Il progetto per il padiglione belga a Expo Milano 2015, ideato da Patrick Genard y Asociados, è il risultato di tre grandi temi di riflessione: il tema generale di Expo “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, la sostenibilità ambientale e la tecnologia innovativa e, infine, un padiglione vetrina dell’identità belga.
Uomo e natura in equilibrio
Il progetto ideato da Patrick Genard per il Padiglione del Belgio a Expo 2015 propone un modello ridotto di un’eccellente soluzione di pianificazione urbanistica: la “Lobe City”.
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- 19 febbraio 2015
- Milano
Questi tre temi trovano un punto comune nella questione dello sviluppo del territorio.
Seguendo la formula di Alberti, “La casa è una piccola città e la città una grande casa”, il progetto è un modello ridotto di un’eccellente soluzione di pianificazione urbanistica: la “Lobe City”. Il modello propone inserimenti di verde per separare i quartieri e ossigenare la città al suo centro, pur mantenendo una rete di anelli concentrici per unificare i diversi quartieri. Questa nozione di sostenibilità a scala regionale e di sviluppo urbano ha strutturato il concetto del padiglione e dei suoi dintorni.
Il concetto della gestione del territorio rurale nasce dalla volontà di conciliare l’idea di un terreno agricolo generoso e rassicurante, fedele alla rappresentazione culturale e ideologica dei tradizionali paesaggi belgi ed europei, con l’idea di tecnologia e progresso etico che domina il dibattito sulla produzione alimentare di domani. In questo quadro, il lungo pendio rurale, popolato da ambienti bucolici e floreali sarà gestito con una serie di impianti sperimentali e tecnologie d’avanguardia. In questo contesto, il piano urbano della “Lobe City” diventa architettura: i quartieri residenziali sono i volumi costruiti – i padiglioni in legno e la fattoria – attraverso i quali circola la luce e penetra la vista sul verde circostante. Il centro storico della città diventa l’atrio, il cuore del progetto, rappresentato da una grande struttura geodetica in vetro.
I volumi del padiglione sono anche allusioni all’architettura agricola e ortofrutticola del Belgio: il grande volume della cupola geodetica si presenta anche come un riferimento ai grandi Royal Greenhouses di Laeken, e il primo volume, la Fattoria, reinterpreta il la morfologia tradizionale della fattoria belga allungata con tetto a capanna, così come con i padiglioni di legno sfaccettato sono un rifermento alle forme organiche contemporanee, riunendo le due epoche.
Il bisogno dell’uomo di usare risorse naturali per sopravvivere determina l’esigenza di controllarle: sostenibilità significa sopravvivenza. Oltre al concetto di sostenibilità regionale che ha guidato il concetto iniziale del progetto, il padiglione ha seguito le regole essenziali per la creazione di un edificio sostenibile. Il principio della triade energetica viene utilizzato per il fabbisogno di energia, l’uso di materiali e il consumo di acqua.
Padiglione Belga, Il nostro cibo, il nostro mondo – Produrre in modo responsabile, consumare in modo intelligente, Expo Milano 2015
Architetti: Patrick Genard y Asociados
Associati: Marc Belderbos, Sylvain Carlet / Isern Serra,
Team: Bruno Conigliano, Dariela Hentschel, Christophe Siredey, Sigfrid Pascual, Diego Rey, Nathalie Meric, Silvina Cragnolino, Carolina Gomes, Ingrid Macau, Ron Calvo
Impresa: SM Besix / Vanhout
Ingegneria: BESIX Design Department, Cenergie
Progetto del paesaggio: JNC International
Telecomunicazioni: Arch & Teco Engineering
Acustica: ASM Acoustics