A Kumamoto, sull’isola di Kyūshū prende vita un bagno pubblico al piano terra di una residenza privata. I proprietari, insieme ad altre migliaia di persone erano stati sfollati nel 2016 quando il terremoto scosse la regione, lasciando gli abitanti senza accesso ai sentō (bagni pubblici).
Il progetto di wAtelier si inserisce nella tradizione giapponese dei bagni pubblici e la interpreta all’insegna di una minimale eleganza.
Entrambe le sale, una per genere, sono racchiuse in una struttura di cipresso giapponese, un legno locale che dispone di un controllo naturale dell’umidità al suo interno. Le pareti, i pavimenti e le vasche in cemento, arricchite con frammenti di pietra calcarea e sabbia nera ne nobilitano l’aspetto creando una superficie uniforme dagli angoli smussati che offre una sensazione di naturale contiguità con l’acqua: sicché tutto il volume acquisisce una precisa identità legata ai gesti della balneazione.
Sempre di hinoki (cipresso giapponese) sono gli “schermi” sui quali viene esposta l’arte: una tela composta da triangoli che segmentano la pittura senza soluzione di continuità, e appaiono e scompaiono alla vista in base alle differenti posizioni dell’osservatore. Tali interruzioni mutano pertanto la percezione del dipinto man mano che il bagnante si muove nello spazio, sedendosi e immergendosi nell’acqua e nel vapore.
Da rimarcare infine, nella perfetta tradizione degli interni giapponesi, la sensazione di quieta interiorità che questi ambienti comunicano, tanto più forte in quanto luogo pubblico.
I toni caldi del legno, unitamente all’impeccabile messa in opera del cemento, conferiscono all’ambiente una predisposizione alla meditazione e contemplazione delle opere d’arte esposte. E i pochi, perfetti, dettagli, come i corrimano e i rubinetti confermano la dedizione giapponese al culto dell’esattezza.
- Progetto:
- Bagno pubblico di Kuwamizu
- Designer:
- wAtelier
- Progetto d'arte:
- Tomomichi Yonemura
- Superficie:
- 40 mq
- Luogo:
- Kumamoto, Giappone