In principio era il fonografo, poi vennero il grammofono, il giradischi, lo stereo8 e il “mangiacassette”, fino al walkman, all’mp3, al CD e infine a Spotify. Non sono solo i contenuti a plasmare l'esperienza di ascolto: anche i dispositivi giocano un ruolo determinante. La storia della musica si intreccia con i suoi strumenti di riproduzione, che hanno evoluto il nostro modo di fruirne. Dall'incisione su cilindro del fonografo alla riproduzione su dischi del grammofono, fino al vinile del giradischi, ogni dispositivo ha influenzato l’esperienza musicale. Con l’avvento dello stereo8 e del “mangiacassette”, l’ascolto portatile è diventato accessibile, mentre il walkman ha rivoluzionato la mobilità. L'mp3 e il CD hanno migliorato la qualità e la comodità, e oggi Spotify offre un accesso immediato alla musica con lo streaming on-demand. Ogni innovazione tecnologica ha contribuito a modellare non solo il modo in cui ascoltiamo, ma anche come viviamo e condividiamo la musica. Questi dispositivi non solo influenzano il modo in cui ascoltiamo, ma anche ciò che ascoltiamo. Il suono caratteristico di ogni riproduttore definisce i gusti e le sonorità tipiche di un'epoca, lasciando un'impronta che spesso ci accompagna nel tempo. Come il crepitio della puntina su un disco in vinile, per esempio, tamente iconica da essere ricreata spesso digitalmente per evocare un effetto nostalgico.
7 progetti che hanno cambiato per sempre il modo in cui ascoltiamo la musica
Dagli anni ’50 fino a oggi ci hanno fatto ascoltare musica. Ora fanno parte della collezione SF MoMA e sono celebrate come vere e proprie opere d’arte. Ecco la nostra selezione.
© Dieter Rams and Hans Gugelot. Courtesy San Francisco Museum of Modern Art. Foto: Katherine Du Tiel
Courtesy San Francisco Museum of Modern Art. Foto: Don Ross.
Courtesy San Francisco Museum of Modern Art. Foto: Don Ross
Courtesy San Francisco Museum of Modern Art. Foto: Katherine Du Tiel.
Courtesy San Francisco Museum of Modern Art. Foto: Don Ross
Courtesy San Francisco Museum of Modern Art.
Courtesy San Francisco Museum of Modern Art.
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- Giorgia Aprosio
- 18 settembre 2024
La gente ama il vinile in modo irrazionale, come ama tante altre cose. Ha un significato posare accuratamente il disco sul piatto di un giradischi e abbassare la puntina. È un gesto reverenziale, rituale.
Tracey Thorn, cantante e scrittrice, The New Statesman, 2017
“Art of Noise”, una mostra recentemente conclusa al SF MoMA, ha messo in risalto quanto siano importanti i dispositivi di riproduzione audio nella storia della musica.
L'esposizione ha messo in mostra apparecchi che, grazie al loro valore innovativo e tecnologico, raccontano il passaggio da eleganti oggetti d’arredo a tecnologie portatili, dalle origini del Braun SK-4, progettato da Dieter Rams e Hans Gugelot nel 1956, fino all’Arborhythm di Yuri Suzuki del 2024, tracciando le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’ascolto musicale.
Molti di questi apparecchi fanno parte della collezione permanente del SF MoMA, dove sono conservati come vere e proprie opere d'arte.
Scopri i 7 esempi iconici di questo progresso nella nostra gallery.
Il Braun SK-4, progettato nel 1956 da Dieter Rams e Hans Gugelot, ha rivoluzionato il mondo degli stereo con il suo design minimalista e la sua copertura in plexiglass. Questo modello pionieristico ha combinato estetica moderna e alta funzionalità, segnando una svolta nella progettazione di apparecchiature audio. Il suo design innovativo, con il plexiglass trasparente che offre una visione chiara dei componenti interni e protegge l'apparecchio dalla polvere, ha influenzato profondamente il design industriale del XX secolo e ha avuto un impatto duraturo su come concepiamo e utilizziamo l'elettronica di consumo.
