Milano Design Week

Salone del Mobile e Fuorisalone 2024


Alcova e due ville in Brianza: Domus ti invita ad una passeggiata alle origini del design

La villa lombarda ottocentesca per eccellenza, un progetto eclettico di Osvaldo Borsani e la piattaforma di incontro tra design e ricerca simbolo del Fuorisalone: storia, presente e futuro del design in una passeggiata curata da Matteo Pirola.

L’evento è sold out. 

Alcova è una piattaforma ibrida destinata a far convergere tutte le anime del sistema design in uno spazio, di volta in volta riscoperto e reinterpretato nella geografia della Milano in perenne trasformazione: creata nel 2018 da Valentina Ciuffi (Studio Vedèt) e dall’ex direttore Joseph Grima (Space Caviar), destinata a “investigare il futuro dell’abitare e del produrre”, è forse una delle realtà che meglio incarnano lo spirito del Fuorisalone e della Milano Design Week.

Per l’edizione 2024, a conferma di tutto questo, si sposta fuori dai confini della città: arriva infatti a Varedo per un takeover di due architetture dal grande significato: la Villa Borsani e la Villa Bagatti Valsecchi. 

Villa Bagatti Valsecchi, Varedo. Foto Piergiorgio Sorgetti, courtesy Alcova

Le linee di ricerca e le modalità comunicative tipiche di Alcova si ripropongo ancora una volta: le installazioni, le performance, gli scambi, la presentazione degli oggetti con attenzione a “materiali e processi produttivi tecnologici e sostenibili, artigianato contemporaneo, estetica sperimentale, questioni sociologiche, politiche e globali”. Ma è la loro interazione con gli spazi che vanno ad occupare che costituisce il cuore del progetto, la sua vera parte non prevedibile: ed è questo rapporto quello che Domus ti invita a scoprire con una passeggiata dedicata.

Villa ottocentesca lombarda per eccellenza, la Villa Bagatti Valsecchi integra la storia e il suo stratificarsi, con elementi come le colonne del XV secolo recuperate dal Lazzaretto di Milano al momento della sua demolizione. Villa Borsani invece nasce durante la seconda guerra mondiale – è completata nel 1945 – e integra la diversità dei riferimenti e dei linguaggi: è un’architettura modernista di Osvaldo Borsani, nome cruciale nella storia del design italiano, legato al brand Tecno, che la pensa come abitazione adiacente alla fabbrica di mobili di famiglia, regalando poi al luogo un capolavoro eclettico teso tra moderno, storico e metafisico, dove l’arte passa e lascia segni materiali, come capita con Lucio Fontana che realizza un caminetto.

Villa Borsetti, Varedo. Foto Piergiorgio Sorgetti courtesy Alcova

La passeggiata è curata e condotta da Matteo Pirola, architetto, critico e ricercatore in Design per Università Iulm di Milano, Docente di Storia del Design e Arti Contemporanee, Eventi per le Industrie Creative, Architettura degli Interni e Allestimento, autore di diverse pubblicazioni e consulente culturale per diverse imprese e istituzioni nell’ambito dell’arte, del design e dell’architettura.

Immagine di apertura: Villa Borsetti, Varedo. Foto Piergiorgio Sorgetti courtesy Alcova

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