Quando Lucio Modesto, ingegnere di terme dell’antica Roma, si ritrova improvvisamente in un bagno pubblico giapponese, ha la possibilità di coglierne le innovazioni e portarle indietro nel tempo.  Tutto questo accade in Thermae Romae, l'opera in cui il imangaka Mari Yamazaki conduce il lettore all’interno di un sentō, il tradizionale bagno pubblico giapponese utilizzato dalla comunità per la pulizia del corpo e la socializzazione.

A causa del crescente numero di bagni nelle case private, in molti casi questi luoghi di incontro hanno perso da alcuni anni i loro frequentatori e sono stati costretti a chiudere: è in questo scenario che Koganeyu, vecchio sentō di Tokyo, ha deciso di rinnovarsi. Il progetto, affidato a Schemata Architects, include funzioni più moderne per attirare un pubblico eterogeneo, come sauna e beer bar, che sfruttano gli spazi inutilizzati del magazzino e del locale macchine, mentre le vasche originali sono mantenute nel rispetto della tradizione.

Lo spazio che ospita le vasche principali è diviso simmetricamente in area femminile e maschile da un muro alto 2,25 m aperto all’estremità, proprio come nei sentō tradizionali, dove questa caratteristica era usata per comunicare da una parte all’altra. La zona in questione include vasche con acque differenti, da quella calda a quella medicamentosa, mentre una piccola piscina con acqua fredda si trova vicino alla sauna ed è connessa con l’esterno.

Gli interni sono rivestiti da piastrelle di un leggero beige e da cemento, e propongono lungo le due zone il lavoro di Yoriko Hoshi, un murale che ha come sfondo il monte Fuji. Lo spazio include anche uno spogliatoio con arredi in legno e tende divisorie disegnate da Iichiro Tanaka, oltre a una reception all’ingresso, chiamata bandai, dove si ritrovano le piastrelle beige e il beer bar.