In ricordo di Rodolfo Dordoni

Elisa Astori ricorda Rodolfo Dordoni, una persona che è sempre stata una presenza importante nella sua vita. A lui dedica un pensiero ad un mondo di affetti, ispirazione personale e creatività.

Rodolfo Dordoni, morto lo scorso primo agosto, era dai primi anni ‘80 al centro di una Milano che ha costruito la storia del designer italiano contemporaneo, fatta soprattutto di persone, con le loro idee e le loro visioni, ma soprattutto con i loro spiriti e caratteri capaci di ispirare, cementare legami e affetti. Era così Enrico Astori, il fondatore con la sorella Antonia e la moglie Adelaide Acerbi del leggendario brand Driade “un’arca che raccoglie le bellezze del mondo in attesa del diluvio”, e soprattutto assieme a Dordoni un altro epicentro vivente di una rete di scambi e ispirazioni che costruendo giorno dopo giorno le vite di chi li viveva costruivano anche qualcosa di nuovo per gli altri. Elisa Astori, architetto e docente del Politecnico di Milano, la custode con la sorella Elena dello spirito originario di Driade, la figlia di Enrico, ha voluto condividere con noi un ricordo di Dordoni, e un pensiero per quel mondo che si unisce a lei nel ricordarlo. 

Caro Rodolfo, sei sempre stato presente nella mia vita. Nei primi anni perché grande amico di mio padre, l’Enrico, e come tale partecipavi ad inviti, pranzi e feste in cui ti vedevo complice dell’amore per il bello del padrone di casa. In un secondo momento, quando ho iniziato ad insegnare alla Scuola del Design del Politecnico di Milano, ho potuto avere un rapporto diretto con te ed ho scoperto la tua grande generosità, proverbiale intelligenza e sensibilità. Venivo a visitarti nel tuo studio con gli studenti del Master, e tu ci accoglievi come se fossimo stati gli ospiti più graditi ed importanti per te in quel momento. Raccontavi del tuo lavoro ad un gruppo di giovani designer provenienti da molti paesi del mondo e lasciavi che ti chiedessero dettagli e motivazioni del tuo lavoro che esponevi loro con una chiarezza ed una generosità nel dedicargli il tuo tempo, che li lasciava stupefatti. Uscivamo dal tuo studio come se avessimo ricevuto non solo una grande lezione di design, ma un caloroso abbraccio. Quella magia perdurava in loro per molto tempo ed eri la visita più gradita come lo sei stato per i tuoi amici. Deve essere stato bello per te sentirsi amati e riconosciuti per l’eccellenza del tuo lavoro e della tua persona. Penso che Gordon (Guillaumier NDR) ti abbia portato un’ondata di gioia continua che ha reso la tua vita piena di tutti gli ingredienti che si possano desiderare. Ti penso con un sorriso e ricevo una carezza al cuore. Elisa Astori

Immagine di apertura: Courtesy Driade