Progetto complesso e ambizioso, il Vigne Museum è stato concepito da Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle nel 2011 e ha visto la luce nel 2014 grazie alla partnership con l’azienda Livio Felluga e all’intermediazione di RAM Radioartemobile all’interno del suo progetto D/A/C (Denominazione Artistica Condivisa).
Vigne Museum
Inaugura il 20 settembre, e in occasione del centenario di Livio Felluga, la struttura progettata da Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle con D/A/C per l’azienda friulana: un museo senza porte, uno spazio aperto realizzato con cerchi metallici saldati fra loro.
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- 04 settembre 2014
- Rosazzo (Udine)
Il museo abbraccia ogni aspetto del vino: le fasi di realizzazione, la storia della vite, i grappoli e la loro trasformazione, le tecniche, il terreno, gli alberi che crescono attorno alla vigna e il cibo che diventa parte integrante di un rituale. Per Friedman e Decavèle il Vigne Museum è portatore di memoria. “Il vino è uno dei prodotti alimentari più antichi realizzati dall’uomo”, spiega Friedman, “è qualcosa che ci lega al passato e alla storia, così come ci rimanda a semplici pratiche legate alla sopravvivenza e al valore della condivisione… Coltivare la vite richiede molta attenzione nel mantenere l’equilibrio fra il rispetto della natura e la soddisfazione delle necessità umane legate alla terra e alla sopravvivenza”.
La Livio Felluga, attraverso quest’opera, unisce la terra, il paesaggio, la vigna e il vino a un processo di ricordo distinto in 3 momenti temporali: il passato (quando Livio Felluga scelse queste terre e le coltivò per molti anni), il presente (la celebrazione dei 100 anni di Livio Felluga); il futuro (la sintesi di tutto il processo attivato con il Vigne Museum da ricordare ai posteri), diventando in questo modo un punto di riferimento in cui la memoria si lega al paesaggio.
Un altro aspetto fondamentale sottolineato da Friedman e Decavèle consiste nell’essere “une architecture de la diversité”. Il Vigne Museum è un museo senza porte, vi si accede liberamente. Diversità dal momento che è un museo inserito in un contesto inusuale che unisce un produttore di vino, D/A/C (progetto di RAM radioartemobile che non è una semplice galleria d’arte), un artista e un architetto (che non sono solo artista e architetto). Il museo è infatti uno spazio aperto, realizzato con dei cerchi metallici saldati fra loro a comporre 3 figure geometriche unite: triangoli (4 cerchi), cubi (6 cerchi), dodecaedri (12 cerchi).
“Il Vigne Museum”, aggiunge Decavèle, “rappresenta l’architettura della trasparenza. Vi si può vedere attraverso senza interruzioni. Regala uno sguardo aperto che abbraccia il paesaggio e il cielo con una molteplicità di punti di vista”. Grande lo spazio e l’attenzione data al paesaggio in questa opera. Oltre la vite, anche le piante e il contesto vegetale che incorniciano la struttura, che caratterizzano un Territorio e lo rendono unico, incluse le persone che lavorano e coltivano la terra, sono elementi imprescindibili della vita del Museo. La collina dove verrà realizzato il Vigne Museum, scelta da Friedman, Decavèle e dalla famiglia Livio Felluga, apre ad una visione a 360° che arriva fino alla Slovenia, all’Austria e al Mare Adriatico.
Il Vigne Museum di Yona Friedman & Jean-Baptiste Decavèle con D/A/C non nasce per diventare una scultura statica ma un pretesto di riflessione, un progetto in divenire il cui percorso sarà tracciato dalle azioni e dagli interventi che verranno attivati nel corso degli anni per dare vita e contenuto alla struttura: convegni, ulteriori interventi artistici, presentazioni di ricerche scientifiche, dibattiti e incontri.
In occasione dell’inaugurazione del Vigne Museum di Friedman Decavèle con D/A/C, il 20 settembre 2014 si svolgerà un convegno aperto al pubblico dal titolo “Arte e Impresa a tutela del paesaggio rurale” nell’Abbazia di Rosazzo (Udine), adiacente ai vigneti in cui sarà cui collocata la struttura, per riflettere sull’importanza della collaborazione fra impresa e arte al fine di progredire in senso etico, sociale e anche scientifico. Questo incontro s’inserisce all’interno di una lunga serie di tavole rotonde – parti integranti del progetto D/A/C a cura di Pieroni/Stiefelmeier – il cui obiettivo è attivare e consolidare in progetti concreti e condivisi partnership tra producer e artisti a favore dell’impresa rendendo gli artisti “sponsor d’idee” per l’azienda.
Al convegno parteciperanno direttori di musei internazionali, scienziati di neurobiologia vegetale, professori esperti di enologia. Maurizio Felluga, primogenito di Livio, introdurrà la figura del padre e Jean-Baptiste Decavèle racconterà il Vigne Museum. Yona Friedman ci regalerà un saluto estrapolato da un video documentario diretto da Luigi Vitale che descriverà tutte le fasi della creazione e della costruzione del Vigne Museum.
20 settembre 2014, inaugurazione
Vigne Museum
Design: Yona Friedman & Jean-Baptiste Decavèle con D/A/C (Denominazione Artistica Condivisa)
Cliente: Livio Felluga