Con “Human Code” Roberto Sironi sintetizza due anni di ricerca sull’origine dell’uomo e il suo impatto sul pianeta. Allestita nei sotterranei umidi di SIAM, nelle 5VIE a Milano, e curata da Annalisa Rosso durante il Salone del Mobile, la mostra è un percorso attorno a dieci oggetti realizzati con tecniche e materiali eterogenei. Un lavoro di concetto che unisce arte e design nel linguaggio misterioso del codice.
Human Code: 300mila anni di storia in dieci oggetti
La personale di Roberto Sironi al Fuorisalone è stata un tuffo spazio-temporale nel rapporto uomo-natura.
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- Marianna Guernieri
- 19 aprile 2019
- Milano
Foto Federico Villa
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Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Henrik Blomqvist
Foto Henrik Blomqvist
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
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Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
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Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
Foto Federico Villa
“L’idea di questa mostra non è di fornire soluzioni e risposte, di affermare che ci estingueremo oppure no, ma di attivare un processo di riflessione, un desiderio di ricerca e di approfondimento, proprio come fanno i codici”, spiega la curatrice. “Il tema è il codice umano inteso come un unicum, fin dal momento in cui l’accidente genetico casuale che ha distinto l’uomo dalla scimmia ha dato origine al genere homo, vero inizio dell’Antropocene: quel momento in cui natura e artificio sono diventati inscindibili.”
I temi spaziano dall’addomesticazione del fuoco alla scomparsa dei ghiacciai, fino all’analisi del linguaggio e dell’elettronica. Le opere prendono quindi la forma di pannocchie di bronzo con chicchi di onice, numeri al neon rosso che testimoniano la riduzione dei metri cubi dei ghiacciai sulle Alpi, una Venere preistorica stampata in 3D con un braccio robotico a sei assi, e una tibia in alabastro che rappresenta con una chiave fantascientifica l’inizio e la fine. “Per la lavorazione dei materiali mi sono rivolto a laboratori artigianali che hanno come filo conduttore quello dell’arte”, spiega Sironi.
“L’alabastro è stato scolpito dal laboratorio che scolpisce per Ettore Spalletti e per Anish Kapoor, mentre Neonlauro è l’azienda che produce i neon per Joseph Kosuth. Poi ancora Fonderia Artistica Battaglia e la gipsoteca Fumagalli e Dossi per l’opera in gesso. La Venere è stata riprodotta in un laboratorio del Politecnico di Milano, tutto nel tentativo di unire tante discipline: c’è dentro un po’ di scienza, un po’ di tecnologia, un po’ di arte e design.” Un’analisi sul rapporto uomo-natura-tecnologia e al tempo stesso lo specchio di Sironi e della sua opera: un codice, come si autodefinisce il designer, rappresentato dai materiali più vari.
- Human Code
- Roberto Sironi
- Annalisa Rosso
- Abet Laminati (main sponsor), Fonderia Artistica Battaglia, Neonlauro, Serpentino & Graniti, Indexlab, Serra 1938
- Milano Design Week 2019
- SIAM – Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri
- via Santa Marta 18, Milano (5VIE)