Al centro del percorso espositivo dell'Arsenale, l'installazione curata da Justin McGuirk traduce in un tradizionale ristorante venezuelano, l'essenza della ricerca condotta dal collettivo Urban-Think Tank (Alfredo Brillembourg & Hubert Klumpner), Justin McGuirk e il fotografo Iwan Baan, sul caso della Torre David.
Il grattacielo di 45 piani, eretto nel centro finanziario di Caracas durante il boom del petrolio dei primi anni '90 e abbandonato dopo la morte dell'imprenditore David Brillembourg (1993) e il successivo crollo dell'economia venezuelana, è stato occupato da una comunità di oltre 750 famiglie a distanza di 20 anni.
Il più alto squat verticale del mondo, simbolo controverso della grave carenza di alloggi a Caracas, è stato radicalmente trasformato in una piattaforma sperimentale di studio dell'informale. I suoni, i video, le immagini alle pareti, ma soprattutto la spontanea partecipazione del pubblico della Biennale invitato a consumare arepas e altre specialità culinarie venezuelane, introducono il visitatore nella vivace e caotica atmosfera dello slum, senza alcun filtro.
L'installazione sviluppa il tema del common ground nel dialogo diretto che s'innesca tra lo spazio autenticamente sociale del ristorante e quello rappresentato dell'emblematica "comunità verticale" di Caracas.
Con successo, McGuirk attiva un vivace dibattito sul tema degli insediamenti informali, tacitamente riconosciuti dalle amministrazioni pubbliche come uniche soluzioni possibili nell'immediato.
Torre David / Gran Horizonte
Urban-Think Tank, Iwan Baan e Justin McGuirk, vincitori del Leone d'Oro, indagano il carattere di un grattacielo occupato e, con un bar temporaneo alle Corderie, portano a Venezia un pezzo di Caracas.
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- Fabrizia Vecchione
- 30 agosto 2012
- Venezia
"Il futuro dello sviluppo urbano", sostengono i membri di Urban-Think Tank, "sarà determinato dalla collaborazione tra gli architetti, le imprese private, e la popolazione globale degli abitanti delle baraccopoli". Per una volta, sembrano essere stati messi in luce gli aspetti positivi di un incontrollabile processo urbano, che rivela con audacia il suo potenziale di innovazione. Come autonome "città nelle città", questi organismi crescono e si sviluppano in accordo con la struttura sociale delle comunità che li abitano, ma in un auspicabile futuro, in cui il loro ruolo in ambito urbano sarà esplicitamente legittimato, si potrà finalmente investire economicamente in forme di "abitare" più adeguate e socialmente sostenibili.
Al progetto Torre David/Gran Horizonte è stato assegnato il Leone d'Oro come migliore installazione negli spazi dell'Arsenale.