Il Verner Panton 3300 Stereo, progettato dall'omonimo designer, è un capolavoro di audacia. Lanciato negli anni '60, ha rotto con le convenzioni dell'epoca grazie alla forma futuristica e alle caratteristiche tecniche avanzate. Questo modello non solo ha sfidato le norme estetiche tradizionali, ma ha anche anticipato il concetto di design radicale applicato all'audio, rendendolo un pioniere nell'integrazione tra forma e funzione e un simbolo di progresso e creatività nel mondo dell'hi-fi, influenzando le successive generazioni di progettisti. L'esemplare è stato acquisito dal Comitato per le acquisizioni SF MoMA, tramite scambio, grazie a una donazione di Michael D. Abrams.
Lanciato negli anni '60, il RR126 Stereo System dei fratelli Achille e Piergiacomo Castiglioni, prodotto da Brionvega, si distingue per il suo design modulare e compatto. Questo sistema non solo migliora l'esperienza di ascolto, ma trasforma l'impianto audio domestico in un elemento d'arredo. L'approccio innovativo dei Castiglioni ha rivoluzionato l'estetica degli stereo, lasciando un'impronta duratura nel design industriale e rendendo lo stereo un elemento imprescindibile nei salotti italiani. L'esemplare è stato acquisito dal Comitato per le acquisizioni SF MoMA, tramite scambio, grazie a una donazione di Michael D. Abrams.
Il Pop Automatic Record Player di Mario Bellini ha portato una nuova dimensione al design dei giradischi. Introdotto nel 1970, questo modello è noto per l'elegante forma cilindrica e il design innovativo che ha semplificato l'uso del giradischi, rendendo l'ascolto dei vinili un'esperienza moderna e senza sforzo. Realizzato con una struttura in plastica e metallo di alta qualità, il giradischi presenta una forma compatta che lo rende non solo esteticamente accattivante ma anche facile da portare con sé e da posizionare in diversi ambienti. La funzionalità intuitiva, unita all'uso di materiali avanzati, ha reso il Pop Automatic un successo per le sue prestazioni e per il suo impatto visivo distintivo, caratterizzato da una scocca colorata e accattivante. L'esemplare è stato lasciato in eredità dalla Collezione George R. Kravis II al SF MoMA.
Il Rosita Vision 2000, progettato da Thilo Oerke e Rosita Tonmöbel e lanciato nel 1970, si differenzia per il suo design modulare, il pannello frontale inclinato e i controlli ergonomici che rendevano l'interazione con l'apparecchio particolarmente intuitiva per l'utente. Dal punto di vista tecnico il modello ha integrato un amplificatore di alta fedeltà e un sintonizzatore radio, offrendo una qualità sonora superiore per l'epoca disponibile direttamente a casa. Ma il suo impatto supera le prestazioni: già nel 1967 Rosita Vision 2000 è coprotagonista del film "Playtime" di Jacques Tati, inserito in un ambiente futuristico e moderno, che riflette la percezione dell'epoca e il suo ruolo come simbolo di innovazione. L'esemplare è stato acquisito dal Comitato per le acquisizioni SF MoMA, tramite scambio, grazie a una donazione di Michael D. Abrams.
Il Concrete Stereo di Ron Arad, progettato nel 1986, è un esempio pionieristico di come materiali non convenzionali possano rivoluzionare il design audio. Realizzato in cemento, questo stereo sfida le norme tradizionali con la sua forma squadrata e minimalista. La scelta del cemento non solo conferisce al dispositivo una robustezza unica, ma migliora anche la qualità sonora grazie alla riduzione delle vibrazioni indesiderate. Con il suo design audace, il Concrete Stereo integra arte e tecnologia, influenzando il design industriale e dimostrando come materiali alternativi possano trasformare l'industria audio. Acquisto finanziato dal Comitato per le acquisizioni SF MoMA.
Progettato nel 2019, Arborhythm di Yuri Suzuki non è solo un apparecchio audio, ma un'opera d'arte interattiva che combina elementi di design visivo e musica. Arborhythm utilizza sensori e algoritmi per trasformare i dati ambientali, come il movimento delle foglie, in suoni, creando un'esperienza sonora unica e immersiva. approccio non solo riflette l'impegno di Suzuki nel combinare design e tecnologia, ma esplora anche nuove dimensioni dell'ascolto, a partire dall'utente e l'ambiente circostante. L'esemplare è stato acquisito tramite scambio, grazie a una donazione di Peggy Guggenheim.