ed etiche sull’utilizzo dell’IA nella progettazione architettonica.

Il dilemma etico inerente all'integrazione dell’AI è stato affrontato anche dall'Artificial Intelligence Report 2024 del Royal Institute of British Academy (Riba), un altro rapporto interessato ad approfondire il potenziale trasformativo dell’IA e promuovere una sua “gestione responsabile” di fronte ai rapidi cambiamenti tecnologici. Tuttavia secondo Des Fagan, direttore del dipartimento di architettura dell’Università di Lancaster e membro del gruppo consultivo di esperti del Riba, anche se si prevede che l’intelligenza artificiale porterà benefici tangibili per gli architetti nel breve termine, la professione è attualmente ancora in una fase di sperimentazione e sviluppo.