Un altro capitolo della storia di Milano sta per chiudersi: lo Sheraton Diana Majestic di Viale Piave, non lontano da Porta Venezia, ha annunciato che chiuderà nel 2025. L’edificio, la cui storia è davvero singolare, ha rappresentato molto più di un hotel. Il passaggio di figure celebri e i numerosi eventi di rilievo che qui hanno avuto luogo, lo hanno reso un simbolo della vita culturale e sociale di Milano, prima che si trasformasse in un eponimo dell’happy hour meneghino.
Le radici di questo luogo maestoso risalgono al 1842, anno in cui venne inaugurato il Bagno di Diana, il primo stabilimento balneare della città progettato dall'architetto Andrea Pizzala, già celebre per la Galleria De Cristoforis, sempre a Milano, demolita nel 1940. Il Bagno di Diana si presentava come una vera oasi urbana, pensata per offrire alla cittadinanza milanese uno spazio per il nuoto e il relax.
Nel 1907, l’originario Bagno di Diana fu abbattuto per far spazio a un progetto ambizioso: il Kursaal Diana. Inaugurato nel 1908, questo raffinato complesso in stile tardo-liberty, ideato dall’architetto Achille Manfredini e in seguito rinnovato da Giorgio De Finetti, rappresentava un nuovo modello di intrattenimento e ospitalità: dotato di un teatro, un ristorante e spazi per eventi mondani, divenne rapidamente un punto di riferimento per l’élite milanese. Il complesso ospitava regolarmente artisti, intellettuali e figure influenti, rappresentando così un simbolo dell’eleganza e della vivace vita sociale della Milano d’inizio Novecento.
Ora la proprietà dell’edificio, una società immobiliare milanese, ha deciso di non rinnovare il contratto di gestione con Marriott International, il colosso alberghiero che amministra strutture di prestigio come il St. Regis e il Gritti Palace di Venezia. Sebbene il futuro dell’edificio rimanga incerto, le prime voci indicano l’arrivo di un nuovo hotel o, forse, di uno spazio dedicato alla moda, perfettamente in linea col business e l’identità di Milano.