“Siamo partiti dall’etimologia della parola salone, una grande stanza dove incontrarsi. Poi diventato salone professionale, spazio domestico, soggiorno”, spiega Douglas Stanley, docente del master in Media Design di HEAD Genève (Haute École d’Art et de Design), che al Salone del Mobile porta 12 progetti sviluppati da 20 studenti. Tutti alla ricerca di potenziali e ancora inespressi collegamenti tra mondo analogico e tecnologia digitale. I visitatori sono invitati ad approcciare il tema in modo ludico: il gioco, cioè, diventa lo strumento per viverlo in prima persona e assorbire il concetto.
Salone Ludico
Gli studenti del dipartimento di Media Design di HEAD Genève propongono un antidoto ludico al mondo contemporaneo pieno di schermi, tra analogico e digitale. #MDW2017
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- La redazione di Domus
- 07 aprile 2017
- Milano
Si passa dal complesso marchingegno alchemico per preparare cocktail di Margaux Charvolin e Jessica Friedling alla raccolta di reperti dei giorni nostri, ideata da Benoît Renaudin, ritrovati da un’ipotetica futura popolazione nell’anno 3017. E, ancora, al videogioco sviluppato da Sèbastien Beureux, Marianna Czwojdrak, Laurent Monnet e Vincent de Vevey si gioca impugnando un lungo fiammifero acceso anziché il controller della Xbox: un’esperienza di sicuro più fisica, forse anche scottante.
Scendendo nel seminterrato, la mostra si trasforma in una vera e propria sala da gioco, con tavoli già pronti per avviare una partita. E che si tratti di vestire i panni del graphic designer, di provare a costruire un atomo combinando particelle (in collaborazione con il CERN), di capire le imperfezioni di un qualsiasi sistema democratico o di sopravvivere su un’isola deserta, il gioco si rivela sempre l’espediente più serio ed efficace per comprendere il mondo.
4 – 9 aprile
Salone Ludico
Galleria Mimmo Scognamiglio
via Goito 7, Milano