
L’oggetto nasce come contenitore di liquidi pregiati, quali olio o acqua, e arriva in Sicilia durante la dominazione Moresca (872 - 1091 d.C.). Viene poi soprannominato Bummulo Malandrino, nome derivato dal suo ingegnoso funzionamento che prevede il riempimento dal fondo, grazie al quale preserva il contenuto da agenti esterni. Oggi il contenitore viene realizzato nel distretto della ceramica di Caltagirone, dove ormai è acquistato esclusivamente come un souvenir di viaggio.
L’estetica del nuovo recipiente è nata studiando il Simeto, il principale fiume che attraversa l’Isola, la cui sorgente si trova nelle vicinanze di Bronte e che sfocia nel mar Jonio.
Lungo il suo percorso sono riscontrabili molti resti della dominazione moresca, tra i quali il Ponte dei Saraceni e la Fornace Araba.
Riconducendo la ricerca all’idea della preziosità dell’acqua dolce e potabile, sono state analizzate la morfologia e la geologia del letto del fiume, dal quale sono poi state recuperate e catalogate diverse rocce che definiscono le morbide forme di Pètra. Durante la fase di ricerca è stato selezionato il campione di roccia che per volume di contenimento, dimensione ed ergonomia, fosse il più funzionale ai requisiti del recipiente d’acqua da tavola.
Pètra, la reinterpretazione di quell’antico oggetto, è disponibile in pezzi numerati, in diverse varianti cromatiche e finiture. Il risultato della ricerca è un accessorio da tavola contemporaneo, che fonde geografia locale e contaminazioni culturali.

Pètra
Design: Make that studio e Improntabarre

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