L’ironia è sempre stata il motore generativo delle creazioni Gufram, quello che ha reso i suoi Multipli dei simboli del Radical Design italiano, celebri nel mondo: basta pensare ai giganteschi fili d’erba poliuretanica del Pratone, arrivati fin nella copertina di un catalogo MoMA tutt’altro che secondario, cioè “Italy: A New Domestic Landscape”, nel 1972.
In quello stesso anno Guido Drocco e Franco Mello creavano un cactus, anche lui poliuretanico, destinato ad un certo successo. Verde brillante, alto come una persona, con quattro braccia che ne fanno un attaccapanni o una scultura, a discrezione di chi lo vorrà interpretare.
Dopo oltre mezzo secolo di iconica carriera, Gufram fa fare al Cactus un ulteriore salto d’ironia, e aggiunge alla famiglia, già diventata policroma, la radicalità della noia – che “può diventare un gesto dirompente”, come dichiarato.
Boring Cactus è grigio, un grigio opaco che vuole sia commentare mimeticamente quegli spazi domestici e di lavoro dal mood minimale, sia trovare un suo spazio in quegli interni eclettici che già hanno consolidato la gloria del suo progenitore verde.
Ovviamente è sempre poliuretanico, è prodotto in serie non limitata, ma resta verniciato a mano con la vernice Guflac, che è marchio di fabbrica della stessa Gufram: resta lo spirito originario del progetto che è quello del Pop, dove l’industria e il ready made hanno sempre convissuto sfumando i confini tra la produzione e l’arte.

La collezione Pipe, tra essenzialità e carattere
Progettata da Busetti Garuti Redaelli per Atmosphera, la collezione Pipe introduce quest’anno il divano a tre posti.