Nel 1966 il maestro del Movimento Moderno fu incaricato di progettare il quartiere residenziale Patrizia alla periferia ovest di Pavia, un grande insediamento immerso nel verde e ricco di servizi destinato a 11.000 nuovi abitanti.
Alvar Aalto Pavia 1966-1968
A Pavia, la mostra curata da Luca Micotti e Andrea Vaccari presenta per la prima volta il progetto del quartiere residenziale Patrizia, che Aalto aveva progettato nel 1966 alla periferia ovest della città.
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- 30 settembre 2013
- Pavia
Il progetto fu elaborato dall'architetto finlandese con profonda sensibilità per il paesaggio pavese e con altrettanta moderna attenzione per la qualità dell'abitare. Per vicissitudini della storia l'opera non fu realizzata e i suoi documenti finirono nell'archivio del costruttore Ausano Febbroni, committente di Aalto. Con Alvar Aalto (1898-1976) lavorò al progetto l'architetto torinese Leonardo Mosso. Dei disegni colpisce tutt'ora la freschezza, l'intuizione profonda del luogo, la qualità dell'abitare, la sensibilità psicologica, l’articolazione concettuale, la modernissima dotazione di servizi, la cura per l'aggregazione sociale attraverso identificabili unità di vicinato.
Anche a Pavia Alvar Aalto reinterpretò in senso organico le regole del Movimento Moderno. Conosciuta la città, Aalto reinterpretò con profonda originalità le regole del castro romano pavese, giocò con la pianura, con le dolci curve di livello della valle del Ticino, con le sottili pieghe del suolo, con i piccoli corsi d'acqua, la rete dei percorsi pedonali, il verde naturale, agricolo e urbano, il vicino complesso storico monumentale dalla basilica di San Lanfranco. Un progetto allora sperimentale ed estremamente avanzato, sensibile al luogo e al buon abitare e pieno di quella qualità architettonica e umana di cui oggi, tanto quanto allora, si sente il bisogno.
Fino al 6 ottobre 2013
Alvar Aalto Pavia 1966-1968
Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto, Pavia
4 ottobre alle 15,30: seminario con la partecipazione, tra gli altri, dell'architetto Mosso
Mostra a cura di Luca Micotti e Andrea Vaccari