Gli arredi flat-pack, o pronti da assemblare, propongono una visione dinamica, trasformabile e aperta di abitare, riflettendo sulla società e sui suoi cambiamenti.
Il concetto di flat-pack cambia il modo di concepire l’oggetto, la sua produzione e il suo assemblaggio, che spetta all’utilizzatore finale. Tra i vantaggi dell'uso di un packaging compatto ci sono l’efficienza del trasporto e dello stoccaggio dei pezzi. In molti casi, anche la possibilità di un assemblaggio più sostenibile che non richiede obbligatoriamente l’uso di colle o viti, consentendo il riutilizzo delle parti.
Un contributo fondamentale nel campo è quello di Enzo Mari, che nel 1974 ha pubblicato Autoprogettazione – il leggendario sistema di regole generali per creare mobili economici usando soli chiodi e assi grezze.
Tra i progetti più recenti ci sono invece il prototipo auto-modellante sviluppato dai ricercatori della University of Stuttgart che non ha bisogno di interazione umana, e gli arredi formati da canne di bambù grezzo che seguono la lavorazione tradizionale, da assemblare con semplici corde. Ci sono complementi pensati come un kit da viaggio, pezzi smontabili e rimontabili per i viaggiatori e sedute che trattano il tema della mobilità.